Fabio Perini brevetta un sistema per produrre 10.000 mascherine al minuto

La tecnologia è adattabile ai principali materiali, incluso un bambù compostabile

L’upgrade è disponibile per macchine di converting Fabio Perini nuove o già installate.
L’upgrade è disponibile per macchine di converting Fabio Perini nuove o già installate.

Il covid-19 ha creato nuove esigenze, come quella di produrre un numero elevatissimo di mascherine facciali a bassissimo costo, spingendo le imprese a trovare nuovi processi produttivi e nuovi materiali. Fra questi Fabio Perini, azienda con sede a Lucca che durante il lockdown ha lavorato a una tecnologia in grado di realizzare 10.000 mascherine, adattabile ai materiali più comuni, tessuti e non. Il vantaggio di questa soluzione è che non richiede ingenti investimenti in nuovi macchinari: può essere installata velocemente sulle macchine di converting dell’azienda, sia quelle nuove sia quelle già installate presso i clienti.

Le mascherine prodotte sono tra l’altro compostabili, quindi facilmente smaltibili insieme ai rifiuti organici. Va sottolineato che non si tratta di mascherine certificate. Come spiega Oswaldo Cruz Jr., amministratore delegato della Fabio Perini, «Le nostre macchine sono in grado di realizzare anche mascherine certificate, dove però i materiali che sono accoppiati con la plastica non le rendono compostabili; ma anche su questo punto stiamo facendo delle prove su specifici materiali e siamo fiduciosi di trovare presto una soluzione».







Cruz poi prosegue: «Su questa innovazione, in tutto il mondo, abbiamo avuto un ottimo riscontro da parte dei nostri clienti e stimiamo che il nostro business possa avere un incremento. In realtà dal nostro un osservatorio privilegiato – lavoriamo con produttori di carta igienica, asciugatutto, dalla Cina agli Stati Uniti – abbiamo visto un importante cambiamento. Inizialmente la richiesta era quella di incrementare la capacità produttiva delle macchine, soprattutto della carta igienica, a causa dell’”effetto stock” di questi prodotti, e per far fronte a ciò abbiamo addirittura introdotto un servizio di macchine in pronta consegna (e chi conosce il nostro settore sa benissimo che questo non è semplicissimo!). Col passare delle settimane la richiesta si è concentrata sui prodotti piegati in carta tissue; una domanda che è derivata dall’innalzamento del numero di articoli usa e getta utilizzati per esigenze di maggior igiene, e che credo proseguirà come tendenza ancora per molto tempo».














Articolo precedenteStrategie e nuove tecnologie con cui Stratasys, leader nella stampa 3D industriale, vuole crescere ancora
Articolo successivoNokia: nuovo sistema operativo e strumenti intent based per i data center






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui