Industria aereonautica: il Prora a Capua attua il “Programma naz. di ricerche aerospaziali” con 113 milioni da investire

di Chiara Volontè ♦︎ La nuova offerta scientifica e tecnologica del Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) riguarda sviluppi del Trasporto aereo sostenibile, resiliente e sicuro; dell'advanced air mobility (velivoli autonomi e/o pilotati da remoto); dell'accesso allo spazio e all'esplorazione spaziale; dell'osservazione della Terra (con considerevoli ricadute in campo duale); del volo suborbitale e stratosferico.

Ricerca, sperimentazione, produzione e scambio di informazioni, formazione del personale nel settore aeronautico e spaziale, da realizzarsi anche attraverso la partecipazione a programmi di ricerca europei e internazionali: sono questi alcuni degli obiettivi del Prora, il “Programma nazionale di Ricerche Aerospaziali”, varato e finanziato dal Miur e affidato al Cira di Capua. Il progetto, nato nel 1998 per promuovere l’evoluzione scientifica, tecnologica ed economica del comparto aerospace, è stato a seguito denominato Nuovo Prora, e beneficia di 113 milioni di euro.

Questo programma è stato sbloccato lo scorso dicembre, e rappresenta un traguardo importante per tutti i futuri investimenti nel settore, incidendo anche sull’occupazione e sulle opportunità lavorative. Infatti, per rendere il Piano all’avanguardia e quanto più aderente al nuovo scenario aerospaziale, garantendo anche il sostegno all’intero comparto aerospace, i programmi strategici contenuti nel Nuovo Prora sono frutto di un’intensa attività di confronto con i principali stakeholder. La nuova offerta scientifica e tecnologica del Centro italiano ricerche aerospaziali riguarderà importanti sviluppi nell’ambito del Trasporto aereo sostenibile, resiliente e sicuro, dell’advanced air mobility con velivoli autonomi e/o pilotati da remoto, dell’accesso allo spazio e all’esplorazione spaziale, dell’osservazione della Terra (con considerevoli ricadute in campo duale) e del volo suborbitale e stratosferico.







Inoltre, lo scorso dicembre sono stati ufficialmente annunciati, dal presidente Giuseppe Morsillo, importanti obiettivi conseguiti: primo fra tutti la firma del Decreto Interministeriale (Dm662/20), da parte del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che segna l’avvio di un nuovo ciclo pluriennale costituito da progetti strategici di R&S tecnologico e da nuovi laboratori e impianti sperimentali che conferiranno competitività ed eccellenza al sistema Paese. Tale importante risultato è rafforzato anche da quanto previsto nel Decreto 744/20 di riparto del Fondo Ordinario degli Enti di Ricerca, che assegna al Cira 4 milioni di euro annui, a partire già dal 2020, quale contributo alle spese di gestione del Centro.

Un periodo positivo per il Centro italiano ricerche aerospaziali, che ha chiuso l’esercizio 2019 con un utile di 5,2 milioni di euro, e con un valore della produzione che si è attestato sui 47 milioni di euro con una crescita del 15% rispetto al 2018. Da sottolineare un importante incremento dei “ricavi da fonti terze”, generati cioè da contratti di ricerca e servizi di sperimentazione che il Cira ha acquisito sul mercato mondiale, e il superamento della soglia del 30% della loro incidenza sui ricavi totali, con un netto miglioramento dei risultati conseguiti nel 2018. Anche i grandi impianti di prova, che caratterizzano il centro campano, hanno segnato un forte impulso positivo con il Plasma Wind Tunnel e l’Icing Wind Tunnel, impegnati in molteplici campagne di prova per conto di aziende nazionali ed estere. L’incremento, realmente significativo, in termini di fatturato è del 40% rispetto all’anno precedente.














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