Un gruppo di ricercatori cinesi ha presentato una fotocamera da 500 megapixel, offrendo un livello di precisione finora mai raggiunto. Nelle intenzioni, la tecnologia è indirizzata a servire gli interessi della Cina nella sorveglianza dei suoi cittadini
In un click il riconoscimento facciale
Secondo i suoi progettisti, la fotocamera sarebbe così precisa da poter “catturare migliaia di volti in uno stadio, senza alcuna alterazione, quindi generare dati biometrici nel cloud.”
Cinque volte più preciso dell’occhio umano secondo loro, basterebbe un solo clic su una parte dell’immagine panoramica per ottenere il dettaglio di una faccia. La fotocamera semplificherebbe il lavoro del software di riconoscimento facciale nell’isolare e analizzare un volto per determinare un’identità.
L’ipersorveglianza alla cinese
Un sistema di riconoscimento facciale, il cui costo è sostenuto finanziariamente dalla sicurezza sociale, è già stato ampiamente utilizzato nel paese. La Cina prevede di installare 450mila nuove telecamere entro la fine dell’anno, una ogni due abitanti (negli Stati Uniti ce ne sono una ogni sei). Sempre entro il 2020, verrà esteso il sistema di “credito sociale” che valuterà le azioni reali e virtuali di tutte le persone e le organizzazioni. Compreso 30 milioni di aziende che operano nel paese saranno soggette a un regime simile.
A tutt’oggi esistono due meccanismi di credito sociale: quello pubblico, concepito negli anni Novanta e promosso dal 2014, sarà attuato su scala nazionale entro due anni. Le intenzioni sono legate a contrastare contraffazione, scandali sanitari e scarsa trasparenza finanziaria, giustizia ingiusta, diseguaglianze tra città e periferie.
Chi entra nella “lista nera” (che include anche i condannati dai Tribunali) non possono acquistare biglietti aerei o sui trenu ad alata velocità. Un secondo sistema, privato, a differenza di quello pubblico, non prevede l’adesione obbligatoria degli utenti.