Avio: il lanciatore Vega di nuovo in volo nel 2020

Il lanciatore Vega

di Chiara Volontè ♦︎ Tra le possibile cause del fallito lancio di luglio, la più probabile è collegata a un’anomalia del comportamento termo-strutturale della calotta superiore del motore di secondo stadio Zefiro23. Crescono i ricavi, pari a 189 milioni (+6%)

Il lanciatore Vega è pronto a spiccare nuovamente il volo: infatti, il costruttore Avio Spa ha annunciato l’avanzamento regolare delle operazioni di sviluppo, test e qualifica in vista del lancio inaugurale di Vega C, atteso entro il primo semestre 2020. Successo commerciale anche per il nuovo lanciatore Ariane 6, che utilizza i booster P120 prodotti da Avio, con la firma di numerosi contratti di lancio (Arianespace ha attualmente 8 voli prenotati per Ariane 6).







«Nella prima metà dell’anno – ha dichiarato l’amministratore delegato Giulio Ranzo – abbiamo completato con successo i test di qualifica dei nuovi motori P120C e Zefiro40, (rispettivamente primo stadio comune a Vega C e Ariane 6 e secondo stadio del lanciatore europeo Vega C). Questi test rappresentano un passaggio fondamentale per il nuovo Vega C, il cui volo di qualifica è previsto nel primo semestre del 2020. Al tempo stesso abbiamo condotto le campagne di prova del modello in scala ridotta della camera di combustione del motore M10 a Ossigeno-Metano per lo stadio superiore del futuro Vega E (a breve il primo test al banco in scala reale della camera di combustione)».

Vega torna sulla rampa di lancio dopo che i risultati dell’indagine della Commissione Indipendente d’Inchiesta guidata da Esa e Arianespace con il supporto di Avio, in relazione all’anomalia che ha portato al lancio fallito dell’11 luglio della missione VV15, hanno evidenziato che tra le possibili cause del malfunzionamento la più probabile è collegata a un’anomalia del comportamento termo-strutturale della calotta superiore del motore di secondo stadio Zefiro23. La Commissione ha dunque identificato un piano di verifiche dei risultati e un piano di azioni correttive per la risoluzione del problema identificato.

Giulio Ranzo
Giulio Ranzo, ad Avio

«Stiamo lavorando molto intensamente con il supporto di Esa ed Arianespace per risolvere il problema emerso, con l’obiettivo di tornare a volare entro il primo trimestre del 2020 nel rispetto dei requisiti di sicurezza e affidabilità – ha aggiunto Ranzo – L’anomalia di Vega non modifica i nostri programmi di crescita di medio e lungo termine. Continuiamo a lavorare allo sviluppo di nuove tecnologie e stiamo avviando il progetto SPTF in Sardegna, per i test sui motori criogenici. Nel frattempo, abbiamo completato la configurazione del nuovo Ssms, il dispenser in grado di portare contemporaneamente in orbita numerosi piccoli satelliti per soddisfare le richieste sempre più sofisticate dei clienti. Rimaniamo quindi focalizzati e confidenti sulle opportunità di creazione di valore per gli azionisti nel lungo termine».

Relativamente ai risultati economici, il Gruppo ha registrato, nel corso del primo semestre 2019, ricavi pari a 189 milioni di Euro, in crescita (+6%) rispetto al primo semestre dello scorso anno. L’incremento dei ricavi è principalmente attribuibile alle attività di produzione del lanciatore Vega e alle attività di sviluppo del nuovo vettore spaziale Vega C di prossima generazione. L’Ebitda, pari a 16,1 milioni di Euro, mostra una crescita dell’11% rispetto al primo semestre 2018 mentre l’Ebit, pari a 8,1 milioni di Euro, segna una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto, pari a 7,1 milioni di Euro, mostra una crescita del 14% rispetto al primo semestre 2018, anche grazie ad una minore incidenza degli oneri fiscali. La Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno è pari a +20,4 milioni di Euro (+49,1 milioni di Euro al 31 dicembre 2018) in linea con le attese dell’ordinario andamento del ciclo finanziario aziendale e considerando il pagamento dei dividendi nel mese di maggio per un valore di 11.6 milioni di Euro (+16% rispetto al dividendo 2018). In calo il portafoglio ordini a 745 milioni di Euro (-15%, pari a -132 milioni di Euro rispetto a dicembre 2018) in attesa della conferenza ministeriale 2019 dell’Esa e della firma dei prossimi batch dei lanciatori Vega C e Ariane 6. Nel terzo trimestre del 2019 è atteso il beneficio di nuovi ordini di produzione principalmente per il nuovo motore P120, per un valore complessivo di circa 80 milioni di Euro.

«Anche nel primo semestre del 2019 è proseguito il nostro trend di crescita – ha concluso l’ad Ranzo – in continuità con quanto già realizzato dal Gruppo nel 2018».














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