Bosch, la produzione automotive globale calerà del 2,6% nel 2020

La multinazionale – 77,9 miliardi di euro di fatturato 2019, -1,1% rispetto al 2018 - non prevede alcun miglioramento prima del 2025

Bosch

L’economia globale debole e la guerra al diesel stanno contribuendo al perdurare della crisi dell’automotive. Ne è convinta anche Bosch, che prevede che nel 2020 la produzione globale delle autovetture diminuirà per il terzo anno consecutivo: ci si aspetta un calo del 2,6%. In tutto il mondo, saranno fabbricati 89 milioni di veicoli, quasi 10 milioni in meno rispetto al 2017. Una previsione già di per sé non rosea, che secondo la multinazionale tedesca perdurerà fino al 2025.

E nemmeno il colosso teutonico è uscito indenne dalla crisi del comparto: infatti, il fatturato del 2019, a quota 77,9 miliardi di euro, ha registrato un calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente.







«L’economia debole e il forte declino della produzione nel settore automotive hanno lasciato il segno anche su Bosch – dichiara Volkmar Denner, Presidente del Board of Management della multinazionale – In vista delle sfide attuali, l’ampia diversificazione aziendale sta sortendo un effetto stabilizzatore che promuove l’espansione delle attività esistenti e aiuta a svilupparne di nuove. Nonostante la situazione economica complessa, continuiamo a investire in importanti aree di crescita. In quanto leader in innovazione, stiamo contribuendo a dare forma al passaggio alla mobilità alternativa e stiamo cogliendo le nuove opportunità che questo comporta».

Revenue 2019 Bosch

Nell’esercizio 2019, il risultato prima degli oneri finanziari e imposte (Ebit) è stato di circa 3 miliardi di euro, intorno al 4% del fatturato. Su questo valore hanno inciso: la contrazione nella produzione automotive, soprattutto nei mercati fondamentali di Cina e India, l’ulteriore riduzione nella quota di motori diesel, gli elevati costi delle misure di ristrutturazione (in particolar modo nel segmento della mobilità) e l’aumento degli investimenti in progetti importanti per il futuro.

«Anche l’anno in corso continua a mettere alla prova molte aziende, specialmente nel settore automotive e nell’industria meccanica – sottolinea Stefan Asenkerschbaumer, Cfo e vicepresidente del Board of Management di Bosch – Nonostante ciò, anche nel 2020 desideriamo crescere nei settori e nelle regioni per noi importanti ed essere più forti dei mercati ivi presenti».

 

Risultati 2019 per settore di business

Bosch in pillole

Nel settore Mobility Solutions, quello che registra i livelli più alti di vendite, la crescita ha superato quella della produzione automotive mondiale. Con 47 miliardi di euro, il fatturato ha sostanzialmente raggiunto il livello dell’anno precedente, registrando un calo dello 0,1% in termini nominali (1,5% al netto degli effetti valutari). Il settore di business Consumer Goods ha raggiunto un fatturato di 17,8 miliardi di euro, registrando quindi un calo dello 0,2% ( 0,6% al netto degli effetti valutari). Bsh Hausgeräte (Divisione Elettrodomestici) e Bosch PowerTools (Divisione Elettroutensili) hanno resistito pur in un ambiente fortemente competitivo. Il settore di business Industrial Technology ha segnato vendite pari a 7,4 miliardi di euro, corrispondenti allo 0,1% in più rispetto all’anno precedente, nonostante un forte calo di oltre il 4% negli ordinativi nel settore dell’ingegneria meccanica. Al netto di tali effetti valutari, il fatturato è calato dell’1,2%. Il settore di business Energy and Building Technology ha realizzato vendite per 5,6 miliardi di euro, registrando una crescita dell’1,5%. Si tratta di un aumento dello 0,8% al netto degli effetti valutari.

 

Risultati 2019 per regione

Tecnologie Bosch

In Europa, le attività di Bosch hanno registrato uno sviluppo stabile. Le vendite, pari a 41 miliardi di euro, hanno uguagliato l’anno precedente. In Nord America, il fatturato è cresciuto del 5,3%, raggiungendo 13 miliardi di euro. Tuttavia, al netto degli effetti valutari, si tratta di un calo dello 0,5%. In Sud America le vendite sono arrivate a toccare 1,4 miliardi di euro, registrando quindi un aumento dell’1,1% (5,3% al netto degli effetti valutari). Nella regione Asia Pacifico, in generale lo sviluppo è stato negativo. Il fatturato è calato del 3,1%, attestandosi a 22,5 miliardi di euro (un calo del 4,5% al netto degli effetti valutari). L’andamento delle vendite è stato influenzato soprattutto dal crollo dei mercati automotive di Cina e India. Giappone e Sud-Est asiatico, invece, hanno segnato uno sviluppo positivo.














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