Cisco: la privacy fa crescere il business e garantirà la ripresa nel post-pandemia

Non è una mera questione di conformità: le aziende la considerano un diritto umano ed è una priorità per il management

La privacy non solo piace alle aziende, ma le aiuta a crescere e diventerà una condizione essenziale nel recupero post-pandemia. È quanto emerge dallo studio 2021 Data Privacy Benchmark Study di Cisco, basato su un campione di 4.400 professionisti di privacy e sicurezza in 25 paesi.

«La privacy è ormai matura e riconosciuta come un diritto umano fondamentale, inoltre è diventata una priorità fondamentale per il management» ha dichiarato Harvey Jang, vice president e chief privacy officer di Cisco. «A causa di un passaggio così repentino allo smart working, la privacy ha assunto una maggiore importanza nella digitalizzazione, nella resilienza aziendale, nell’agilità e nell’innovazione».







Di seguito i principali risultati dello studio:

  • La privacy è molto più di una semplice questione di conformità: le aziende la considerano un diritto umano fondamentale ed è diventata una priorità per il management
  • Il 60% delle imprese afferma di non essere stato preparato per i requisiti di privacy e sicurezza legati al passaggio al lavoro da remoto
  • Il 93% delle aziende intervistate si è rivolto ai propri team dedicati alla privacy per aiutare a superare queste sfide
  • L’87% dei consumatori ha espresso preoccupazioni sulla protezione della privacy degli strumenti che devono utilizzare per lavorare, interagire e connettersi da remoto
  • Il 90% delle aziende ora riferisce le metriche sulla privacy al management e ai consigli di amministrazione
  • Si nota un chiaro spostamento verso la standardizzazione della privacy come requisito non negoziabile quando si digitalizzano e si fanno avanzare gli obiettivi di business.
  • Più di 140 giurisdizioni hanno ora approvato leggi omnibus sulla privacy e quasi l’80% degli intervistati ritiene che queste leggi abbiano un impatto positivo
  • La maggior parte delle persone è d’accordo nel condividere informazioni sanitarie per la sicurezza sul posto di lavoro e in risposta alla pandemia, ma si trovano a disagio con altri utilizzi, come la ricerca
  • Il 57% ha supportato i datori di lavoro che hanno utilizzato i loro dati per contribuire a rendere più sicuri i luoghi di lavoro, mentre meno della metà ha comunicato dati come il location tracking, il contact tracing, la divulgazione di informazioni su individui infetti e l’uso di informazioni individuali per la ricerca
  • La privacy e il più ampio ecosistema di cybersecurity giocheranno un ruolo chiave nella crescita economica e nel recupero post Covid-19.
  • Mentre l’economia e la comunità cominciano a riprendersi, sorgeranno molte sfide che metteranno a dura prova il modo in cui i governi, le aziende e gli individui raccolgono, gestiscono e proteggono i dati personali mentre cercano di bilanciare i diritti individuali con l’interesse pubblico
  • L’investimento nella privacy continua: il 75% (il 71% in Italia) delle organizzazioni vede un significativo valore di business in termini di attenuazione delle perdite dovute alla sicurezza, maggiore agilità e innovazione, maggiore efficienza operativa e maggiore fedeltà e fiducia dei clienti
  • Più di un terzo delle aziende sta ottenendo benefici pari almeno al doppio del loro investimento.













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