Dassault Systémes in Italia: collaboration, continuità e manufacturing

di Marco de’ Francesco ♦︎ Il general manager Gianluca Gonella svela le strategie dell’azienda francese – che nel 2018 ha fatturato 3,5 miliardi – per ampliare la propria offerta. Partendo da tre assi principali: i servizi collaborativi per le imprese, la gestione di vita del prodotto e la manifattura, grazie al software Delmia

Sono tre le principali direttrici strategiche di Dassault Systèmes per la crescita e per l’espansione tra le piccole e medie imprese. Anzitutto, i servizi di collaboration: più team di una azienda possono collaborare ad uno stretto progetto real time, anche se si trovano in Paesi diversi. Ognuno è informato degli sviluppi portati avanti dagli altri. E tutto ciò accade in un contesto di continuità digitale. Il cuore dell’offerta della multinazionale francese infatti – che nel 2018 ha fatto segnare revenue per circa 3,5 miliardi di euro –  è la piattaforma 3DExperience, un ambiente digitale che associa ai servizi di collaboration la progettazione 3D, la simulazione avanzata, la realtà virtuale e tanto altro in un unico ambiente di esecuzione.

Gianluca Gonella, managing director Italia ed EuroMed di Dassault Systémes

La seconda direttrice è quella della gestione di vita del prodotto ed è legata alla prima: sono appunto i sistemi collaborativi a consentire di amministrare le informazioni relative a tutte le fasi che riguardano il prodotto, dall’ideazione al ritiro dal mercato. La terza direttrice è invece quella del manufacturing. In materia Dassault Systèmes dispone di un software, Delmia, che si occupa dell’intero processo: simula la robotica di fabbrica, pianifica la giusta dislocazione delle isole produttive e contempla sistemi esecutivi, come il Mom (manufacturing operation management) nelle sue componenti.







Infine, l’offerta di Dassault Systèmes è arricchita da soluzioni specifiche, pacchetti di tool diretti ai progettisti per sviluppare determinati processi in continuità digitale. Di tutto ciò abbiamo parlato con Gianluca Gonella, managing director Italia ed EuroMed della multinazionale.

La prima direttrice strategica: collaboration e continuità digitale

Uno degli elementi forti della strategia di crescita di Dassault Systèmes sono i servizi di collaboration. Più team, potenzialmente sparsi in giro per il mondo, che lavorano real time su uno stesso progetto. Grazie alla piattaforma 3DExperience si può fare dashboarding, e cioè attività di sharing di grafici e metriche di business e di Kpi (indicatori di performance); si può realizzare una sentiment analysis raccogliendo le opinioni che i membri esprimono su prodotti e servizi e tanto altro. È una modalità di lavoro sempre più diffusa tra alcune Pmi, anche perché si tratta di servizi che non richiedono particolari competenze da parte degli operatori. Ma quali Pmi stanno avanzando su questo fronte? Secondo Gonella si tratta «di quelle aziende attive sul mercato globale, quelle che potremmo definire micro-multinazionali, che peraltro sono molto operative nella ricerca».  Enovia è il brand della piattaforma che consente a tutte le parti interessate di una azienda di confrontarsi nel momento della realizzazione di un progetto.

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Guido Porro, vice presidente Worldwide value solutuions – indirect channel di Dassault Systemés 

Ma la piattaforma, si ricorderà, è composta da altri brand con funzioni diverse, 3DExcite, 3DVia, Biovia, Catia, Delmia, Exalead, Geovia, Netvibes, Simulia, Solidworks. La piattaforma, infatti, consente alle imprese di svolgere più attività: progettazione e servizi di modellazione 3D, gestione dei dati, collaborazione sociale, simulazione e indicizzazione dei Big Data in tutte le discipline aziendali, dall’ingegneria alle vendite; ma anche sistemi per sperimentare virtualmente l’utilizzo di un prodotto nel mondo reale. Queste capacità digitali sono state, come si è visto, sviluppate negli anni con più marchi, ad iniziare da Catia. Altri brand si sono aggiunti; ma alla fine sono stati embeddati nella piattaforma. Secondo Gonella, ora, a parte la continuità digitale, sta passando anche un altro messaggio alle aziende: è l’approccio modulare, definito Rlfp, che sta per requirement, functional, logical, and physical. Per Gonella, significa che «se un’azienda progetta un auto, per esempio, anzitutto definisce i requisiti: il mezzo deve trasportare cinque persone. Poi prenderà in considerazione gli altri aspetti. Ma soprattutto, questa metodologia consente di modularizzare il piano. Ad esempio, un modulo serve per fermare l’auto, un altro per contenere fisicamente le persone». È una modalità di progettazione collaborativa, basata su un’unica architettura orientata ai servizi, scalabile e aperta.

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Un esempio delle virtualizzazioni di 3DEXPERIENCE

 La seconda direttrice strategica, la gestione di vita del prodotto

Come rilevato più volte da Industria Italiana, la questione della gestione di vita del prodotto ha un rilievo considerevole per aziende manifatturiere di tutte le dimensioni, ma soprattutto per quelle piccole e medie. Si tratta di amministrare le informazioni relative a tutte le fasi che riguardano il prodotto, dall’ideazione al ritiro dal mercato. Per Gonella «se Tizio sviluppa un certo progetto e Caio procede con una simulazione lavorando ad una versione non aggiornata, ecco che si genera un disallineamento fra l’azione dell’uno e dell’altro. Io stesso nasco come strutturista, che è poi la figura dedicata ai calcoli strutturali. C’è chi disegna e dà il piano allo strutturista. In passato mi è capitato di lavorare sulla versione “sbagliata” perché il progetto era cambiato». Sempre per Gonella «oggi i sistemi collaborativi consentono la condivisione di informazioni e input sul progetto da tutte le parti interessate, e questo è un valore enorme, soprattutto per aziende di dimensioni limitate. Si pensi che fino a qualche tempo fa installare un Plm era estremamente oneroso; cose da grande industria. Oggi ci si collega al Cloud».

PartSupply in Solidworks. Copyright Dassault Systèmes

Grazie alla piattaforma 3DExperience, le aziende possono sfruttare la continuità digitale tra Delmia per la produzione manifatturiera, Enovia per la collaborazione all’interno e all’esterno dell’azienda, e Simulia per analisi e simulazione; inoltre Dassault Systèmes dispone di Enovia, che per l’azienda è «l’ambiente collaborativo che coinvolge creatori, collaboratori e consumatori nel ciclo di vita dei prodotti». Ma le imprese hanno compreso l’importanza della questione? «Spetta a noi far capire il rilievo della vicenda. È una nostra responsabilità. D’altra parte non basta presentarsi all’azienda e dire: siamo capaci di gestire i ciclo vita. Non è la modalità giusta. Per questo, abbiamo studiato una vera e propria tecnologia-metodologia, la Value-Engagement. Ci consente di agire in questo modo: valutiamo le problematiche, definiamo una soluzione considerando il suo impatto sull’attività dell’azienda, e solo dopo tutto questo individuiamo la tecnologia corretta. D’altra parte una piccola azienda non ha il tempo né i mezzi per dedicare dieci dipendenti ad analisi di questo genere. Noi ed i nostri partner sì. Non portiamo lo scaffale dei prodotti, ma puntiamo su una soluzione che diminuisca le inefficienze e i costi dell’impresa, incrementando i margini».       

La terza direttrice strategica: il manufacturing

Quanto al manufacturing, spiega Gonella, Dassault Systèmes dispone di un brand dedicato, Delmia, in grado di assistere l’intero processo produttivo. Con Delmia è infatti possibile progettare e testare prodotti in un ambiente di produzione simulato e al termine pianificare, produrre e gestire in modo efficiente tutte le risorse, dal personale alla produzione fino alla consegna al cliente. Per Gonella Delmia «contempla un simulatore di robotica per la fabbrica, un process planner che aiuta l’azienda nella giusta dislocazione delle isole, e strumenti come il Mes e il Mom». Il primo (manufacturing execution system) che è quel sistema informativo finalizzato alla gestione della funzione produttiva di un’azienda. Insomma, realizza quel collegamento diretto ai macchinari, tale da consentire il controllo della produzione. Va peraltro ricordato che a gennaio di quest’anno Dassault Systèmes ha completato l’acquisizione, per un equivalente di 425 milioni di dollari, della società californiana Iqms, azienda leader nel settore dell’Erp per il manufacturing. L’Erp è un software gestionale per pianificare le risorse di impresa: vendite, acquisti, gestione magazzini, contabilità e altro. Successivamente, il software sarà integrato nella piattaforma 3dExperience e rinominato DelmiaWorks. Ora l’Erp è collegato al Mes, consentendo l’ottimizzazione della supply chain.

Grazie alla digitalizzazione delle industrie, i tecnici possono controllare le macchine e avere informazione su di esse attraverso tablet e pc

Quanto al secondo, sta per manufacturing operations management. È un software grazie per la gestione del processo di produzione, qualità e sicurezza. Soprattutto, il Mom definisce le regole per mantenere alti livelli produttivi, e fa sì che macchine, personale e processi operino in modo coordinato. Ma non finisce qui. Secondo Gonella, la suite Delmia «dispone di un qualcosa che nessun altro può offrire». Si tratta di Quintiq, che è anche il nome di una società di fornitura di soluzioni per la pianificazione e l’ottimizzazione della supply chain, che la multinazionale francese ha acquistato nel 2014 per un valore di circa 250 milioni di euro. «Contempla applicazioni per la pianificazione della produzione, della logistica e della forza lavoro. E quindi completa il processo di manufacturing». Secondo Dassault Systèmes «le soluzioni Quintiq vengono impiegate anche per organizzare e gestire la pianificazione delle supply chain più articolate». Sul sito internet di Quintiq vengono citate aziende quali Novelis, Asml, Lafarge, AkzoNobel e ArcelorMittal. Inoltre, ottimizzano ogni giorno alcune attività logistiche molto complesse, presso società come Dhl e Tnt. Quintiq gestisce peraltro le attività di pianificazione nel settore dei trasporti, ad esempio dell’aeroporto di Bruxelles, del vettore aereo Klm, e della Federal Aviation Administration statunitense». Le soluzioni Delmia sono particolarmente adatte per macchine e impianti industriali, l’aerospaziale e la difesa, per l’energia, l’industria mineraria e di processo, per l’high tech, e per i trasporti e la mobilità.

Grazie alla digitalizzazione le macchine si controllano attraverso tablet e pc

Le soluzioni di processo: cassette degli strumenti giusti per i progettisti

Dassault Systèmes offre anche specifiche soluzioni di processo specifiche per settore industriale. Sono moltissime, tra queste ricordiamo “Ready to make” (per pianificare la produzione, sincronizzarla worldwide e progettare i processi in ambiente virtuale),”Single source for speed” (collaboration nella progettazione), “Keep them running” (per ottimizzare la manutenzione), “Simplified Smart Equipment” (per integrare applicazioni in un ambiente unico al fine di gestire i requisiti, l’architettura funzionale e logica, la simulazione dei comportamenti, la sicurezza e la qualità), “Concurrent Equipment Engineering” (che è una soluzione olistica che permette a tutte le parti interessate di lavorare e collaborare sulle stesse informazioni costantemente aggiornate senza alcuno scambio o conversione di dati), e “Instant Equipment Showcase” (per produrre virtualizzazioni del prodotto finale nelle esperienze di vendita). Dal momento che la multinazionale già dispone di tanti brand in una sola piattaforma, perché sono state studiate queste soluzioni? Per Gonella, «è un salto in avanti nella industry solution experience. Abbiamo diviso l’industria in 11 settori, che uniscono attività assimilabili. E poi abbiamo definito processi end-to-end che un’azienda applica per realizzare i propri prodotti. Ad esempio, con ”Single source for speed” anziché mostrare al cliente lo scaffale dei prodotti ci riferiamo al progettista e gli diciamo che esiste un pacchetto non di prodotti ma di tool per sviluppare i processi in continuità digitale. Le aziende di riferimento sono, ad esempio quelle che realizzano macchine per il packaging.

Esempio di Smart Factory. Credit blogs.3ds.com

Hanno bisogno del digital twin della apparecchiatura. Così, abbiamo creato dei tool che mettono insieme elementi di brand diversi: Simulia, Catia, e altro.  Per fare un esempio, è come se il cliente, invece di andare in un negozio di bricolage per scegliere degli attrezzi, ricevesse la cassetta con gli attrezzi giusti per lui». Naturalmente, il tema è troppo interessante per essere liquidato in poche righe. Industria Italiana si propone di affrontarlo prossimamente con gli approfondimenti del caso. Così come saranno analizzati con attenzione casi particolari, come quello del Gruppo Riello di Legnago (Verona) uno dei principali produttori europei di sistemi di riscaldamento e condizionamento dell’aria. Ora appartiene alla multinazionale americana United Technologies Corporation. Secondo Dassault Systèmes, il gruppo aveva la necessità di condividere i dati fra diverse sedi e migliorare la collaborazione, nonché eliminare tutti i sistemi obsoleti di sviluppo dei prodotti. Pertanto, ha adottato la piattaforma 3DExperience e in particolare la soluzione Single Source for Speed per gestire tutti i dati tecnici e la documentazione e per promuovere la collaborazione fra le diversi diverse sedi nel mondo. O come Maschio Gaspardo di Campodarsego (Padova), azienda produttrice di attrezzature agricole, che «aveva bisogno di implementare un ambiente aziendale flessibile per sviluppare rapidamente un’ampia gamma di prodotti in grado di soddisfare le esigenze specifiche degli agricoltori». Secondo la multinazionale francese, ora l’azienda utilizza la piattaforma «per migliorare la governance dalla progettazione alla produzione, fino al supporto».

Dassault Systèmes Headquarter 2 I quartieri generali di Vélizy Villacoublay
Il quartier generale di Dassault Systèmes a Vélizy Villacoublay

La via italiana all’Industry 4.0 secondo Dassault Systèmes

Gonella non si occupa solo dell’Italia, ma dell’area EuroMed, e cioè anche di Turchia, Grecia, Israele, ex Jugoslavia, Romania e Bulgaria. Vero però che il 70% del business di Dassault Systèmes in questi Paesi è realizzato grazie ad aziende medie e piccole. Quanto al Bel Paese in particolare, qui la prevalenza di Pmi è netta, «soprattutto nel Nord-Est, dove il tessuto industriale è composto da micro e medi Oem, costruttori di apparecchiature e componenti che poi vengono installate nel prodotto finito di un’altra azienda che lo commercializza con il suo marchio. Si tratta di società fortissime, che realizzano il 70% del fatturato con l’export, e che dispongono spesso di tecnologie meravigliose. Sono una delle forze del nostro paese». Ora, le tre direttrici strategiche di cui abbiamo parlato sono state definite soprattutto per le Pmi. Come d’altra parte le soluzioni specifiche sopra riportate. Nella convinzione che «si aprono enormi spazi di competitività per queste aziende. Vince chi realizza prodotti innovativi con processi nuovi; e non è affatto detto che una grande azienda parta avvantaggiata. Contano le persone, le idee». Il fatto è che c’è tutto un mondo in evoluzione, per Gonella. «Si pensi all’auto elettrica, alla mobilità elettrica». Si cercano prodotti di alta qualità, personalizzati e sostenibili. E oggi le Pmi hanno «la possibilità di disporre di tutti gli strumenti di progettazione e altro in una sola piattaforma, circostanza che distribuisce in modo democratico e paritario le chance di successo. È un enabler più per i piccoli che per i grandi». Le piccole e medie aziende possono focalizzarsi sul loro core-business: «Quanto alla definizione delle priorità nella adozione elle tecnologie più adatte, possono affidarsi ai nostri partner». Per Gonella, «se dovessi definire una frase in grado di indicare la nostra attività, direi infatti questo: noi offriamo soluzioni per migliorare competitività delle Pmi, disponibili non solo on-premises ma anche su Cloud». La piattaforma e il Cloud sono due chiavi fondamentali per penetrare nel mondo delle Pmi, per Gonella. «L’innovazione di prodotto è frutto di quella di processo, e in questo le Pmi possono migliorare molto grazie alle nostre soluzioni e grazie al lavoro dei partner»

Dassault Systèmes

Dassault Systèmes è stata fondata nel 1981 grazie allo spin-off di un piccolo team di ingegneri di Dassault Aviation, guidato da Charles Edelstenne. «Gli ingegneri – ricorda la società – stavano sviluppando software per progettare i modelli del tunnel del vento e quindi ridurre il tempo di ciclo per i test della galleria del vento, utilizzando la modellazione delle superfici in tre dimensioni (“3D”). Lo stesso anno, l’azienda ha stipulato un accordo di distribuzione con IBM, rimasto in essere fino al 2007, per vendere il software con il marchio Catia (applicazione tridimensionale assistita da computer) al settore automobilistico e aeronautico. Nei successivi tre decenni, la società ha sviluppato nuove versioni della sua architettura software, che ha introdotto funzionalità basate sul concetto di modellazione 3D per la progettazione. Successivamente, l’azienda ha sviluppato una solida soluzione di Product Lifecycle Management (“Plm”) 3D per supportare l’intero ciclo di vita del prodotto». Più recente è invece la realizzazione della piattaforma 3DExperience. L’azienda, 3,47 miliardi di revenue, 220mila clienti in 140 Paesi e 16.055 dipendenti, ha sede a Vélizy Villacoublay, in Francia, ed è quotata Euronext. È di proprietà del Gruppo Dassault.

 

Filippo Astone intervista Chiara Bogo, direttore marketing di Dassault Systèmes, sul virtual manufacturing. Come il software può consentire alle imprese manifatturiere di aumentare fatturato e margini operativi

 














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1 commento

  1. Sono un utente privato. Usavo in precedenzail vs. cad 2D 2019 ed ora ho comperato la licenza per il 2020 2D.
    Non so come contattarvi, per cui tento anche questa strada.
    Ho trovato nella versione 2020 cambiamenti che non riesco ad adattare alle mie abitudini: ad esempio spostare i comandi in modo da lasciare il massimo spazio alla zona disegno , oppure cambiare lo sfondo del foglio da nero a bianco, com’ero abituato. Ho cercato nell’help, ma non trovo ciò che cerco.
    Ho usato questo software pochissimo, per cui immagino ci siano molte altre differenze rispetto alla versione 2019 che ora non conosco ancora.
    Vi prego di aiutarmi se possibile.
    Grazie
    Antonio Zanardo – Padova

    Antonio Zanardo

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