Gli ologrammi sono fantascienza? Non più grazie a Webex Hologram, la nuova tecnologia di Cisco sviluppata per rendere più coinvolgente e produttiva la collaborazione a distanza.
Gli ologrammi sono rappresentazioni tridimensionali a dimensione reale di oggetti e persone, ma per ottenerli è necessario sfruttare costosi e complicati apparecchi basati su laser. L’idea di Cisco è semplice: utilizzare visori di realtà aumentata per riprodurre ologrammi che i partecipanti alla riunione possono analizzare, ruotare e ingrandire. Una soluzione che trova applicazione in vari settori, a partire dalla sanità. Medici, tecnici, team di vendita possono essere formati rapidamente su un nuovo dispositivo medico con Webex Hologram, che permette loro di vedere quel dispositivo da ogni angolazione nelle sue dimensioni reali, proprio come se fosse lì fisicamente.
nche il settore automotive, e il manifatturiero in genere ne possono beneficiare. «Webex Hologram è un potente strumento per i nostri progettisti, per i piloti e per tutta l’equipe», spiega Zak Brown, ceo di McLaren Racing. «Piuttosto che far volare un tecnico sulla pista o spiegare le procedure attraverso immagini piatte, con la tecnologia degli ologrammi possiamo mostrare immediatamente un componente del motore da ogni angolazione, mostrare il posizionamento e istruire i meccanici sul montaggio e sull’uso come se fossero lì di persona, il tutto risparmiando innumerevoli ore di viaggio».
Webex Hologram è compatibile con i visori AR leader del settore come Magic Leap e Microsoft HoloLens, e sarà presto disponibile in Webex Suite. Per ulteriori informazioni o per richiedere di entrare a far parte del progetto pilota consultare il sito webex.com/hologram.
«La nostra missione è quella di consentire ai 3 miliardi di lavoratori digitali di collaborare allo stesso modo in qualsiasi parte del mondo essi si trovino», ha commentato Jeetu Patel, executive vice president e general manager di Cisco Security and Collaboration. «Webex Hologram vuole fornire un’esperienza di lavoro fluida, senza alcuna differenza tra la collaborazione virtuale e quella in presenza».
