Catania, Mise: a metà del 2021, 20 miliardi di risorse del Recovery Fund in trasformazione digitale

di Marco de’ Francesco ♦︎ Nei prossimi giorni, i primi confronti tra il Mise e le autorità europee che devono vagliare l’adeguatezza dei progetti di trasformazione digitale italiani ai criteri per il finanziamento grazie al Recovery Fund. L’esecutivo italiano punta a raccogliere un decimo del finanziamento complessivo per il Belpaese in otto mesi. È emerso oggi all’assemblea annuale di Federazione Anie, che rappresenta le imprese elettriche e elettrotecniche. Elio Catania è stato al vertice di Ibm, Ferrovie, Atm, Confindustria Digitale

 

Il governo punta a raccogliere 20 miliardi di euro entro la metà del 2021, con l’approvazione da parte Commissione Europea di progetti italiani di trasformazione digitale del Paese. Le risorse sono quelle del Recovery Fund, propriamente “Eu Next Generation”, che è un fondo europeo dotato, a livello continentale, di una capacità finanziaria di 750 miliardi di euro. Per l’Italia, vale 209 miliardi, di cui 82 miliardi di sussidi e 127 di prestiti.  I piani vanno vagliati dall’esecutivo continentale guidato dalla presidente Ursula Von Der Leyen. Lo ha affermato Elio Cosimo Catania, Consigliere Politica Industriale del Ministero dello Sviluppo Economico, nel contesto dell’assemblea annuale (denominata “Tecnologie per la ripresa”) della Federazione Anie, che rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche e che è aderente a Confindustria.







La tabella di marcia

Secondo Catania,  il Mise nei prossimi giorni «avrà un primo confronto con l’Europa, e verso la fine dell’anno si entrerà nel dettaglio dei progetti, in termini di attuabilità. Poi, quelli che passeranno questo vaglio, saranno lanciati». Pertanto per Catania «se saremo capaci di svolgere bene questo passaggio, entro la metà del prossimo anno porteremo a casa il 10% delle risorse del Recovery Fund». Che peraltro non sono le uniche sul piatto «Si vanno ad aggiungere tra l’altro a tutte le altre fonti di finanziamento: i fondi di coesione, e la finanziaria. Quindi, l’ammontare di risorse che noi abbiamo in questo momento è davvero importante».

Diverse iniziative vanno inserite in Legge di Bilancio

Per Catania, si tratta anche di valutare come inserire le iniziative legate al Recovery Fund nel contesto della Legge di Bilancio, che va presentata fra pochi mesi. «Se si vogliono realizzare progetti di trasformazione digitale, bisogna anche pensare  che questi hanno in genere bisogno di continuità esecutiva. Pertanto, non si può aspettare che arrivino i soldi dall’Europa, fra uno o due anni». Quanto alla selezione dei progetti da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, Catania ha ricordato che «all’inizio si raccolgono le idee, ma poi si arriva alla sintesi. È vero che sono stati inviati da varie istituzioni piani per decine di miliardi, ma poi c’è una scrematura. Ci sono alcuni lineamenti di politica industriale che stiamo seguendo: la crescita sostenibile; la centralità dell’impresa, che è il vero motore del Paese; e l’efficacia delle filiere industriali».

Cos’è la Fondazione Anie

Le imprese aderenti hanno un fatturato complessivo di 84 miliardi di euro e 500mila occupati: la Fondazione rappresenta tutta l’industria elettrotecnica ed elettronica nazionale con le tecnologie per i quattro settori strategici: trasporto ferroviario, energia, building e industria. I comparti della Federazione sono i più avanzati e investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in ricerca e sviluppo effettuato dal settore privato in Italia.














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