Aziende manifatturiere a rapporto: è pronto lo step successivo dell’open innovation!

di Chiara Volontè ♦︎ Il progetto targato Cfi vuole supportare l’introduzione di innovazione nelle imprese e favorire la crescita delle start-up. Come? Attraverso uno studio condotto tra gli associati per capire quali siano le evoluzioni attese dalla manifattura che si sono fatte più evidenti. Una piattaforma, realizzata con SkipsoLabs, gestirà l’intero flusso di lavoro

Aziende manifatturiere a rapporto, è pronto lo step successivo dell’open innovation. Il tutto, partendo da una semplice domanda: quali sono le esigenze e quali le urgenze delle imprese industriali, che avrebbero difficoltà a trovare risposte nella propria filiera? Sono le risposte principali a cui vuole dare voce uno studio condotto tra gli associati per capire quali di queste siano le evoluzioni attese dal manifatturiero che si sono fatte sempre più evidenti. Questo è l’obiettivo ambizioso del Cluster Crowd Open Innovation, la nuova iniziativa targata Cluster Fabbrica Intelligente, di cui Paolo Vercesi (cluster manager del Cfi) è coordinatore, che realizzerà questo progetto attraverso una metodologia e piattaforma per gestire l’intero flusso di lavoro, realizzata con SkipsoLab. In questo modo si vuole supportare l’introduzione di innovazione nelle aziende e favorire la crescita delle start-up, attraverso il coinvolgimento dei soci del Cfi.

«Con le challenge di Ansaldo Energia, Abb, Tenova Ori Martin e Wartsila siamo riusciti a rispondere alle necessità di queste società attuando l’open innovation in modo classico, ma ora abbiamo ribaltato il modello partendo dal basso e seguendo un approccio bottom up – spiega Vercesi – abbiamo scelto di svolgere una ricerca presso i nostri associati e in collaborazione con i soci regionali del Cfi per capire quali potrebbero essere le innovazioni che per loro, in campo manifatturiero, costituiscono l’esigenza del prossimo futuro, quindi implementabili all’interno delle loro aziende, nei prodotti e nei processi, ma delle quali non vedono immediata corrispondenza tra le soluzioni proposte dalle aziende di filiera. Non solo per i processi produttivi, ma anche per l’organizzazione della fabbrica in sé: ad esempio un metodo innovativo per gestire il green pass all’interno del plant, per la sicurezza in ambienti critici oppure per coordinare la mensa o la logistica. Anzi, per tutto quello che non siamo tecnologie di produzione è più probabile che chi sottopone delle soluzioni possa arrivare da fuori filiera».







L’idea è quella di chiedere agli associati quali sono le possibili focus area di interesse, premettendo però che dovranno essere disponibili a considerare una soluzione o un’interpretazione alternativa del problema, che può arrivare dal punto di vista e dall’interpretazione del contesto da parte di pmi innovative, da start-up o da scale-up. Si tratta di ribaltare la prospettiva: non più best practices interne, ma ad esempio operazioni che funzionano in altri ambienti e che possono diventare efficaci opportunamente modificati. È bene ricordare che il Cluster Fabbrica Intelligente è l’associazione che – presieduta da Luca Manuelli, ceo di Ansaldo Nucleare e cdo di Ansaldo Energia – riunisce tutte le tipologie di portatori di interesse della manifattura avanzata: aziende, università, associazioni e Regioni. Il Cfi ha il compito istituzionale di elaborare scenari di politica industriale da offrire al decisore politico in tema di manifattura avanzata. Lo fa attraverso una Roadmap redatta periodicamente attraverso il contributo dei migliori esperti universitari e aziendali, della quale una nuova edizione è in corso di presentazione.

Cluster Crowd Open Innovation è la nuova iniziativa targata Cluster Fabbrica Intelligente, di cui Paolo Vercesi (cluster manager del Cfi) è coordinatore

Cluster crowd open innovation: l’innovazione parte dal basso

Paolo Vercesi, cluster manager CFI

Cluster Crowd Open Innovation ha l’obiettivo di rafforzare la relazione del Cluster Fabbrica Intelligente anche con enti locali che operano nel settore dell’innovazione e dell’imprenditoria. La piattaforma offre la possibilità di semplificare le interazioni per tutti gli attori coinvolti, di selezionare delle focus area di maggior interesse e verificare il matching con l’ecosistema delle start-up.

Attraverso l’iniziativa sarà possibile identificare potenziali start-up da coinvolgere per proporre soluzioni alle mondo della manifattura. Inoltre, Cluster crowd open innovation vuole incoraggiare lo sviluppo di relazioni tra gli associati attraverso attività di networking che avverranno durante il progetto: per questo motivo vi sarà, in una seconda fase, la possibilità di creare incontri one to one con i solutori di interesse. Il progetto così disegnato lascia spazi di integrazione con le altre attività di dissemination del Cluster Fabbrica Intelligente.

 

La partnership con SkipsoLabs

Ivan Cazzol, head of Sales and Innovation Services, Italy SkipsoLabs

Partner strategico dell’iniziativa è SkipsoLabs, società che fornisce soluzioni software e servizi di advisory per l’innovazione. «Oltre alla parte di advisory mettiamo a disposizione la nostra piattaforma, che verrà collegata al sito del Cluster Fabbrica Intelligente per poter gestire tutto il workflow – ci spiega Ivan Cazzol, head of Sales and Innovation Services, Italy SkipsoLabs – in questo modo i vari partecipanti al progetto, le aziende associate al Cfi avranno la possibilità di avere accesso a tutte le start-up che stanno rispondano con una application e potranno contattarle anche per fissare degli incontri diretti. Noi faremo da facilitatori di questa fase, e sproneremo le aziende a entrare in contatto con le start-up mettendo in evidenza quelli che sono i match».

Sono due le fasi in cui è suddiviso il progetto. La prima – Community engagement – ha l’obiettivo di raccogliere gli stimoli dalle aziende associate al Cluster Fabbrica Intelligente riguardo le aree di innovazione di loro interesse. Le informazioni ricevute verranno raccolte, categorizzate ed organizzate per la definizione delle Focus Area della Call for Innovation. La seconda fase – External Call for innovation – lancerà la call for innovation verso l’ecosistema start-up ingaggiando incubatori, acceleratori e tech park italiani. Al seguito della fase di raccolta si procederà con il Match-Making e con la fase di co-design.

Le due fasi del progetto Cluster Crowd Open Innovation

«Il primo step dell’iniziativa si rivolge al mondo del manufacturing: partiamo da due tavoli di esperti del Cfi, aziende, soci regionali, mondo ricerca, individuando una prima selezione di aree tematiche, poi interroghiamo i nostri associati per capire quali sono le esigenze sulle quali loro sono disponibili ad aprirsi al mondo dell’open innovation – commenta Vercesi – una volta che avremo capito quali sono queste necessità, averle clusterizzate e sistematizzate iniziamo il secondo step, che si concentra sull’ecosistema di queste start-up e pmi innovative per trovare delle soluzioni che possano essere compatibili con le richieste. A questo punto ha inizio l’attività di matchmaking e, eventualmente, di design della soluzione, di progettazione e di implementazione sul campo». Dal momento che gli associati sono dimensionalmente diversi, hanno peculiarità differenti e settori di appartenenza eterogenei, si è scelto di utilizzare queste focus area come “stanze” di open innovation, in cui avviare delle discussioni aperte. Per raggiungere obiettivi di maggiore completezza, dunque, si è scelto di creare due tavoli – che si sono riuniti lo scorso 27 ottobre – ciascuno con 10 esperti, partendo dai tre pillar della RoadMap del Cfi, transizione digitale, uomo al centro e sostenibilità, per cercare di selezionare delle focus area, magari meno presidiate dalle strategie e nelle filiere, ma che siano importanti per garantire un processo evolutivo delle aziende del manifatturiero.

Il secondo passaggio di Cluster Crowd Open Innovation è una survey allargata per gli associati del Cluster Fabbrica Intelligente e su quelli dei soci regionali. Una platea di più di 500 soggetti che consentirà di comprendere ancora meglio quali sono le esigenze delle aziende

«Il secondo passaggio – chiosa Vercesi – è una survey allargata per gli associati del Cluster Fabbrica Intelligente e su quelli dei soci regionali. Una platea di più di 500 soggetti che consentirà di comprendere ancora meglio quali sono le esigenze delle aziende». Conclusa la parte di analisi iniziale, ci si sposterà nella Fase Due, che verrà avviata a dicembre, per consentire di individuare all’interno dell’ecosistema delle start-up e delle pmi delle possibili risposte alle esigenze di “matchmaking”. «Questo tipo di approccio nel manufacturing – conclude Vercesi – mentre è utilizzato in settori come Ict, Fintech, Oil&Gas e social media, è abbastanza inusuale nel manifatturiero, possiamo dire che avremo svolto una funzione di apripista. A parte SkipsoLabs, abbiamo individuato un coordinatore per ciascun tavolo: nel primo c’è Paolo Dondo, technical manager del Mesap, mentre nel secondo c’è Guido Colombo di Orchestra Web e membro dello steering committee del GTTS7 del Cfi. La survey sarà presto online e cercheremo di ampliare quanto più possibile la sua efficacia, rendendola operativa in modo che possa fungere da base per la corretta comprensione delle esigenze delle aziende manifatturiere».














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