Tariffe autostradali, cinque punti per tutelare gli utenti

Il rincaro delle tariffe autostradali con il quale si è aperto il nuovo anno non ha mancato di fare notizia e suscitare l’attenzione dei media. Gli aumenti valgono in media un 2,74% con punte considerevoli del 54% sulla Morgex-Aosta o del meno clamoroso, ma comunque significativo, 8,34% nel tratto Torino-Milano, uno dei più percorsi d’Italia. Marco Ponti nel suo recente saggio “Sola andata. Trasporti, grandi opere e spese pubbliche senza ritorno”, edito da Egea, analizza il caso italiano sottolineando le logiche economicamente perverse che stanno alla base degli investimenti pubblici.

Nel testo si approfondiscono aspetti di forte interesse come il rapporto tra autostrade e ferrovie, l’alta velocità, due progetti esemplari e dieci incredibili casi di spreco. Cinque, secondo Ponti, sono gli step imprescindibili per risanare la situazione:
1) rendere pubblici gli accordi per le concessioni che sono, invece, attualmente secretati;
2) smettere di prorogare gli accordi in scadenza;
3) ridurre la quota di remunerazione del capitale investito, pari al 7-8% della cifra spesa per manutenzione e ammodernamenti, che costituisce una vera e propria rendita per i concessionari e non un profitto;
4) bilanciare lo squilibrio con le ferrovie che detengono solo il 2-3% della viabilità;
5) rendere pubbliche le autostrade e bandire gare ogni cinque anni per la sola manutenzione.







«La questione di base non è solo quella di evitare di sprecare preziosissimi soldi pubblici (i bisogni sociali veri sono tanti, e gravi) ma soprattutto di rendere conto ai cittadini di come i soldi sono stati spesi e perché. È il concetto anglosassone di accountability politica, non a caso difficile da rendere in italiano. […] Qualsiasi spesa rilevante in infrastrutture deve essere preceduta da analisi economiche e finanziarie «terze» (non fatte in casa), comparative (dimostrando che una è meglio di un’altra attraverso un ranking) e trasparenti (con tutti i passaggi in chiaro, senza «scatole nere» che mascherino l’origine dei risultati, rese comprensibili a un cittadino di media cultura). Queste tre caratteristiche delle analisi dovrebbero diventare una specie di «mantra»»: così sottolinea Ponti nella conclusione del libro.

L’autore Marco Ponti: Laureato al Politecnico di Milano, dopo anni di studio negli Stati Uniti e di lavoro nel settore dei trasporti in giro per il mondo, è diventato professore ordinario (ora in pensione) di Economia applicata presso lo stesso Politecnico. Ha costruito la sua carriera tra la ricerca, l’insegnamento e l’attività di consulenza per amministrazioni e società pubbliche sempre nel settore dei trasporti, collaborando tra l’altro con la Banca Mondiale, l’OCSE e la Commissione Europea.














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