Doorway-IrTop: l’hub di finanza alternativa che piace alle aziende

di Laura Magna ♦︎ La piattaforma di equity investing, nata dall’alleanza tra la società fintech e l’impresa guidata da Anna Lambiase, si occupa della raccolta di capitale di rischio e di operazioni di pre-Ipo. Obiettivo: attrarre Pir, private equity e investitori per scommettere su start-up e pmi private. La parola ad Antonella Grassigli e Anna Lambiase

Il capitale per risollevarsi dalla crisi e riprendere a crescere? Le industrie possono trovarlo anche in fonti alternative alla banca. Per esempio nell’equity crowdfunding. Ed è un capitale qualificato quello che arriva dalla nuovissima piattaforma nata dall’alleanza tra Doorway, società FinTech che mette in connessione start-up promettenti e finanziatori di vario tipo e Pmi capital, il database di IrTop che aiuta gli investitori a reperire informazioni dinamiche sulle pmi italiane.

Le due entità, come spiegano a Industria Italiana Antonella Grassigli, ceo e founder Doorway e Anna Lambiase, ceo di IrTop «si sono unite per dare vita a un hub di finanza alternativa unico in Italia per la raccolta di capitale di rischio e le operazioni di pre-Ipo, nel quale fondi Pir, investitori istituzionali, professionali e semi-professionali, business angels, imprenditori, private equity, family office e private banker potranno diversificare il proprio portafoglio sottoscrivendo online quote di partecipazione al capitale sociale di selezionate startup e pmi private e monitorando il proprio investimento».







 

Perché i Pir alternativi possono funzionare solo se circolano le informazioni

Anna Lambiase a.d. IR Top Consulting

Uno strumento che si dimostrerà particolarmente utile ora che nell’ultimo Decreto Rilancio sono stati introdotti i Pir alternativi, panieri che si pongono l’obiettivo di orientare il risparmio retail degli italiani – come già avevano fatto i Pir tradizionali – sull’economia reale e in particolare sulle società non quotate. «Recuperare risorse per sostenere startup e pmi innovative è oggi tra le sfide più entusiasmanti – dice a margine dell’evento di presentazione della piattaforma Poi Capital-Doorway l’onorevole Sestino Giacomoni, Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Cdp – I Pir, portafogli che investono per il 70% del capitale in società italiane o con stabile organizzazione in Italia, hanno subito un momento di intoppo nel corso nel 2019, per le modifiche normative che avevano previsto che nel capitale fosse obbligatorio introdurre una quota di VC del 3,5%. Una previsione era troppo complessa da implementare. Questo aveva casato uno stop alle sottoscrizioni e deflussi per un miliardo nell’anno dopo un primo biennio 2017-2018 caratterizzato da 15 miliardi di euro di flussi in entrata. Con l’abolizione del vincolo il mercato (grazie a un emendamento presentato dallo stesso Giacomoni, ndr) ha ripreso a funzionare. Ora ci sono a disposizione due strumenti destinati all’economia reale: grazie cui l’enorme massa di risparmio degli italiani potrà essere orientata verso le pmi e finalmente anche verso quelle non quotate». Sono più di 1600 miliardi di euro i risparmi degli italiani bloccati sui conti correnti e dunque infruttuosi, ad aprile la loro quota è aumenta di 95 miliardi, secondo le ultime rilevazioni di Abi.

I Pir alternativi, come quelli tradizionali, possono raccogliere parte di questo capitale: parliamo di portafogli di investimento dedicati al retail che hanno il grande vantaggio di essere del tutto esentasse, se si detiene l’investimento per cinque anni. In sostanza, l’investitore non è tenuto a pagare le tasse sul rendimento, che ammontano al 26%. Un grande incentivo a investire e una possibilità per l’industria di trovare capitali per crescere, a patto che i gestori dei Pir riescano a costruire portafogli solidi. Compito arduo perché non esistono metriche oggettive per valutare società micro e non quotate, non soggette a obblighi in termini di comunicazione di bilancio, per esempio. Proprio su questo elemento interviene la piattaforma Doorway-Pmi Capital. Che fornirà agli investitori tutte le informative che sono obbligatorie per il mercato regolamentato: comunicando in occasione della pubblicazione del bilancio e nel corso della vita dell’azienda, anche nel caso di eventi straordinari, come acquisizioni o opa o altri fatti rilevanti che impattano sul business plan dell’impresa.

 

Come funziona la piattaforma Doorway-IrTOP, a sostegno dell’economia reale 

Antonella Grassigli, ceo e founder Doorway

Come funziona questo sistema? «Il punto di partenza è la piattaforma Doorway: nasciamo come piattaforma di equity investing online, autorizzata da Consob a fine 2018 per la sottoscrizione di capitali di rischio su startup e pmi innovative – spiega Antonella Grassigli, ceo e founder Doorway – abbiamo oltre 400 investitori iscritti, di diverso tipo, dai professionali, ai business angel e a breve alla nuova categoria dei semiprofessionali. Il nostro obiettivo è mettere in connessione aziende innovative e investitori. Ma ci distinguiamo dai competitor per una serie di caratteristiche uniche. La prima è un deal flow di eccellenza a cui abbiamo accesso grazie al nostro network. Per noi fondamentale è la selezione e la validazione delle opportunità investibili attraverso una due diligence complessa affidata anche a partner esterni e che si concentra sulla validità del team, sulla presenza di una soluzione innovativa, sul mercato, che deve essere internazionale per essere scalabile, e sulle prospettive di exit. Cerchiamo di portare opportunità di investimento che contengano già l’exit. Il secondo tratto distintivo è che creiamo un veicolo di scopo che raccoglie tutti gli investitori che partecipano, per evitare che ci siano vincoli a raccolte successive determinati dalla presenza massiva di molti investitori nella fase seed.

Quali aziende cerchiamo di intercettare: aziende che consentano una diversificazione per minimizzare il rischio e la cui size di investimento sia fino a 8 milioni. Le industrie di riferimento sono digital innovation, medtech, fashion tech, food tech, impact economy, fintech. Dal Maggio 2019 raccolti 2 milioni di euro su 5 società e abbiamo tre deal in corso». Continua Grassigli: «Invece, sul fronte dell’investimento, cerchiamo investitori che abbiano specifiche expertise per aiutare le aziende nel percorso di crescita. Il denaro è importante ma non basta. Un investitore deve portare esperienza e competenze: cerchiamo di creare un club esclusivo di investitori che possano fornire questo plus. Inoltre tutto questo avviene online in ossequio alla normativa Consob, processo strutturato e safe». Agli investimenti online, si affiancano investimenti anche off line per raggiungere massa critica. «Infine monitoriamo tutta la vita dell’azienda nel post investimento, per cui abbiamo creato un cruscotto, un financial dashboard proprietario dove l’investitore può trovare indicatori dell’andamento dell’investimento: anche questa è una cosa che facciamo solo noi e che ci differenzia dalle altre piattaforme di crowdfunding. Per esempio abbiamo di recente presentato una revisione dei bilanci includendo l’effetto del Covid 19».

Cosa fa IrTop Consulting?

Il valore aggiunto dei dati

Grazie alla collaborazione con Pmi Capital, i servizi offerti a pmi e investitori aumenteranno sensibilmente. «L’alleanza consente di seguire l’azienda, dalla fase di startup all’exit, innanzitutto offrendo come possibilità aggiuntiva di exit la quotazione su Aim – dice Anna Lambiase, ceo di IRTop Consulting società che da diciotto anni si occupa di pmi advisory, di equity research e investor relation e che 4 anni fa ha dato vita a Pmi capital, piattaforma indipendente verticale per investitori e pmi – il mercato Aim ha rappresentato strumento molto importante per il reperimento del capitale da parte delle pmi. A oggi sono 184 le società quotate con una raccolta complessiva di 4,6 miliardi e media 7,6 milioni. La tecnologia è il primo settore con una quota del 18% per numero di imprese, al secondo posto figura l’industria con il 17% e al terzo la finanza: una composizione che è molto più vicina a quella dell’economia italiana, mentre il mercato principale è fortemente sbilanciato sulla finanza».

A chi si rivolge la piattaforma Pmi Capital?

Come abbiamo visto, il processo di selezione della piattaforma Doorway prevede già un accurato processo di valutazione e validazione. «Quello che facciamo noi com Pmi Capital è la possibilità di offrire in più la valutazione delle società attraverso l’equity reaserch dell’ufficio studio interno, basato su analisi di bilancio periodiche. Come nel mondo delle società quotate, ci sarà uno studio di valutazione a ogni pubblicazione dei dati e questo è un elemento veramente distintivo. Un altro elemento differenziante, è il financial dashboard, che contiene informazione contabili ma anche kpi con cadenza trimestrale, con una grande novità: il protocollo trasparenza, attraverso cui prevediamo una modalità informativa da parte delle società anche nel corso della loro vita, proprio come avviene sui mercati regolamentati. Inoltre, introduciamo nell’analisi le tematiche Esg, un tema che va incontro alla domanda degli investitori che sono sempre più attenti a questo aspetto. Le società sulla piattaforma dovranno rispettare questa caratteristica di creazione di valore per tutti gli stakeholder». Secondo Morningstar i fondi europei che incorporano i principi Esg nelle proprie strategie di investimento sono cresciuti del 56% nel 2019 fino a raggiungere la quota di 668 miliardi di euro. «Infine, offriamo la nostra esperienza di accompagnatori delle aziende su Aim, che diventa una possibilità di exit per le società. La piattaforma potrà essere utilizzata anche dal Vc in ottica di open innovation. Tante aziende quotate hanno tutto l’interesse a fare M&A innovazione, offriamo a loro una via prioritaria di accesso a pmi innovative già analizzate e selezionate», conclude Lambiase.














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