Il competence center Cim vuol volare alto. In arrivo una banca?

di Marco Scotti ♦︎Stellantis, Leonardo, Avio, Tim: sono alcune delle aziende che supportano il competence center torinese. Che ora vorrebbe coinvolgere un istituto di credito per promuovere servizi alle imprese che hanno bisogno di finanziamenti. La formazione pratica su linee pilota, il Pnrr e... Ne parliamo con il ceo Enrico Pisino

«Il nostro secondo bando, del valore complessivo di oltre 3 milioni, ha permesso di soddisfare soltanto il 20% delle richieste complessive. Il sistema funziona, ma servono ulteriori risorse o meccanismi di approvvigionamento finanziario». Enrico Pisino, amministratore delegato di CIM4.0, uno degli otto Centri di Competenza Nazionali promossi dal Mise, spiega a Industria Italiana, le caratteristiche e peculiarità del Competence Center, che ha sede a Torino, con i progetti e le iniziative in corso. La più eclatante delle quali ci viene comunicata in esclusiva: una Academy dedicata alla mobilità sostenibile che verrà lanciata ufficialmente il 29 ottobre. Ma anche la volontà ad ampliare il valore del CIM4.0 con il coinvolgimento delle associazioni datoriali, di un istituto di credito e di leader internazionali.

L’organizzazione guidata dall’Ing. Pisino è il polo di riferimento a livello nazionale per tutto ciò che riguarda il trasferimento tecnologico, la diffusione di competenze e specializzazioni legate a cicli produttivi tecnologicamente avanzati e la formazione con programmi dedicati alle imprese ai loro lavoratori. Compito principale della struttura è quindi quello di supportare strategicamente e operativamente le aziende e le startup di tutta Italia, attraverso tre principali pillar – pilot lines (laboratori tecnologici su digital factory e additive manufacturing) formazione e pubblicazione di bandi per finanziare progetti altamente innovativi – nel trasferimento tecnologico di prodotti, servizi e processi, in linea con il Piano Transizione 4.0.







Le tecnologie abilitanti sono molteplici: si parte dall’additive manufacturing, smart grid, Industrial IoT, intelligenza artificiale, ed altro ancora. Pisino è stato direttore del dipartimento Advanced Manufacturing & Materials del Centro Ricerche Fiat. Dal 2011 è diventato responsabile della Ricerca&Innovazione di Fca sia in Usa (fino al 2016) sia in Europa (dal 2015 al 2019). Dal 2016, per 5 anni, ha ricoperto anche il ruolo di presidente del cluster tecnologico nazionale dei trasporti ed è stato membro del Comitato Scientifico della Fondazione Politecnico di Milano.

 

D: Ingegner Pisino, per quanto riguarda il CIM4.0 in questo momento come vi state muovendo? Il bando è già terminato?

Il Viceministro al Mise Gilberto Pichetto Fratin con il ceo di Cim4.0 Enrico Pisino

R: Siamo stati il primo competence center a cogliere l’opportunità dei bandi per promuovere progetti di maturità tecnologica, in piena pandemia abbiamo avviato il primo bando, e – sempre durante il Covid – abbiamo lanciato anche il secondo. Abbiamo chiuso l’assegnazione dei progetti a giugno 2020 e un anno dopo quasi tutti i progetti non solo sono stati avviati ma si trovano a metà percorso, perché erano progetti biennali, alcuni hanno anche già ricevuto il primo anticipo. I 33 progetti che abbiamo finanziato non solo finalizzano i 3,4 milioni di euro che avevamo a disposizione, il 100% delle risorse, ma sono anche nei tempi per cui erano stati finanziati. È auspicabile che per maggio 2022 tutti i progetti raggiungano la loro finalizzazione.

 

 

D: Dal punto di vista del Pnrr voi rientrate in qualche capitolo di spesa particolare?

Un box della Additive Manufacturing Pilot Line Cim4.0

R: Come rete stiamo interloquendo con il Mise, che è il nostro ministero di riferimento. Però potremmo anche supportare iniziative che sono coordinate da altri ministeri, come per esempio quello della ricerca, che sta anche potenziando parte delle azioni per il trasferimento tecnologico. Ci sono due ambiti dove è formalizzato il coinvolgimento dei competence center: uno è quello dei Digital Innovation Hub europei, le cui fonti di spesa sono all’interno del Pnrr. Stiamo aspettando il bando che dovrebbe essere pubblicato entro la fine di ottobre, manca poco quindi per veder assegnate le risorse per il secondo trimestre del 2022. Poi ci sono iniziative che possono potenziare ulteriormente i competence center affinché questi possano ampliare la ricaduta sul territorio nazionale. Noi abbiamo ricevuto un supporto importante in termini di investimento, ma non è sufficiente né in termini di richieste né in termini di sviluppo dell’offerta per rispondere alla reale esigenza delle pmi. Faccio un esempio: abbiamo realizzato un bando di oltre 3 milioni, era il nostro secondo, abbiamo potuto finanziare solo il 20% dei progetti eleggibili, ovvero valutati positivamente e meritevoli di essere finanziati. Realisticamente avremmo bisogno di dieci volte gli investimenti che ci sono stati assegnati per poter rispondere non soltanto sull’offerta, ma anche sulla domanda ai fabbisogni delle piccole e medie imprese italiane.

 

Enrico Pisino, Cim4.0: ecco dove vogliamo portare le pmi italiane

D: Come sono cambiati i fabbisogni delle pmi italiane?

R: I fabbisogni gli imprenditori li hanno ben chiari, la progettualità scaturisce quando c’è la vera interazione con i competence center, quindi quando si tocca con mano l’esperienza pregressa con i casi d’uso, testando le tecnologie all’interno delle nostre linee pilota. Basta slogan sulla digitalizzazione, servono casi applicativi, occorre fare esperienza e dimostrare i reali benefici legati al 4.0. Una volta che si superano il primo e il secondo ostacolo poi la strada è in discesa. Per noi è molto più facile oggi, dopo due anni di sviluppo di applicazioni, mostrare concretamente i benefici legati alla trasformazione tecnologica. Questa è la concretezza che gli imprenditori desiderano conoscere per poi decidere di investire convintamente in quelle tecnologie più vicine ai proprio fabbisogni.

 

D: Da questo punto di vista, per quanto riguarda le grandi aziende lo “zoccolo duro” che compone il CIM4.0 è suscettibile di ampliamento?

Il CAVE 3D della Digital Factory Pilot Line Cim4.0

R: Il nostro competence center è fortemente supportato dalle grandi aziende, Stellantis, Leonardo, Avio, Tim e molte altre, tutte imprese che hanno una leadership tecnologica indiscutibile. Loro stanno supportando molto il nostro programma e ci stanno anche chiedendo servizi, perché promuoviamo anche i progetti collaborativi, facciamo da general contractor di progetti ambiziosi. Il nostro focus è lo sviluppo di servizi per le Pmi, i competence center nascono per questo scopo. Tuttavia in parallelo realizziamo alcuni servizi per le grandi imprese e questo è, dal mio punto di vista, la cartina di tornasole per valutare la qualità della nostra offerta, che deve essere competitiva non perché solo best in cost, ma soprattutto perché ha contenuti di valore assoluto. Il secondo aspetto è l’evoluzione della nostra società: noi siamo una Scarl, abbiamo dei sostenitori che sono i nostri soci fondatori, allargheremo alle associazioni datoriali e probabilmente anche alla Camera di Commercio del nostro territorio. È importante per essere più vicini alle imprese piccole e micro. Stiamo cercando di capire se coinvolgere anche un istituto di credito, perché non abbiamo una banca tra i nostri consorziati. La novità è che stiamo coinvolgendo molti partner tecnologici come activity partner, cioè come soggetti che possono portare valore alla nostra offerta, portare valore in termini di competenze al nostro centro, quindi pur non entrando in società collaboreranno con noi per aumentare l’impatto sul territorio. E vi posso assicurare che sono grandi brand.

 

D: L’istituto di credito lei lo immagina come una leva finanziaria su cui appoggiarsi, o come parte integrante del progetto?

Linea pilota Digital Factory di Cim4.0

R: Io credo che così come viene esplicitato nel ruolo degli European Digital Innovation Hub noi come competence center dobbiamo supportare a 360 gradi le pmi offrendo anche dei servizi finanziari attraverso gli istituti di credito. Non abbiamo bisogno della banca per finanziare le nostre azioni, ma come leva per promuovere servizi alle imprese che hanno bisogno di finanziamenti.

 

D: Parlava di un fabbisogno dieci volte superiore a quello realmente erogato, questo delta potrebbe essere parzialmente colmato dalle banche?

R: Sì, parzialmente colmato dalle banche e anche, io auspico, dall’opportunità offerta dal Pnrr. Le risorse assegnate non sono trascurabili.

D: È cambiato qualcosa dal punto di vista dell’interlocuzione dopo l’avvicendamento tra Patuanelli e Giorgetti o tendenzialmente le linee guida erano già tracciate e non ci sono state particolari differenze?

Il titolare del ministero dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti

R: Le linee guida erano state tracciate, la struttura tecnica è stata forse anche potenziata, stiamo andando in continuità, forse anche meglio grazie a questo potenziamento. Il Pnrr sta facendo la differenza perché ci sono più risorse: ci aspettiamo un’accelerazione nello sviluppo dei competence center. C’è il ministero, c’è la struttura tecnica, ci sono i viceministri e i sottosegretari: stiamo dialogando con tutti perché tutti sono convinti del nostro potenziale, delle nostre capacità di mettere a terra i risultati, della tempestività delle nostre azioni. A settembre 2019 noi avevamo un foglio bianco, un progetto, ma non avevamo né anticipi né strutture che ci accoglievano, e parlo come rete non solo come CIM4.0. Quello che abbiamo costruito in appena due anni è evidente e rappresenta in Italia una novità nel contesto dell’offerta di Innovazione alle Imprese.

 

D: Dal punto di vista delle aziende che si rivolgono a voi per avere servizi e formazione, anche un’azienda che non è fisicamente in Piemonte può chiedervi aiuto: com’è più o meno la composizione?

R: Ci sono da distinguere due ambiti: quello del servizio per la maturità tecnologica e la consulenza, e il servizio per la formazione. Sulla formazione il nostro impatto decresce via via che aumentano le distanze, il fatto di dover realizzare della formazione in aula e all’interno dei nostri laboratori tecnologici, fa sì che le nostre classi siano composte prevalentemente da manager, imprenditori, tecnici e lavoratori provenienti dal Piemonte o da regioni vicine, questo anche per seguire molto da vicino il processo formativo ed esserne dei facilitatori. Pur dovendo sviluppare dei servizi e delle attività per tutto il tessuto nazionale, la nostra azione lato formazione come webinar funziona benissimo in ogni luogo, ma come Academy promuove prevalentemente classi di risorse e di persone che vivono e lavorano sul territorio piemontese. Quando parliamo invece di servizi, supportiamo aziende che arrivano da tutta Italia, anche se una percentuale maggiore, soprattutto quando facciamo riferimento alle pmi, opera nella nostra regione o in quelle limitrofe. Va detto che la presenza di imprese manifatturiere in Piemonte e nelle regioni limitrofe rappresenta una percentuale importante per il Paese.

 

D: Il concetto di distretto, con delle strutture come gli innovation hub e i competence center, ha ancora senso, viene modificato o viene potenziato?

Il dettaglio di un braccio robotico didattico nella Digital Pilot Line Cim4.0

R: Preferisco il termine ecosistema e non distretto. L’ecosistema per definizione è spesso legato a un territorio, spesso a una filiera produttiva: ha molto senso promuovere gli ecosistemi territoriali, che possono avere una diversa vocazione. L’importante è non dimenticarsi che il tessuto è nazionale e che l’azione dei competence center può anche essere quella di aiutare la coesione territoriale. Facendo leva sui migliori ecosistemi noi possiamo dare una mano anche per risollevare l’intero Paese. Stiamo favorendo collaborazioni anche interregionali o tra regioni, per esempio tra regione Piemonte e Abruzzo e Molise, dove nascerà una importante gigafactory. È fondamentale perché il luogo dove nasce una gigafactory non può essere privo di competenze, e ci sono regioni fuori il territorio di insediamento che possono favorire l’upskilling o il reskilling delle competenze. Questo è il plus distintivo che caratterizza l’ecosistema e favorisce la competitività.

 

D: Per quanto riguarda la gigafactory, il fatto che ci sia Stellantis tra i soci del CIM4.0, creerà un coinvolgimento di pmi che hanno a che fare con quel settore che fanno parte del Competence le due cose non si toccano?

R: Non si può dire che non si toccano, ma il coinvolgimento non avviene per definizione, ma deve essere sviluppato in modo che avvenga quasi in maniera naturale. Stellantis è un nostro importante partner industriale, ma come tutti ci valuterà sui risultati. E anche le sue azioni nei confronti delle aziende consorziate o che vengono a lavorare con noi dipenderà dai risultati, non dall’essere vicino al CIM4.0. Questo vale anche per i territori: devono promuovere e favorire la collocation di una grande impresa con l’intera filiera fatta anche di Pmi. Ma ripeto non per definizione, ma come conseguenza di un’azione di sviluppo del territorio.

 

D: L’Academy coinvolge le vostre aziende più grandi in qualità di tutor, per poi sviluppare sulle pmi in modo concreto la formazione, in modo molto pratico…

La prima classe dell’Academy durante una lezione nell’Aula Formazione del CIM4.0

R: Questo è l’elemento che ci contraddistingue sul mercato dal fronte dell’offerta formativa. Abbiamo cercato di capire in che modo potevamo offrire qualcosa che non fosse già presente tra le offerte delle varie società di formazione, istituti, università e master. Abbiamo individuato nell’upskilling e reskilling dei tecnici – quadri, funzionari, anche manager tecnici – un fabbisogno incredibile. Lavoratori fuori posizione in azienda o in difficoltà perché non adeguatamente riskillata o upskillata. Così abbiamo creato questa sorta di binomio che è fatto da docenti accademici che dominano lo sviluppo della scienza e della conoscenza, con i technical fellow o i senior technical fellow, cioè coloro che oggi stanno applicando le migliori tecnologie in contesti produttivi, piccoli e grandi. Ad esempio, chi insegna da noi intelligenza artificiale? La docente o il docente del Politecnico di Torino e il technical fellow, in questo caso un senior technical fellow, di Thales Alenia Space, che sta programmando l’applicazione di Ai per le spedizioni nello spazio. Da una parte uno che sta sviluppando l’applicazione più incredibile, dall’altra quello che in termini scientifici è più aggiornato: si mettono assieme e realizzano un percorso di formazione. Questo vale per l’additive, per l’Ai, il data science e tutte le discipline e le competenze che mettiamo a disposizione. Abbiamo sviluppato il concetto dell’Academy intesa come 350 ore, part time, anche il sabato mattina, che non distraggono troppo i dipendenti, ma che consentono loro di toccare con mano, entrando all’interno del competence center, le tecnologie, sviluppando anche una challenge finale. La cosa importante è che il prezzo d’ingresso è differenziato: il dipendente di una grande azienda paga tutto, quello di una piccola impresa paga la metà, al disoccupato diamo delle borse di studio in collaborazione con Federmanager, selezioniamo i più meritevoli che sono in fase di ricollocamento. Questa formula la stiamo anche provando a promuovere per una nuova Academy – è un’anteprima – che sarà presentata il 29 di Ottobre, ed è l’Academy della Mobilità Sostenibile, che lanceremo come CIM4.0 con l’Università di Torino, il Politecnico di Torino, la Camera di commercio di Torino, la Città di Torino, Api, in collaborazione anche con i nostri consorziati.

 

D: Com’è andata la fiera Emo?

Una vista della CIM4.0 Digital Pilot Line

R: Siamo stati ad Emo per incontrare le imprese e potenziali nostri clienti, non è stata una presenza istituzionale, benché noi rappresentiamo l’azione del Ministro dello Sviluppo Economico. La nostra presenza in un contesto importante come Emo è stata motivata dal voler capire e promuovere di conseguenza quello che possiamo fare per favorire la crescita delle pmi del territorio nazionale. In un contesto come quello offerto da questa manifestazione, tra le più importanti in Europa dedicata allo sviluppo dei macchinari per la manifattura, abbiamo deciso di presentare un sistema interattivo con cui visitare le nostre linee pilota, permettendo ai visitatori di entrare nel merito e viaggiare come se si fosse all’interno di uno dei due laboratori ipertecnologici di Torino. Questo sia per la stampa 3d, sia per la digital factory, un’offerta e un supporto a tutto tondo nel processo di transizione 4.0 a portata di impresa, piccola e grande.














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