Living on the edge: per Stratus il futuro è vicino ai macchinari

di Marco Scotti ♦︎ La multinazionale punta sempre più su soluzioni edge che riducono Tco e tempi di gestione. Più sicuri, con latenza più bassa e con un sistema ridondante a prova di “brutte sorprese”. Per questo sei aziende su dieci sono pronte a sperimentare nuove soluzioni che vadano in questa direzione

Ztc di Stratus, esempio di installazione

Nelle operazioni manifatturiere guidate dai dati in cui l’industria 4.0, la trasformazione digitale e l’Internet of Things industriale stanno rapidamente diventando iniziative comuni, la necessità di macchine e apparecchiature intelligenti è fondamentale. I produttori si stanno rapidamente imbarcando in viaggi di trasformazione digitale. Stanno automatizzando e modernizzando le loro operazioni, utilizzando macchine innovative per creare fabbriche più intelligenti. «I driver principali dell’industria manifatturiera – ci spiega Angelika Fellner, Business Development Manager di Stratus Technologies – stanno cambiando anche a causa del lockdown.

Se prima del Coronavirus, infatti, l’obiettivo era piuttosto lineare, cioè far crescere il business venendo incontro a consumatori esigenti sempre meno disponibili a spendere soldi, oggi si sono aggiunti altri due aspetti molto significativi: la necessità di avere sempre più flessibilità e la customizzazione di ogni singolo prodotto. La produzione autonoma ha avuto una bella spinta durante il lockdown. I processi produttivi hanno subito una profonda trasformazione. Per gli oem, l’autonomia della produzione in loco significa che le macchine devono essere sempre più intelligenti, con un Tco (total cost of ownership) sempre più basso».







Una delle soluzioni più interessanti da questo punto di vista è quello dell’edge-computing. Stratus, che sul tema ha recentemente organizzato un webinar, ha un obiettivo preciso e ambizioso: accompagnare le imprese verso la smart factory, una transizione che è fondamentale per le fabbriche: il 63% delle aziende sta investendo in questa trasformazione, che promette un Roi in meno di un anno. Con un plus ulteriore: la semplicità di implementazione, oltretutto proteggendo la business continuity. In Europa, l’impresa può contare su varie partnership, tra cui quelle con Rockwell Automation, Wonderware Aveva, Schneider Electric, GE e Siemens. La mission è quella di offrire piattaforme di computing sempre più zero touch e che sostanzialmente permette alle aziende che lo utilizzano di mettere al riparo le informazioni. Stratus ha debuttato nell’ambito finanziario e bancario, poi ha abbracciato nuovi mercati, soprattutto in ottica Industria 4.0. Perché il mercato dell’industrial automation necessita di un impianto di edge computing che possa lavorare i dati degli smart devices che vengono collezionati tramite IoT.

Propensione all’adozione dell’edge computing

L’edge computing

Stratus si trova a competere in un mercato, quello dell’edge computing, che sta riscontrando qualche difficoltà a venire pienamente adottato in Italia. Principalmente per la mancanza di formazione, ma anche per la sicurezza che le piattaforme, ad oggi, non riescono a garantire. L’azienda americana ha pubblicato alla fine del mese scorso un report in cui spiega quali sono i principali ostacoli per l’edge computing e quali sono le attività che tipicamente vengono svolte. E ha anche prodotto un documento che illustra come la smart factory non sia soltanto una necessità per tenersi “al passo con i tempi”, ma garantisca anche notevoli risparmi e migliore efficienza delle risorse.

Il 35% del campione intervistato per la realizzazione del white paper non ha alcun programma di implementazione dell’edge computing, mentre il 41% è convinto che rappresenti un enorme progresso. Il 52% del campione, inoltre, è disposto ad adottare questo approccio, mentre poco meno di 7 aziende su 10 hanno in corso valutazioni attive di progetti edge. L’obiettivo, naturalmente, è il raggiungimento della smart factory, in modo da garantire costi più contenuti e migliori risultati. La digital transformation nella manifattura «garantisce almeno quattro benefici tangibili – ci spiega la Fellener – che portano a un incremento della flessibilità in un’ottica di produzione autonoma. Dal punto di vista della Oee, la Overall Equipment Effectiveness, si ottengono tempi di risposta più rapidi, migliore qualità e migliori performance. Il tutto in un’ottica di riduzione totale dei costi. Le macchine devono quindi diventare più intelligenti, con più software che danno vita a un maggior numero di dati. Come processarli? Il cloud ha qualche problema: di sicurezza, di latenza, di larghezza di banda. L’edge invece si colloca proprio al centro dell’azione».

Ed è proprio l’edge computing il punto su cui Stratus si conferma. Il report, condotto a livello europeo, della multinazionale americana certifica alcuni temi fondamentali. In primo luogo, che esiste un freno all’adozione dell’edge computing per tre motivi principali: la mancanza di informazioni sul suo utilizzo e i campi di applicazione (39%), preoccupazioni per la sicurezza (35%) e la mancanza di budget (29%). La seconda evidenza che emerge è che per gli intervistati l’edge computing è particolarmente adatto per applicazioni che richiedono autonomia (39%), bassa latenza (34%) ed elevata larghezza di banda (31%). Il rilevamento dei guasti dei dispositivi è considerato il caso d’uso più interessante (57%), seguito dal controllo di processo avanzato (55%), dal controllo qualità (35%), dalle prestazioni delle risorse (34%) e dal controllo di supervisione e acquisizione dati (Scada)/interfaccia uomo-macchina (Hmi) (30%).

I principali vantaggi derivanti dall’adozione di Ztc di Stratus Technologies

«L’edge computing che noi proponiamo e che chiamiamo Zero Touch Computing – ci spiega Giovanni Verrienti Principal Product Lead Stratus Technologies – deve essere facile, in grado di venire installato in meno di 30 minuti, infaticabile e sicuro. Se per un qualsiasi motivo si guasta, interviene subito il secondo nodo, garantendo la continuità del processo. Gli end user, in questo modo, hanno il vantaggio di ritrovarsi delle macchine più produttive e ridondanti». Rispetto all’architettura tradizionale, quella Zero Touch messa a punto da Stratus promette di essere adatta anche alla parte Ot della fabbrica, di avere una rapida fase di set-up, con un’architettura IIoT ottimizzata. In questo modo si ha un incremento dell’operatività e un aumento del ciclo di vita utile.

Nello specifico, ztC Edge 110j introduce un nuovo repository di file basato sullo Stratus Cloud e la sua memoria è stata portata a 64 Gb, fatto che consente ai clienti di di consolidare più applicazioni, ad esempio Scada, su un’unica macchina. Stratus ha inoltre aggiunto la certificazione Classe I Divisione 2, cosi da poter integrare la piattaforma anche in luoghi considerati pericolosi. Passando alle funzionalità, l’aggiornamento permette di archiviare in modo facile e veloce le impostazioni di sistema e le preferenze utente di ztC Edge in un’unità locale o su Stratus Cloud. Il backup e il ripristino semplificati del sistema permettono alle aziende di risparmiare tempo automatizzando determinate procedure e riducendo l’errore umano. È inoltre possibile creare e archiviare diversi modelli a seconda di casi d’uso, carichi di lavoro o sedi.














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