Con Radici sbarca all’Aim l’industria tessile italiana

Allestimenti Radici

di Laura Magna ♦︎ La società produce pavimentazioni tessili e non, per uso decorativo, dalle navi da crociera alle automobili. Raddoppiato il fatturato negli ultimi anni, si pensa ad acquisizioni

L’ultima quotata di luglio su Aim Italia si chiama Radici e fa tessuti. O meglio, pavimentazioni tessili e non tessili, decorative o per utilizzo tecnico – nelle navi da crociera e nelle automobili, ma anche tappeti erbosi per i campi di calcio, tanto per fare alcuni esempi – con un elevato contenuto hi-tech e un livello di personalizzazione estremo. Lo fa, nella provincia bergamasca, occupandosi di tutta la filiera e avendo dal 2012 operato una profonda trasformazione interna che le ha consentito di raddoppiare il fatturato: oggi ammonta a 60 milioni di euro e mira a superare i 70 milioni in un biennio. Grazie anche ai capitali dell’Ipo (6 milioni la raccolta) che saranno utilizzati per la crescita organica e per acquisizioni – di cui due in Europa già individuate. Radici si quoterà il 26 luglio al prezzo di 3,1 euro per azione, con un flottante di oltre il 23% del capitale sociale. «Il consenso ottenuto anche dagli investitori ci dà ulteriore slancio per proseguire sul nostro percorso di crescita, che ci posiziona come influencer nel nostro mondo: non esiste globalmente un’altra azienda capace di operare su tutta la filiera e offrire la stessa ampiezza di gamma che offriamo noi, con la capacità di personalizzarle in maniera estrema e con un time to market di 14 giorni per un prodotto realizzato su disegno del cliente», dice a Industria Italiana Ivan Palazzi, ceo di Radici Pietro Industries & Brands S.p.A. 







I numeri e le prospettive di crescita

Radici Pietro Industries & Brands S.p.A è il braccio operativo del gruppo Radici che ha l’headquarter a Cazzano Sant’Andrea (Bergamo), e una storia che data al 1950, anno in cui Pietro Radici fondò l’azienda tessile “Fondazione Filatura di Cazzano S. Andrea S.p.A.”, dedicata alla produzione di tappeti per la grande distribuzione, e che ha vissuto negli anni successivi un processo di crescita e diversificazione. Radici è oggi uno dei player primari a livello internazionale, con una presenza consolidata in 90 Paesi in tutto il mondo: opera nel mercato della pavimentazione tessile attraverso due unità produttive in Italia e in Ungheria, quattro filiali commerciali negli Usa, Polonia, Repubblica Ceca e Francia, e una società di diritto Italiano attiva nella progettazione, realizzazione, posa in opera e manutenzione di impianti in erba sintetica.

Ivan Palazzi, ad di Radici

A partire dal 2012 l’azienda ha intrapreso un importante percorso di crescita con la ridefinizione del core business e un forte processo di innovazione di prodotto: in sei anni Radici ha registrato un forte incremento dei ricavi che sono passati da 34,9 milioni a 60,2 milioni di euro nel 2018 (con una crescita annua del +9,6%). Il fatturato 2018 dipende per il 43% dall’Italia, il 30% dall’Europa e circa il 17% dagli Usa e per la parte rimanente dal resto del mondo. I capitali che saranno raccolti attraverso la quotazione serviranno a proseguire nel percorso di espansione. L’azienda prevede una crescita del valore della produzione a 64,8 milioni nel 2019 e a oltre 70 milioni nel 2020 rispetto al fatturato 2018 consolidato che si è attestato a 60,2 milioni (+5,5% rispetto al 2017). L’Ebitda invece è visto in aumento a 5,6 milioni nel 2019 e a poco meno di 7 milioni nel 2020 rispetto ai 4,62 milioni del 2018 quando ha segnato un incremento del 27,4% rispetto all’esercizio 2017. Nel 2018 anche l’utile ha segnato una crescita a 1,4 milioni dall’1,1 dell’anno precedente.

Allestimenti Radici. ©(c)Roland Halbe

Il business e la produzione

Obiettivo che sarà possibile raggiungere grazie alla rivoluzione che Radici ha già compiuto. «Abbiamo radicalmente cambiato strategia e tipologia di clientela, nel 2012: passando dal retail a studi di design e architettura, Pa, armatori società sportive, grandi catene di alberghi e società che fanno riferimento all’alta moda», dice Palazzi. Che oggi guida un business unico al mondo per diversificazione di prodotti e di mercati di alta gamma, ed è attivo in quattro settori della pavimentazione tessile: Residenziale e Contract, Marine, Sportivo (erba artificiale), Automotive.

Pavimentazione tessile Radici

prodotti si rivolgono a luxury firms (in particolare del settore dell’alta moda),cantieri navali, società armatoriali, hôtellerie di lusso e catene alberghiere, le più prestigiose case automobilistiche, federazioni e associazioni sportive: il 90% delle lavorazioni è customizzata. In particolare il gruppo produce e commercializza rivestimenti tessili prodotti con tecnologia tufting «che prevede l’utilizzo sui telai soltanto di ordito per dare vita tessuti grezzi che vengono tinti o stampati in pezza», spiega Palazzi. «Il weaving invece è una tecnica nettamente diversa perché i telai hanno necessità sia di ordito sia di trama e diversamente dal tufting si producono già articoli finali, il colore viene fatto in tessitura. A differenza dei nostri competitor che si sono concentrati su una o l’altra tecnologia noi facciamo tutto, offriamo un know how completo».

Che comprende anche i tessuti tecnici agugliati, «in sostanza l’erba artificiale che viene realizzata con impianti che trasformano fibre discontinue di poliestere in tessuto non tessuto dove la consistenza è data dalla coesione che riusciamo a dare alle stesse fibre attraverso la lavorazione. Questi tessuti non tessuti sono usati nell’automotive dove forniamo i Tier 1 i quali li utilizzano per tappeti e sovra-tappeti che vengono poi forniti ai car maker di autovetture di alta gamma». Tutta la produzione in lana, poliammide e poliestereviene realizzata interamente in Italia ed è al 90% customizzata in funzione delle specifiche dei clienti e spesso in co-design grazie a un team tecnico interno iper specializzato. «Grazie agli investimenti realizzati negli ultimi sei anni ci siamo dotati di una flessibilità estrema: a partire da un’immagine siamo in grado di creare una pavimentazione tessile con qualsiasi materiale e disegno e riusciamo a farlo con un time to market di 14 giorni, spedendo in ogni parte del mondo». Tutto questo grazie a investimenti sia asset produttivi sia per impianti del 7% del fatturato annuo, da 4 a 5 milioni di euro.

Moquette Radici per un evento di Chopard. (Photo by David M. Benett/Dave Benett/Getty Images for Chopard)

Marine

Il settore su cui Radici sta puntando in maniera più decisa è quello Marine, ovvero delle navi da crociera. Secondo le ultime statistiche riportate dal Seatrade Cruise Orderbook ad oggi i cantieri di tutto il mondo hanno in tasca nuovi ordini per un totale di 111 navi al 2027 (per una capacità aggiuntiva pari a 242.365 letti) e un controvalore pari a 63,6 miliardi di dollari. Secondo l’ultimo Cruise Industry Annual Report la flotta mondiale nel 2027 sarà composta da 434 unità (oggi sono 365) e potrà accogliere a bordo 38,1 milioni di crocieristi (oggi 25,2 milioni). Il business delle vacanze a bordo ci si attende che cresca in media del 5% all’anno per il prossimo decennio trainato da nuovi mercati emergenti tra cui in primis la Cina e potendo contare su mercati maturi come i Caraibi, il Nord Europa e il Mediterraneo.

«Siamo fornitori dei maggiori cantieri del mondo, da Fincantieri, a Stx, Meyer Werft sia pe le nuove costruzioni di navi da crociera con capienza superiore a 4mila passeggeri, sia per il refitting, ovvero la sostituzione di pavimentazioni che viene fatta dagli armatori ogni due o tre anni. Su ogni nave il fabbisogno è circa 80mila mq, dunque si tratta di un elevato consumo e di un business a elevata marginalità. Siamo attivi anche su traghetti e ferries e yacht. L’obiettivo è crescere soprattutto in Usa». Di recente Radici ha formalizzato una partnership commerciale con Aquafil, gruppo quotato al segmento Star di Borsa Italiana e uno dei principali produttori di filati di nylon destinati sia al settore della pavimentazione tessile che all’abbigliamento. L’alleanza rafforza la presenza dei due gruppi all’interno del mercato Marine, che rappresenta il 13% del fatturato di Radici (il resto è composto per il 49% dal residenziale, il 20% dal comparto sportivo e il 18% dall’automotive).

Costa Neo Romantica, interni ed esterni realizzati da Radici

Pavimenti erbosi

Altri settori a elevata marginalità per il gruppo sono quello dell’erba artificiale, sia per utilizzo sportivo come nel calcio, sia per decorazione. «L’erba artificiale viene destinata a giardini sia privati sia in aree pubbliche e catene alberghiere. Il tasso di crescita del mercato è importantissimo, stimato fino al 2021 un cagr del 14%. Nell’ambito dello sport abbiamo già raddoppiato il fatturato e oggi puntiamo soprattutto a incrementare le quote all’interno di alcuni territori ad altissimo tasso di sviluppo, come Africa, Medio Oriente ed Europa dell’Est. Il focus è sugli stessi mercati anche nel settore degli studi di design e architettura delle catene alberghiere con cui già collaboriamo».

Allestimenti Radici realizzati in occasione dell’evento D&G durante l’Infiorata di Noto

E infine, la moda: Radici è fornitore a livello esclusivo dei più importanti brand italiani del lusso, per cui allestisce le boutique ma anche le location dei principali eventi in tutto il mondo. La strategia è chiara: puntare su clienti corporate, alta gamma e fare leva sulla qualità anziché sul prezzo: ed è ciò che ha condotto il gruppo Radici ad abbondare progressivamente la Gdo nel corso degli ultimi sei anni. «In questo modo la società è riuscita a ottenere una differenziazione di prodotti/mercati anticiclici, garantendo anche ampi margini di flessibilità nel realizzare e vendere piccoli volumi, e un elevato grado di personalizzazione con prezzi competitivi rispetto agli altri player del mercato – spiega Palazzi – L’azienda si distingue inoltre come una delle poche al mondo con la capacità di gestire in house la maggior parte delle fasi del processo produttivo: dal reperimento e trasformazione delle materie prime, alle diverse fasi di produzione, sino ad arrivare alla distribuzione finale e ai servizi di installazione e posa. Attraverso strategie di cross-selling ed up-selling, Radici Pietro Industries & Brands rappresenta un unico interlocutore di riferimento per i propri clienti offrendo, grazie a partner strategici, anche prodotti e servizi complementari».

Allestimento Radici per la sfilata di Etro. (Photo by Victor Boyko/Getty Images)

Due acquisizioni in pipeline

 «Con i 6 milioni di euro dell’Ipo ora il Gruppo ha le risorse per rafforzare la propria posizione competitiva e accelerare ulteriormente il percorso di crescita sviluppato e pianificato negli ultimi anni – continua Palazzi – Il business plan prevede una crescita sia per linee interne che per linee esterne, con uno sguardo anche all’estero, attraverso operazioni di acquisizione lungo tutta la filiera: ne abbiamo già individuate due in Europa», spiega Palazzi. Che prevede anche una crescita organica basata su alcune direttrici chiave. Ovvero, l’ampliamento del parco macchine che è un «connotato storico del gruppo e una strada che il management vuole continuare a perseguire per soddisfare maggiormente le esigenze della propria clientela. In particolare si intende investire in nuovi impianti di tessitura, tintura e nobilitazione sia di tessuti non tessuti che di filati in lana. Inoltre è previsto un investimento per la produzione in house di un significativo componente utilizzato nel settore dell’erba artificiale».

Nel farlo Radici presterà attenzione all’efficientamento energetico con l’installazione di un impianto di cogenerazione da 1,2MW finalizzato all’auto-approvvigionamento di energia elettrica, vapore ed acqua calda ed un intervento di relamping Led sui corpi illuminanti interni ed esterni al neon presenti nello stabilimento. Il secondo pilastro della crescita è lo sviluppo commerciale con «l’obiettivo di ampliare il proprio portafoglio clienti in due modi: rafforzamento della struttura commerciale, individuando agenti/funzionari di vendita in loco (principalmente in Nord Africa, Est Europa e Medio Oriente); rafforzamento delle attività di marketing e di design, per continuare a perseguire l’obiettivo di influenzare sempre più i decision maker», dice Palazzi. Che infine punta al miglioramento marginalità, attraverso «la riduzione dei costi dovuti all’efficientamento energetico previsto; un maggiore focus su mercati di sbocco a più alto valore aggiunto (sportivo e marine); la riduzione dell’incidenza dei costi fissi e variabili».

Pavimentazioni Radici













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