BMW: tracciabilità lungo tutta la catena di fornitura

Dopo un primo pilot di successo, la casa automobilistica guidata da Oliver Zipse vuole espandere l'uso della blockchain per garantire la tracciabilità dei suoi pezzi di ricambio dalla materia prima all'assemblaggio

La casa automobilistica tedesca si affida alla blockchain per garantire la tracciabilità dei suoi pezzi di ricambio lungo l’intera catena di fornitura. L’obiettivo ultimo di Bmw sarebbe quello di essre in grado di tracciare le materie prime dalla loro estrazione agli impianti di assemblaggio.
La Bmw, martedì 31 marzo 2020, ha annunciato di volere migliorare la trasparenza della sua catena di approvvigionamento. Per la casa automobilistica, questo significa generalizzare l’uso della blockchain per tracciare pezzi di ricambio e materie prime. L’uso di questa tecnologia consente ai vari attori della sua catena di fornitura di condividere i dati senza che sia possibile falsificarli, poiché è gestito in modo decentralizzato.

 







Cloud Aws e Microsoft Azure

Nel 2019 l’azienda ha completato con successo un progetto pilota per l’acquisto di fari, ora toccherà ad altri fornitori. Questo pilot ha coinvolto due delle 31 fabbriche della Bmw, quelle di Spartanburg (Stati Uniti) e Dingolfing (Germania), e tre fabbriche del suo fornitore Automotive Lighting. Nel 2020, la piattaforma verrà implementata presso una dozzina di fornitori.

La blockchain si basa sul cloud (Aws e Microsoft Azure), che consente a tutte le aziende interessate di accedervi facilmente. L’origine dei componenti può quindi essere rintracciata dai vari attori della catena logistica senza alcun rischio di manipolazione, assicura Bmw. L’obiettivo finale è quello di tracciare le materie prime dalle miniere alle fabbriche di assemblaggio, comprese le fonderie. La casa automobilistica non ha indicato la scala temporale all’interno della quale il processo giungerà alla sua completa realizzazione.

La Bmw non è l’unica casa automobilistica ad adottare questa tecnologia. Ha contribuito, insieme a Renault, Ford, GM e altri, alla creazione della Blockchain di mobilità aperta (Mobi), un gruppo di ricerca sulla blockchain nei servizi automobilistici e di mobilità.














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