Confindustria e Università Luiss Guido Carli danno vita all’Osservatorio Imprese Estere in Italia

L’organismo vuole diventare il punto di riferimento nazionale per la raccolta, l’analisi e la divulgazione di dati e informazioni sulle aziende estere in Italia. Alla presentazione hanno partecipato il ministro Giancarlo Giorgetti, Barbara Beltrame Giacomello, vice presidente di Confindustria, Valentina Meliciani, direttrice Luiss School of European Political Economy, Roberto Monducci, professional affiliate dell'Istituto di Economia presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Manuela Soffientini, presidente e ad di Electrolux Appliances, Pasquale Frega, presidente e ad di Novartis Italia, Enrico Galasso, presidente e ad di Birra Peroni e Paolo Grue, presidente e ad di Procter & Gamble

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Essere il punto di riferimento a livello nazionale per la raccolta, l’analisi e la divulgazione di dati e informazioni sulle aziende estere in Italia: questo l’obiettivo dell’Osservatorio Imprese Estere in Italia (Oie), iniziativa lanciata dall’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli.

L’Oie rappresenta una combinazione unica per coniugare l’aspetto tecnico delle analisi statistiche ed econometriche, con quello delle competenze manageriali rappresentato dalle figure apicali delle multinazionali estere in Italia. Con la sua attività l’Osservatorio intende contribuire: all’implementazione degli studi scientifici nella valutazione dell’impatto della presenza delle imprese estere sul territorio italiano, sotto il profilo economico, ambientale e sociale; alla comparazione internazionale dei flussi d’investimenti esteri; all’analisi della governance di sistema dei principali paesi esteri competitors per l’attrazione degli investimenti; all’individuazione dei settori economici di maggiore rilevanza per gli investimenti esteri; all’analisi dei casi aziendali di successo.







«Sono particolarmente orgogliosa di presentare questo progetto», ha affermato Barbara Beltrame Giacomello, vice presidente di Confindustria per l’internazionalizzazione e l’attrazione degli investimenti esteri, in occasione del primo incontro dell’Osservatorio. «Le imprese estere in Italia al tempo del Covid: spunti di resilienza. Oggi in Italia manca un organismo scientifico dedicato all’analisi delle imprese straniere che investono nel nostro Paese. Per questo abbiamo deciso di costituire una struttura che faccia da ponte tra esperti e studiosi del settore con i manager delle principali multinazionali straniere in Italia che fanno parte dell’Advisory Board di Confindustria (Abie). Sono certa che l’Osservatorio contribuirà a valorizzare il ruolo degli investitori esteri nel nostro Paese, creando le condizioni per mantenere la presenza dei gruppi e delle multinazionali in Italia e attraendo nuove realtà».

«Sono consapevole del ruolo svolto dalle multinazionali estere in Italia», ha affermato Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico. «Non solo in termini di impatto economico ma anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale e sociale, grazie anche allo stretto legame che unisce queste aziende ai territori e alle filiere produttive nazionali. I principali driver indicati nel Pnrr (innovazione, digitalizzazione, giovani, sostenibilità, capitale umano) sono alcuni dei temi sui quali le mne hanno improntato già da diversi anni le strategie. Per questa ragione siamo aperti ad ascoltare le loro necessità, contenti di potere annoverare tra gli interlocutori sui temi di attrattività e retention degli investimenti esteri, anche l’Osservatorio sulle Imprese Estere, presentato oggi, che unisce alle capacità di analisi e ricerca degli studiosi, le competenze dei manager. Come Governo, infine siamo impegnati a creare le condizioni per superare le carenze strutturali e le inefficienze che frenano l’attrazione di IDE nel nostro Paese. Penso, prima di tutto, all’eccessivo peso della burocrazia che rappresenta da sempre un disincentivo ad investire in Italia».

«Luiss è orgogliosa di far parte di questo nuovo Osservatorio, un punto di riferimento essenziale per sostenere le imprese estere a creare valore e per analizzare gli effetti che producono nell’economia reale e nella società», ha dichiarato il presidente Vincenzo Boccia. «La crescita è la precondizione fondamentale per ridurre il debito pubblico, costruire opportunità di lavoro e di occupazione per i giovani e per rilanciare l’Italia e l’Europa».

«Le imprese estere in Italia sono 15.519 (+1141 negli ultimi dieci anni), solo lo 0,3% del totale delle imprese italiane e occupano quasi 1,5 milioni di persone (+180mila occupati negli ultimi dieci anni), pari all’8,3% del totale degli addetti», ha dichiarato Marco Travaglia, presidente e ad di Nestlè Italia e coordinatore dell’Osservatorio – «Tuttavia rappresentano un fattore cruciale per la nostra ’economia perché generano un fatturato di circa 600 miliardi di euro, che equivale al 18,6% dei quello prodotto da tutte le imprese italiane; con un valore aggiunto di 125 miliardi, pari al 15,5% del totale nazionale. Le Mne Investono in ricerca e sviluppo 3,7 miliardi di euro, quasi un quarto del totale, generando investimenti pari a oltre il 14% di quelli totali realizzati in Italia (dati 2018). Inoltre, per ogni euro investito dalle grandi multinazionali estere si determina nell’intera economia una crescita complessiva della produzione industriale di circa 3 3 euro, considerando effetti indiretti e indotti. In termini occupazionali, per ogni occupato in più nelle grandi Mne, si generano nell’intero sistema economico 4,6 posti di lavoro aggiuntivi».














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