Come sta avvenendo la digital transformation di Snam?

di Filippo Astone e Marco Scotti ♦︎ In collaborazione con Hpe e altri, l'industria della distribuzione gas guidata da Marco Alverà diventa una data driven company (progetto Snamtec). Attivata la control tower che raccoglie e schematizza tutti i dati della rete; il monitoraggio dei turbocompressi, la costruzione di digital twin per il dispacciamento del futuro. Previsti la semplificazione e il dimezzamento degli applicativi e il passaggio all'ibrido Cloud-Edge

A inizio 2018, Snam ha creato una nuova direzione, digital transformation and technology, che di fatto unisce il mondo It tradizionale al mondo della trasformazione digitale e dell’innovazione. Obiettivo: aumentare e migliorare l’efficienza, ridurre i costi e cogliere le opportunità offerte dal digitale nel quadro della transizione energetica, nella quale Snam vuole avere un ruolo da protagonista.

Snam ha avviato una serie di partnership con importanti atenei – primo fra tutti Stanford – per sviluppare nuove soluzioni tecnologiche per il comparto del gas. L’azienda, che ha come azionista di riferimento Cdp Reti, ha avviato programmi di sviluppo per start-up, accompagnandole nella fase di upscale. I primi interventi di Robot Process Automation hanno consentito a Snam di rendere più efficienti alcuni processi ripetitivi destinando le risorse a impieghi a più alto valore aggiunto.







Anche la componente computing dei Data Center di Snam è parte della trasformazione digitale. Su questo fronte i primi interventi hanno riguardato le infrastrutture “legacy” all’interno dell’architetture tecniche, abbandonate per le più moderne infrastrutture x86 virtualizzate che garantiscono maggiore flessibilità. Successivamente è stato implementato un sistema di Private Cloud che è in corso di estensione in ottica Hybrid Cloud verso i fornitori di Cloud Pubblico. Infine, si opererà nella direzione dell’edge computing per rendere i dati sempre più disponibili all’elaborazione in campo, vicino agli impianti.

Il ceo di Snam Marco Alverà

 

La strategia di Snam

«Il 2018 – ci racconta Stefano Viotti, Head of Infrastructure & Data Center Services di Snam – è stato un anno di consolidamento dei progetti di Digital Transformation e abbiamo raggiunto risultati importanti. Abbiamo implementato alcuni digital flagship project come la control tower, un applicativo destinato al top management che raccoglie tutti i dati della nostra rete e permette di migliorare le decisioni degli executive, e come il monitoraggio dei turbocompressori, uno strumento che, in real time, effettua il monitoraggio dei compressori sia dal punto di vista della manutenzione, sia per quanto concerne l’usura, l’efficienza e il consumo di fuel gas. Quest’ultimo è un parametro fondamentale, perché con 1.700 Mw/h di potenza nelle nostre centrali di compressione, il bilanciamento e riduzione del fuel gas ha un impatto diretto sul costo del servizio. Per quanto concerne l’infrastruttura Data Center, la parte più “tradizionale”, abbiamo implementato il sistema di automazione che realizza il nostro Private Cloud e che ci ha permesso di raggiungere livelli di efficienza elevatissimi, con oltre il 90% dei risparmi in termini di tempi di esecuzione dei task di configurazione e change. Infine abbiamo avviato un programma di Application Transformation e Consolidation che punta a ridurre del 50% il numero degli applicativi e, soprattutto, di modernizzarli attraverso architetture Cloud Native di tipo containerizzate e a micro-servizi. Nell’ambito dell’innovazione abbiamo intenzione di rafforzare le nostre partnership con r&d sia in Italia che nel nord-America, ad esempio con Stanford lanceremo un progetto di ricerca sul futuro del gas naturale. Ma stiamo anche cercando un’apertura verso il Far East, soprattutto in Cina, che ha nel mondo dell’energia e della transizione energetica uno dei punti principali delle strategie future».

Stefano Viotti, Head of Infrastructure & Data Center Services di Snam

 

Infrastrutture e investimenti

Per quanto riguarda le architetture di rete di telecomunicazioni, la società energetica guidata da Marco Alverà ha già avviato una transizione in ottica hybrid end-to-end che sarà completata nei prossimi mesi. «Ci apriremo – prosegue Viotti – verso il mondo hybrid con la formula “from the edge to the cloud”. La nostra idea è di impiegare multicloud provider, ma soprattutto di spingere sempre più verso l’edge con le dataroom delocalizzate e implementando architetture a micro-servizi, ibride e con IoT. Tutte queste aree di innovazione d’infrastruttura evoluta sono la base naturale per i key application project. Un esempio su tutti è il progetto Jarvis che ci consente di ripensare i nostri sistemi commerciali che rappresentano la borsa del gas in Italia. Saranno completamente ripensati attraverso applicazioni Cloud Native basate su architetture open source a micro-servizi e database di nuova generazione.

Pipeline del gas

 

Il programma Snamtec che porterà la società energetica a essere una data driven company

Nei prossimi anni Snam punterà con convinzione sull’innovazione e sulla digitalizzazione, con un focus sull’IoT e l’obiettivo di diventare una data driven company, costruendo un digital twin per il dispacciamento del futuro, il cui sviluppo avverrà nei prossimi anni. La strategia si inquadra nel programma Snamtec, varato nell’ambito del piano strategico al 2022 e finalizzato a porre le basi dell’azienda energetica del futuro, sempre più rinnovabile, digitale e interconnessa.

Ecco come in Snam gli impianti sono sempre monitorati

Il computing per trattare i Big Data

«Il processo di trasformazione di Snam è partito quattro o cinque anni fa, e si è sviluppato in passaggi successivi. In primo luogo è stato fatto un progetto volto a ridurre le infrastrutture legacy all’interno della loro architettura; quindi si è deciso di passare a tecnologie open che hanno permesso di ottenere dei benefici in termini di costo e migliorare la flessibilità. Inoltre è stato implementato il primo sistema di private cloud nel corso dell’ultimo anno e adesso l’intenzione è di espanderlo in un’ottica multicloud, andando a valorizzare gli investimenti che sono stati effettuati nei due datacenter principali. Infine, l’intenzione è di allargare anche il conetto di cloud verso il public cloud offering o verso l’edge. Ed è all’interno di quest’ultima tipologia la vera sfida, ovvero implementare l’architettura distribuita basata su microservizi in grado di supportare le funzioni che vogliono essere rese disponibili sull’edge». Mauro Colombo, Sales and Presales Manager di Hpe, racconta così, in esclusiva a Industria Italiana, la partnership tra la sua azienda e Snam per una completa ridefinizione delle architetture della più importante azienda europea di infrastrutture energetiche.

«I prossimi passaggi – conclude Colombo – avranno diverse aree di investimento. L’idea è di far evolvere la piattaforma sia dal punto di vista del software che da quello hardware, con la realizzazione di una composable infrastructure come Hpe Sinergy. Per quanto concerne la data platform, invece, siamo impegnati a crearne una che risponda sia alle esigenze correnti sia di quelle dei prossimi anni perché, introducendo sempre più sensori e robotica sul field al di fuori del datacenter, anche Snam si aspetta di avere un incremento nel volume di dati».

Mauro Colombo, Sales and Presales Manager di Hpe

Nuove tecnologie

Snam ha inoltre avviato alcuni progetti di automazione su processi amministrativi, per destinare le figure professionali ad attività meno ripetitive e a più alto valore aggiunto. «Inoltre – aggiunge l’Head of Infrastructure & Data Center Services di Snam – abbiamo un continuo sviluppo della ricerca sull’intelligenza artificiale e useremo sempre di più la piattaforma di open innovation lanciata l’anno scorso per raccogliere le idee per costruire insieme la Snam del futuro».

 

La transizione energetica

Non è certo un segreto o una dirompente novità: la sfida del mercato energetico è quello della transizione energetica, per passare da un’energia basata sui combustibili fossili a una ottenuta dalle rinnovabili. «È una transizione – aggiunge Viotti – che richiederà decenni ma sulla quale l’Italia e l’Europa si sono date obiettivi importanti. Per noi il gas può essere decisivo nell’abilitare la transizione energetica per aziende e imprese, anche grazie agli sviluppi di rinnovabili come biometano e idrogeno che possono essere trasportate nelle nostre infrastrutture».

Ecco come in Snam gli impianti sono sempre monitorati

L’innovazione

L’ultimo tassello della digital transformation di Snam riguarda il mondo dell’innovazione e delle start-up. «Stiamo lavorando su tutto il mondo delle start-up – conclude Viotti – e arrivando a fare l’upscale per alcune di loro. Abbiamo creato una partnership importante con Stanford, dove siamo nel governance board della “Oil and natural gas initiative”, che raccoglie i principali player del comparto e che lavora intorno all’ecosistema del gas sia negli scenari macroeconomici, sia dal punto di vista tecnologico».

 

Snam in pillole

Snam è al primo posto europeo tra i Tso (Transmission System Operator, gli operatori che trasportano il gas naturale), ha una presenza continentale molto forte, oltre che in Italia, con sedi sussidiarie in Grecia, Austria, Francia e Uk. È leader sia nella capacità di pipeline (con oltre 41.000 km di rete di trasporto), sia nella capacità di stoccaggio, attualmente a oltre 20 miliardi di metri cubi, con nove campi di stoccaggio attivi. Sotto la guida del Ceo Marco Alverà, lo scorso anno il bilancio si è chiuso con un utile di poco superiore al miliardo e un fatturato di 2,52 miliardi. I dipendenti sono circa 3.000. L’azionista di riferimento, con il 31%, è Cdp Reti, mentre il 50% del capitale è in mano a investitori istituzionali.














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