Come e perché sfrecciano i conti di Brembo

Utile netto più che raddoppiato per il gruppo bergamasco nei primi tre mesi del 2021. La società non aveva mai registrato ricavi così alti in un primo trimestre. Tutti i numeri

Brembo
Pinza dei freni Brembo Honda Civic FK8 Type R con pneumatici da 21 pollici

Brembo festeggia i suoi sessant’anni dalla nascita con una trimestrale record: la società, specializzata nello sviluppo e nella produzione di impianti frenanti per veicoli e quotata alla Borsa di Milano, vede i ricavi netti salire a 675,1 milioni, in crescita del 17,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e dell’1,2% rispetto ai primi tre mesi del 2019, quando i conti non risentivano ancora dell’effetto pandemia. Crescono tutti i settori: quello auto segna un aumento del 13,1%, le applicazioni per motocicli del 40,5%, quelle per veicoli commerciali segnano un più 31,6% e le competizioni del 3,3% rispetto allo stesso trimestre del 2020.

Un risultato “particolarmente incoraggiante”, commenta Alberto Bombassei, presidente di Brembo. “I dati del primo trimestre 2021, approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione, mostrano infatti una ripartenza robusta e confermano il trend che ha caratterizzato gli ultimi tre mesi del 2020. Nella storia di Brembo non avevamo mai registrato ricavi così alti in un primo trimestre, che crescono non solo rispetto allo stesso periodo del 2020, ma anche e soprattutto rispetto al 2019. I risultati sono stati trainati dall’andamento positivo di tutti i segmenti e le geografie in cui operiamo. Nonostante lo scenario di mercato rimanga permeato da uno stato di incertezza, questi risultati ci consentono di guardare con fiducia ai prossimi mesi. Rimaniamo focalizzati sull’innovazione delle nostre soluzioni, grazie ad un portafoglio prodotti sempre più integrato e orientato alla sostenibilità, che si è arricchito con l’acquisizione di SBS Friction in Danimarca e lo sarà ulteriormente con quella recentemente annunciata di J.Juan in Spagna.”







In Italia le vendite complessive salgono del 20,9%, ma è sul mercato cinese che Brembo si supera con un 97,4%. In Germania il fatturato si porta a più 6,1%, mentre in Francia a più 27,6%. La società tricolore fa bene anche in India: + 31,2% ed in Giappone, + 20,0%. Segni positivi anche nel mercato nordamericano, Stati Uniti, Messico e Canada (+5,9%), mentre quello sudamericano registra una diminuzione delle vendite pari al 21,1%.

Il margine operativo lordo dei primi tre mesi del 2021 tocca quota 135,6 milioni di euro (20,1% dei ricavi), dai 102,0 milioni di euro del primo trimestre 2020. Il margine operativo netto è pari a 83,7 milioni di euro. Anche l’utile netto cresce, più del doppio: 61,4 milioni di euro, contro i 29,8 milioni di euro dell’analogo periodo dell’anno precedente.

In leggero calo i costi operativi netti, che nel primo trimestre 2021, ammontano a 419,7 milioni di euro, con un’incidenza del 62,2% sui ricavi. I costi per il personale ammontano a 123,9 milioni euro, per un numero di dipendenti in forza pari al 11.408, al 31 marzo 2021.

 














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