Cdp, Eni, Fincantieri e Terna unite per l’energia che viene dal mare

Fabrizio Palermo, Claudio Descalzi, Giuseppe Bono e Luigi Ferraris hanno firmato una intesa che punta alla costituzione di una società con al centro Iswec (by Eni e Politecnico di Torino): innovativo sistema di produzione in grado di trasformare l’energia prodotta dalle onde in elettricità

Entro il 2050, almeno il 10% del fabbisogno energetico europeo sarà coperto dall’energia marina, grazie a una produzione di 100 gigawatt che coprirà i consumi di 76 milioni di famiglie: un mercato che potrebbe valere, al 2050, oltre 50 miliardi di euro l’anno. Com’è comprensibile Quanto all’Italia è facile immaginare il vantaggio che viene dal mare, soprattutto se si pensa alle isole piccole, medie e grandi del nostro territorio.
Uno studio Enea del 2017 ha quantificato il potenziale energetico del moto ondoso lungo le coste: i valori massimi riguarderebbero la Sardegna (12 kilowatt per metro di costa) e l’area nord-occidentale della Sicilia (7 kW/m), seguite dalle coste tirrenica e ligure (3-4 kW/m).

Da qui nasce il progetto che ruota intorno a Iswec e che ha visto a Ravenna il suo primo atto: un accordo fra Cassa depositi e prestiti (Cdp), Eni, Fincantieri e Terna per la nascita di una società che avrà il compito di realizzare 118 impianti al 2025 per 12 megawatt di energia elettrica derivata dal moto ondoso.







Iswec al centro

Iswec – che Eni ha ideato con il supporto del Politecnico di Torino (attraverso il suo spin off Wave for Energy) –  è un innovativo sistema di produzione in grado di trasformare l’energia prodotta dalle onde in energia elettrica, adattandosi alle differenti condizioni del mare così da garantire un’elevata continuità nella produzione energetica. Le sue principali caratteristiche sono: un’adattabilità e una flessibilità molto elevate determinate da un sistema robusto che non espone Iswec all’aggressività del mare; una elevata facilità di installazione-gestione.

Non ultima tra gli assi di Iswec c’è la possibilità di miglioramenti tecnici e realizzativi finalizzati a raggiungere un competitivo costo livellato dell’energia (Levelized cost of energy o LCOE). A questi stanno lavorando in maniera sinergica il Politecnico di Torino(PoliTO) – con il suo spin-off Wave for Energy S.r.l. – ed Eni promotrice dell’industrializzazione della soluzione grazie al suo decennale know-how anche nelle attività offshore(installazioni in acque remote e profonde, produzione elettrica ed ibridizzazione piattaforme a mare, O&M
offshore, ecc.).

Il futuro che viene dal mare

L’accordo tra Cdp, Eni, Finmeccanica e Terna prevede operativamente due fasi parallele: in un primo momento, si definirà il modello di business con la messa a terra di un vero e proprio piano di realizzazione in Italia e sarà completata la prima installazione industriale pilota di Iswec presso la piattaforma Eni Prezioso nel canale di Sicilia, al largo di Gela, con avvio previsto nella seconda metà del 2020. Di lì si procederà alla costituzione della società e alla realizzazione del piano a partire dalle applicazioni per le isole minori e, in seconda battuta, per l’estero. Con Enea e Cnr protagonisti nel mettere insieme fotovoltaico e stoccaggio energetico.

La tabella di marcia prevede la realizzazione di 118 impianti al 2025 per 12 megawatt. Circa i ruoli: Cdp si occuperà, in sinergia con i partner, di curare i rapporti con le istituzioni centrali e locali e valuterà i profili economici e finanziari; Fincantieri metterà a disposizione le sue competenze per l’industrializzazione della prima applicazione su ampia scala, alla quale contribuirà anche Terna con il suo know how in fatto di ingegneria elettrica o di integrazione della nuova fonte con la rete nazionale.

 

 














Articolo precedenteProphesee–Metavision: sensori ottici come occhi umani
Articolo successivoL’innovazione digitale del Paese al centro del Digital Italy Summit 2019






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui