Cloud, metaverso e IA: i tre pillar per la crescita di Dxc Technology Italia

di Barbara Weisz ♦︎ L'azienda, 2,200 dipendenti e 485 milioni di ricavi, supporta imprese e PA nei processi di digitalizzazione. Vanta clienti importanti come Sanità della Regione Campania, Inail, Alstom. Le opportunità del metaverso per riunioni, formazione, showroom. Il software che equipaggerà le auto del partner Ferrari dal 2024. Cloud Right: comprendere come usare al meglio il cloud e come gestire la migrazione. Ne parliamo con il ceo Eugenio Maria Bonomi

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Cloud, metaverso e intelligenza artificiale sono le tecnologie su cui Dxc Technology Italia punta per la digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione, anzi dell’intero sistema paese. Per ognuna di queste tecnologie c’è una declinazione specifica. Il Cloud Right, un paradigma che ottimizza gli investimenti per la migrazione delle infrastrutture in cloud. Il metaverso che trasformerà vita lavorativa, eventi professionali, vendita online, recruitment, e che, secondo la multinazionale americana della consulenza e dei servizi IT, nel 2024 potrà raggiungere un valore di 800 miliardi di dollari. L’intelligenza artificiale, applicata per esempio alla guida autonoma dei veicoli. Tutto parte da un concetto di fondo: «l’obiettivo deve sempre essere quello di contribuire al pil, prodotto interno lordo, del Paese» sintetizza Eugenio Maria Bonomi, ceo di Dxc Technology Italia.

In questo momento, c’è un’occasione più unica che rara, rappresentata dal Pnrr. La metà del fatturato italiano dell’azienda (485 milioni di euro), viene dall’attività nei confronti della pubblica amministrazione. Fra i progetti in corso, la digitalizzazione della Sanità della Regione Campania: «abbiamo l’ambizione di rendere Scampia una smart city» sottolinea l’amministratore delegato. E qui, oltre alla digitalizzazione delle prenotazioni e dei servizi medici, c’è anche con un metaverso che viene utilizzato dai medici per la formazione. Vediamo come si stanno sviluppando queste strategie in Italia attraverso una chiacchierata con l’amministratore delegato, Eugenio Maria Bonomi.







Il punto su cui il top manager insiste è un concetto di tecnologia che va oltre la semplice opera di digitalizzazione. «Il ruolo della tecnologia è trasportare valore». E questo «si può fare sia nel settore pubblico, sia verso le imprese». In entrambi i casi, bisogna superare l’ostacolo rappresentato dalla resistenza al cambiamento. «La tecnologia è l’unica industria che non ha paura di cambiare. Anzi, nel suo Dna ha il desiderio di cambiare. Le altre industrie sono più prudenti». Un partner tecnologico deve quindi individuare correttamente le esigenza del cliente, scegliere le soluzioni IT adeguate senza rincorrere trend che peraltro cambiano molto velocemente, e comunicare il tutto in modo efficace al cliente.

Questa è la filosofia di base di un’azienda nata nel 2017 dalla fusione della divisione Enterprise Services di Hewlett Packard Enterprise e Computer Science Corporation, presente in più di 70 Paesi con oltre 130mila dipendenti, ricavi a livello global a 16,3 miliardi di dollari. Il fatturato italiano dell’esercizio chiuso nel marzo 2023 è pari a 485 milioni di euro, «quest’anno continueremo a crescere con una forza vicina al double digit. Abbiamo un posizionamento molto forte nei public services, nelle utilities, nei commercial services. E, anche se in modo meno marcato, nell’automotive».

I progetti in corso nell’automotive: non solo Ferrari

Eugenio Maria Bonomi, ceo di Dxc Trechnology Italia

Qui ci sono due novità relativamente recenti. In primo luogo, la partnership con Ferrari, un accordo pluriennale per progettare soluzioni digitali di nuova generazione con l’obiettivo di migliorare le prestazioni e arricchire l’esperienza di guida. In pratica, le due imprese collaborano per sviluppare soluzioni digitali che modernizzano le capacità di informazione del veicolo. Il software che viene sviluppato sarà a bordo delle auto sportive Ferrari che verranno prodotte a partire dal 2024.

Ma «stiamo anche sviluppando tecnologie di guida autonoma, che utilizzano l’intelligenza artificiale», con altri partner, sottolinea Bonomi. Le tecnologie per i veicoli software defined sono un settore su cui l’azienda di servizi IT sta puntando parecchio. Vengono sviluppato nell’automotive center of excellence di Torino di Luxoft, una Dxc Technology Company. Gli uffici sono al Lingotto, tempio italiano dell’auto. «sviluppiamo servizi di mobilità associati alle macchine», anche con l’obiettivo di «rendere più sicura la modalità di guida».

Un focus sul metaverso

Dxc crede molto nelle potenzialità del metaverso. La conferenza Emea DXC Virtual World si è tenuta in modalità virtuale e ha ospitato più di 130,000 persone

Per quanto riguarda il metaverso, Dxc vede diversi ambiti applicativi. Fra quelli rilevanti per le imprese, le riunioni (invece della classica video call ci si può ritrovare in uno spazio virtuale), gli eventi professionali, la formazione, lo showroom. Case automobilistiche come Nissan,Toyota e Ferrari hanno iniziato a offrire esperienze virtuali ai propri clienti, così come brand di altri settori. La multinazionale dei servizi IT ritiene che le opportunità non riguardino solamente il settore retail ma anche il b2b, con questa convinzione ha messo a punto un centro di esperienza nel metaverso dove i clienti possono incontrare gli esperti e sperimentare i servizi, e stima che nei prossimi cinque anni un numero sempre maggiore di aziende b2b offrirà analoghe esperienze ai clienti.

Per le aziende manifatturiere il system integrator fornisce anche soluzioni che utilizzano la realtà aumentata e la realtà mista. Ad esempio, implementando la formazione olografica per aiutare i team a imparare a configurare e mantenere macchinari di precisione, portando tutto in un ambiente 3D accessibile tramite visori HoloLens. Un altro esempio di utilizzo di realtà mista ha visto la creazione di un modello di istruzione 3D per semplificare la manutenzione di macchine complesse.

Il cloud right

Dxc ha modernizzato l’intera infrastruttura IT spostando risorse nel cloud secondo il principio del cloud right

Infine, il Cloud Right. È una connotazione che «valorizza al massimo la capacità del cliente di sincronizzare il cloud con le proprie necessità. Non è che ci siano un cloud giusto e uno sbagliato. Noi diciamo che è più giusto sapere in quale modalità adottarlo, con quali tempi, in quali aree di utilizzo, come gestire la migrazione». Un metodo che consente ad esempio l’ottimizzazione degli investimenti esistenti in presenza di ambienti on-premise, di cloud privato e pubblico, per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Un caso d’uso emblematico di implementazione del cloud può essere rappresentato da Alstom. Per l’operatore ferroviario, Dxc ha modernizzato l’intera infrastruttura IT spostando risorse nel cloud secondo il principio del cloud right. Con il partner Microsoft Azure sono state spostate oltre mille macchine nella nuvola virtuale. Dxc continua a fornire supporto operativo per l’infrastruttura di calcolo, archiviazione, database, sicurezza e Sap. Altri carichi di lavoro sono invece rimasti on-premise, per esempio in alcune sedi in cui è stato considerato strategico proteggere i dati e controllare i costi. In parole semplici, è un approccio che consente di disegnare la migrazione o l’implementazione del cloud sulle specifiche esigenze dell’azienda in modo mirato, potendo contare su una pluralità di partners tecnologici e su competenze interne, sia tecnologiche sia consulenziali. Coniugando aspetti industriali, strategici, economici.

Per Alstom (fra le altre cose, produttore del primo treno passeggeri a idrogeno a zero emissioni di Co2, già operativo in Germania e atteso anche in Italia a fine 2023), è stata anche implementata Dxc Platform X, la piattaforma di automazione IT basata sui dati che consolida le funzioni IT e ne semplifica la gestione, anche in ottica di soluzione dei problemi e prevenzione. Nel caso specifico, Alstom ha ridotto gli incidenti IT del 62% in tre anni.

Qualche dato su Dxc Technology Italia

Nel 2022 è stata inaugurata la nuova sede italiana a Torino di Luxoft che comprende l’Automotive Center of Excellence

L’azienda di servizi IT in Italia ha 2mila 200 dipendenti, tre sedi a Milano, Roma e Bari (oltre alla nuova sede italiana a Torino di Luxoft che comprende l’Automotive Center of Excellence). Ha effettuato oltre 180 assunzioni negli ultimi 18 mesi. Lavora con un ecosistema di partners (fra gli altri, Microsoft, Amazon Web Services). Per i servizi IT forniti al settore pubblico, spiega Bonomi, «facciamo raggruppamenti temporanei di imprese per andare incontro alle necessità di sviluppo della pubblica amministrazione». Un esempio viene proposto da Nicola Mangia, Italy Public Sector General Manager della filiale italiana di Dxt Technology , e riguarda invece un progetto nel settore dei trasporti, che consente di fare un unico biglietto per un percorso che prevede l’utilizzo di diversi mezzi (autobus, treno, bike sharing). Tutte le aziende che gestiscono i sistemi di trasporto vengono coinvolte, esattamente come le pubbliche amministrazioni, perché devono allineare i propri sistemi.

Dxc Technology collabora con diverse pubbliche amministrazioni, fra cui Inail, Ministero della Infrastrutture e dei trasporti, Ministero dell’Istruzione, Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. E con università come Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Università degli Studi di Napoli Federico II, Politecnico di Bari.














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