Fastweb non vuol esser da meno di Tim e Vodafone: 3 miliardi sul 5G, rilancio su Fibercop e gara Cloud pubblico. E…

di Marco Scotti ♦︎ Parla l'amministratore delegato Alberto Calcagno: così l'azienda vuole portare la connessione Fwa a 12 milioni di famiglie e imprese e Ftth a 14,5 milioni. Pronta la costruzione di due cloud center, di 40 nodi edge e di un altro security center e il processo di trasformazione in B-Corp

Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb

Coprire il 90% della popolazione attraverso la tecnologia 5G. Raggiungere 12 milioni di famiglie e imprese con la connessione Fwa e 14,5 milioni con Ftth. Costruire due cloud center, implementare 40 nodi edge e costruire un security center a Bari dopo quello di Milano. Un investimento complessivo di circa 3 miliardi di euro Sono alcuni degli obiettivi da raggiungere entro il 2025 presentati dal ceo di Fastweb Alberto Calcagno a una conferenza stampa cui Industria Italiana ha potuto partecipare.

«Oggi si apre la terza fase della nostra azienda – ha chiosato l’amministratore delegato della società che ha cablato Milano all’inizio degli anni 2000 – vogliamo offrire un orizzonte più ampio non più concentrato solo su noi stessi, ma con una audience più ampia, che va dai nostri clienti fino all’intera comunità allargata».







Il Piano Nexxt Generation

Attualmente Fastweb copre 400 città, soprattutto piccoli comuni, con una rete che riesce a performare molto meglio rispetto agli altri competitor

Esattamente un anno fa lo stesso Calcagno aveva annunciato il Nexxt Generation Program, che voleva fissare gli obiettivi da raggiungere entro il 2025 attraverso l’individuazione di cinque pilastri fondamentali. «Il primo – ricorda il ceo di Fastweb – era il roll out del piano Ultra Fwa, pera garantire una connessione più rapida anche alle aree meno strategiche. Il secondo era lo sviluppo del 5G, attraverso l’utilizzo di due set di frequenze (3.4 Ghz e millimetriche) che consentiva una connessione più ampia e più potente. Terzo pilastro: raddoppiare la velocità per i clienti Ftth, portandola fino a 2,5 Gbit/sec. Quarto punto: un occhio di riguardo alla Fastweb Digital Academy e alla formazione. Infine, un aiuto concreto ai piccoli imprenditori».

Attualmente Fastweb copre 400 città, soprattutto piccoli comuni, con una rete che riesce a performare meglio rispetto agli altri competitor. Secondo i dati forniti dall’azienda, la media del download è a 650 Mbit/sec, l’upload a 180. I principali concorrenti – sempre secondo quanto riferito da Calcagno – si attestano rispettivamente a 100 e 20 Mbit/sec. Attualmente sono più di 1.00 le città coperte con il 5G mobile, con un servizio dedicato esclusivamente alle imprese. «Abbiamo erogato oltre 10.000 ore di formazione e abbiamo rilasciato più di 16mila certificati – aggiunge Calcagno – e soprattutto abbiamo aiutato giovani in cerca di occupazione. Infine, abbiamo messo a disposizione di circa 180 aziende dei ticket da 5.000 euro a fondo perduto per dare loro un aiuto concreto. Sono state iniziative segnalate direttamente dai dipendenti per avvicinarci ai territori e alle imprese».

Un futuro più connesso

L’obiettivo al 2025 di Fastweb è di portare Fwa a 12 milioni di famiglie e imprese, Ftth a 14,5 e 5G al 90% del territorio

Fino al 2025 Fastweb ha deciso di mettere sul piatto circa tre miliardi di euro di investimenti, per raggiungere 12 milioni di imprese e famiglie con la tecnologia Fwa, specialmente nelle aree bianche e grigie a “fallimento di mercato”. Nelle aree nere, invece, si continuerà a puntare sul Ftth, con l’obiettivo di raggiungere 14,5 milioni di famiglie e imprese nei prossimi tre anni. «Su queste due tecnologie fisse – aggiunge Calcagno – si innesterà poi il 5G che dovrà coprire il 90% della popolazione. In questo modo risolveremo il problema dell’Italia a due velocità. Tra l’altro è importante che la rete non venga considerata solo da un punto di vista geografico e di prestazioni: deve essere intelligente e sicura. Siamo stati pionieri nel cloud, abbiamo investito già da molto tempo e vogliamo accelerare gli investimenti, per essere più capillari e vicini».

Con questo obiettivo, parte degli investimenti stanziata da Fastweb verrà impiegata per diversi progetti. Il primo è la realizzazione di due data center e lo sviluppo della rete di nodi edge, che diventeranno 40 entro il 2025 per gestire ancora meglio l’infrastruttura cloud. La cyber security, inoltre, rimarrà nodale e sarà sviluppata attraverso la realizzazione di un secondo Security Operation Center, dopo quello di Milano, a Bari. Sarà un polo d’eccellenza, operativo 24 ore su 24, gestito da un team di specialisti per offrire ai clienti accesso alle professionalità e alle soluzioni più avanzate di protezione informatica.

Il progetto rete unica, il ruolo di Fibercop e la partita del cloud pubblico

Gli investimenti di Fastweb serviranno anche per creare due data center, 40 nodi edge e raddoppiare i Security Operation Center

Si continua a parlare del progetto rete unica. Una recente intervista del presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini, che ha stabilito in 24 mesi il tempo massimo per la creazione del progetto, ha riacceso i riflettori sul dossier. Fastweb fa parte del consorzio Fibercop che vede al suo interno anche Tim e il fondo americano Kkr (che a fine novembre ha lanciato un’offerta di acquisto per l’ex-Sip per un controvalore di circa 11 miliardi). «Uno dei motivi per cui il progetto si è arenato – chiosa Calcagno – è che se ne parla ogni giorno da due anni. Lasciamo lavorare i protagonisti in santa pace e, se ci saranno le condizioni industriali (cosa che io credo), le cose andranno avanti. Altrimenti i progetti possono procedere da soli. La rete unica non cambia il ruolo di Fastweb, noi abbiamo idee molto precise in merito e continuiamo a investire nell’infrastruttura ogni anno, per la realizzazione di una rete fissa integrata con il mobile e il cloud».

Le turbolenze intorno a Tim potrebbero aver rallentato la partita rete unica, ma il progetto portato avanti da Fibercop per ora va avanti, con i tempi stabiliti che sono stati fin qui rispettati. Dal punto di vista industriale, dunque, non ci sono contraccolpi di sorta. Un altro argomento significativo è quello dell’accordo tra Linkem e Tiscali per la creazione del quinto operatore del mercato dal punto di vista delle dimensioni. «Non ci crea problemi – spiega Calcagno – perché continuiamo a investire per andare avanti da soli. Siamo in una situazione privilegiata, perché da 33 trimestri consecutivi miglioriamo i nostri risultati e stiamo anche producendo casa. Siamo nella parte “soleggiata” della strada. Continueremo quindi in un’ottica stand-alone. Per quanto riguarda le infrastrutture su cui ci appoggiamo, continueremo a usare Tim e Wind Tre ma in maniera semper più residuale. Stiamo costruendo la nostra rete 5G, che rimane il nostro obiettivo principale, e questi operatori ci supporteranno per la parte di tecnologia non di nuova concezione, perché il target al 2025 è di raggiungere il 90% della popolazione con il nostro 5G, il 100% è impossibile».

Un altro capitolo importante è rappresentato dal cloud nazionale. Al momento è stato scelto il modello tecnologico della cordata Tim-Fincantieri-Leonardo-Sogei. «Ma questa è solo la prima parte – aggiunge il ceo di Fastweb – poi sarà costruito un altro bando sulla soluzione tecnologica prescelta e ci sarà la possibilità per altri operatori di entrare nella partita. Noi siamo pronti a sfidarci e ingaggiarci anche in questa nuova avventura, ma non è il nostro unico obiettivo. Rimane primario per noi costruire la rete 5G, anche perché una volta completata ci permetterà di far decollare ricavi e redditività. Fino al 2025, dunque, immaginiamo un rapporto Ebitda-fatturato tra il 5 e il 10%».

Sostenibilità e formazione

Il rollout del 5G procede in maniera spedita

Spazio nel nuovo piano presentato da Calcagno anche alla formazione e alla sostenibilità. Nei prossimi anni due milioni di posti di lavoro saranno direttamente interessati dal digitale. Per questo è fondamentale creare le competenze adeguate. Con la Fastweb Digital Academy l’azienda vuole offrire un “gradino” in più alla sua offerta. «Non più solo la migliore connessione – conclude Calcagno – ma anche il migliore contenuto in modo che la gente possa imparare a usare correttamente gli strumenti. Per i clienti Fastweb ci saranno di posti dedicati, ma i corsi saranno aperti a tutti. Vogliamo decuplicare l’erogazione di certificati, arrivando a 500mila nel 2025. Più che un obiettivo è un augurio, perché significherà che sempre più persone hanno compreso il ruolo del digitale. Infine, un occhio alla sostenibilità: dal 2015 usiamo solo energia proveniente da fonti rinnovabili, dal 2019 siamo plastic free e paperless, dal 2020 compensiamo le emissioni dirette e siamo al secondo posto in Europa nella classifica dei Climate Leader. Fastweb diventerà una Benefit Company perché vogliamo affiancare ai target di business anche quelli di sostenibilità».














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