Cim4.0 Academy: al via la seconda edizione, tra Additive Manufacturing, Digital Factory e…

di Marco Scotti ♦︎ Obiettivo è formare alle competenze trasversali sulle tecnologie e sui modelli operativi da queste abilitati. Come? Concretizzando le competenze, attraverso sfide aziendali reali, per gestire la trasformazione digitale e il relativo re-engineering dei processi di impresa. Il Competence Center supporterà le pmi e le start-up coprendo il 50% del costo dell’iscrizione, che ammonta a 7.000 euro. Previste cinque borse di studio totali

Enrico Pisino, ceo del Competence Center di Torino Cim4.0

Cinque mesi di corsi, da maggio a novembre, articolati in 350 ore. Un mix di accademici e manager aziendali. È la ricetta non certo segreta della seconda edizione della Cim4.0 Academy, la scuola di formazione del competence center piemontese guidato da Enrico Pisino. Il centro di competenza, di cui sono capofila Università e Politecnico di Torino, insieme a 23 aziende del territorio è il punto di riferimento nazionale per l’industria 4.0, con una forte specializzazione sull’Additive Manufacturing.

«L’Academy – ci spiega Luca Iuliano, presidente del Cim 4.0 – è una delle iniziative più importanti per strategie di upskill e reskill del personale delle aziende. O anche per quei professionisti che, a causa delle avverse condizioni economiche, devono rimettersi sul mercato. La prima edizione è in fase di completamento ed è per questo che oggi siamo pronti a lanciare la seconda edizione dell’Academy».







 

A scuola di smart factory con l’Academy del Cim 4.0

L’offerta formativa del Cim4.0

L’obiettivo della nuova edizione dell’Academy è di formare alle competenze trasversali sulle tecnologie e sui modelli operativi da queste abilitati. Inoltre, si cerca di concretizzare le competenze, attraverso sfide aziendali reali, per gestire la trasformazione digitale e il relativo re-engineering dei processi di aziende operanti in diversi settori industriali e manifatturieri. «Il Cim4.0 Learning Hub – ci spiega Cristina Cibrario, responsabile formazione del Competence Center piemontese – è stato avviato alla fine del 2019 con una missione ben precisa: accrescere le competenze dell’intero ecosistema industriale italiano con percorsi che migliorano le competenze. A catalogo abbiamo oltre 80 corsi disponibili, molto verticali, sulle varie tecnologie 4.0. Partiamo da informazioni più “base” per avere consapevolezza sulle tecnologie, ma anche corsi avanzati dedicati ad acquisire una specializzazione. Ci siamo però resi conto che il problema è soprattutto avere dei responsabili che portino la trasformazione digitale in azienda. Per questo la Cim4.0 Academy è dedicata a fornire le capacità ai partecipanti per dominare correttamente i processi».

La prima edizione dell’Academy, che si sta concludendo in queste settimane, ha visto la partecipazione di 24 persone in totale, tutti manager orientati alla trasformazione digitale. La nuova edizione partirà il 3 maggio, per un totale di 350 ore, e terminerà a novembre. L’obiettivo è ambizioso: ottenere un cambio di paradigma che dia una visione sistemica, per creare possibilità di networking tra i professionisti. Il Cim supporta le pmi e le start-up coprendo il 50% del costo dell’iscrizione, che ammonta a 7.000 euro. E sono già state disposte cinque borse di studio a copertura totale. «Il percorso – prosegue Cristina Cibrario – è erogato sia in presenza sia in remoto, attraverso una modalità mista: la piattaforma creata per supportare le attività di formazione permette infatti una compenetrazione. Qui al Cim, inoltre, c’è un’aula di formazione che può ospitare tutti i partecipanti all’Academy. Il numero massimo di persone, anche per garantire una corretta interazione tra tutti, è di 40 persone. Per quanto concerne i criteri di assegnazione delle borse di studio, sarà necessario presentare un attestato di disoccupazione perché ci si rivolge a persone in fase di ricollocamento, con profili abbastanza tecnici con esperienza alle spalle. Per intenderci, non stiamo parlando di neo-laureati. Abbiamo in mente di formare classi eterogenee con diversi background. Perché è vero che forniamo tutte le informazioni necessarie, ma è importante avere delle competenze di base».

L’obiettivo della nuova edizione dell’Academy è di formare alle competenze trasversali sulle tecnologie e sui modelli operativi da queste abilitati. Inoltre, si cerca di concretizzare le competenze, attraverso sfide aziendali reali, per gestire la trasformazione digitale e il relativo re-engineering dei processi di aziende operanti in diversi settori industriali e manifatturieri

L’articolazione del corso

L’Academy si compone di cinque momenti. Il primo è quello del’assessment, ovvero dell’individuazone del punto di partenza dei partecipanti e dell’elaborazione delle esigenze e ha una durata di 8 ore. Ad esso segue un approccio multidisciplinare al contesto sistemico, per complessive 24 ore. Qui vengono analizzati i principi fondamentali di progettazione di flussi, il modello circolare d’impresa, ma anche lo sviluppo di modelli di interazione e di processi organizzativi. Terzo step, della durata di 160 ore, si divide in sei diversi momenti: data science (32 ore), tecnologie abilitanti (32 ore), additive manufacturing (32 ore), Wcm (32 ore), manutenzione predittiva (16 ore), sicurezza cibernetica (16 ore). Il quarto step, per 150 ore complessive, prevede lo sviluppo di competenze sistemiche e Project works. Si articola in quattro momenti: agile e lean management, platform design and management, problem solving e design thinking e legislazioni. Infine, quinto e ultimo momento, il termine del corso. I partecipanti riceveranno un certificato dalla Scuola Master e dal Cim4.0 che attesta le competenze acquisite.

 

I goal del competence center Cim4.0, tra Academy, additive manufacturing e aerospace

La trasformazione digitale è una questione di…pratica

«I manager – ci spiega Giulia Marcocchia, corresponsabile scientifico Cim4.0 Academy – quando parlano di trasformazione digitale si devono confrontare con un percorso sempre più complesso. Ci sono molte possibilità, tante materie, ma poi manca il momento fondamentale in cui le competenze si concretizzano. Noi abbiamo elaborato un percorso pratico, con l’obiettivo di trasformare le competenze in capacità. Per questo motivo abbiamo ideato un percorso part-time in cinque mesi, perché vogliamo che sia immediatamente efficace».

Come detto, l’Academy si articola in macrofasi: aula, progetto e momenti in cui le persone sono supportate nella realizzazione dei progetti. L’obiettivo è che i partecipanti imparino a gestire le implicazioni strategiche della trasformazione digitale, per creare valore all’interno dell’impresa in cui operano. Dopo 160 ore, infatti, avranno la possibilità di un’ulteriore tappa sulle competenze manageriali e sistemiche. Ogni passaggio ha dei moduli e ogni modulo, a sua volta, si articola in cinque o sei corsi con delle tematiche estremamente specifiche.

Obiettivo dell’Academy è che i partecipanti imparino a gestire le implicazioni strategiche della trasformazione digitale, per creare valore all’interno dell’impresa in cui operano. Dopo 160 ore, infatti, avranno la possibilità di un’ulteriore tappa sulle competenze manageriali e sistemiche. Ogni passaggio ha dei moduli e ogni modulo, a sua volta, si articola in cinque o sei corsi con delle tematiche estremamente specifiche

Come funziona il Cim 4.0

Il Competence Center piemontese conta su 23 partner industriali: 4d Engineering; Agilent Technologies Italia; Aizoon Consulting; Avio Aero; Cemas Elettra; Consoft Sistemi; Eni; Fev Italia; Illogic; Iren; Italdesign Giugiaro; Leonardo; Merlo; Michelin; Prima Industrie; Punch Torino; Reply; Siemens; Skf Industrie; Stmicroelectronics; Stellantis; Thales Alenia Space Italia; Tim. Questi mettono a disposizione dell’organizzazione delle persone esperte nei verticali oggetto della formazione. A questi si sommano anche docenti del Politecnico e dell’Università di Torino che vengono impiegati nelle attività strategiche e operative. La specializzazione principale del Cim4.0 è l’additive manufacturing e la digitalizzazione dei processi di fabbricazione.

«Stiamo cercando – ci spiega Enrico Pisino, ceo del competence center – di focalizzarci in maniera evidente su questi due ambiti, ma nel frattempo cerchiamo di sostenere il territorio a 360° su tutte le tecnologie di industria 4.0. Per quanto concerne la manifattura additiva garantiamo lo sviluppo dei processi e dei prodotti e l’innovatività dei materiali. Abbiamo a disposizione quattro macchine di stampa, tre a letto di polvere e una a deposizione diretta di energia. Le prime tre hanno dimensioni comprese tra i 150 e i 400mm cubici per quanto riguarda l’area di lavoro, mentre quella a deposizione diretta di energia arriva a oltre un metro. Abbiamo anche un’area di post-processamento dei manufatti e una di certificazione della qualità. Infine c’è un magazzino sia per le materie prime che per i prodotti finiti». Il Cim4.0 ha concluso la parte di formazione fine a se stessa e oggi ha iniziato a svolgere anche i primi servizi per le aziende. Ad esempio, nell’utilizzo della realtà virtuale e aumentata. Ci sono già diversi casi d’uso e le richieste da parte delle imprese stanno continuando a crescere.














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