Automotive: l’Europa unita per le competenze

A maggio sarà lanciata la High-level conference on the main trends for skills development in the EU’s automotive sector. Una opportunità per discutere le sfide in corso per gli skill nel settore, riflettere sul futuro e ascoltare esperienze attorno a soluzioni e migliori pratiche per l’aggiornamento delle competenze

Auto a zero emissioni, guida automatizzata e connessa, nuovi modelli di mobilità. Il settore automobilistico, è oramai evidente a tutti, sta vivendo una profonda transizione che necessita di competenze. Competenze che al momento sono, nel settore, insufficienti sia quantitativamente che qualitativamente. I lavoratori, già impiegati, così come quelli che aspirano ad entrare, dovranno acquisire skill tarati sulle tecnologie 4.0.

Il prossimo 27 maggio 2020 verrà lanciata dalla Commissione Europea, a Bruxelles, la High-level conference on the main trends for skills development in the EU’s automotive sector che sarà opportunità per discutere le sfide in corso per gli skill nel settore, riflettere sul futuro e ascoltare esperienze attorno a soluzioni e migliori pratiche per l’aggiornamento delle competenze. L’evento riunirà responsabili politici a livello nazionale e sovranazionale, esperti del settore, fornitori di formazione, l’intera catena del valore dell’industria automobilistica, quali OEM (Original equipment manufacturer), grandi imprese e PMI.
L’appuntamento è stato pensato all’interno del contesto di The Blueprint for sectoral cooperation on skills e di sue due iniziative in corso: quella del COSME (Competitiveness of enterprises and Small and Medium-sized Enterprises): Towards a common vision on addressing SMEs skills needs in the automotive sector: strengthening the development of upskilling and reskilling strategies; e quella di ERASMUS+ SKILL ALLIANCE: The Development and Research on Innovative Vocational Educational Skills (DRIVES).







 

The Blueprint

The Blueprint for sectoral cooperation on skills, by Commissione Europea, è un progetto quadro per la cooperazione strategica atta a rispondere alle esigenze di competenze a breve e medio termine in settori economici ritenuti determinanti. Le implementazioni pilota del progetto sono iniziate a gennaio 2018 nei seguenti settori: automotive, tecnologia marittima, tessile, abbigliamento, pelletteria e calzature, spazio e turismo. Sono stati aggiunti altri settori in una seconda ondata, iniziata a gennaio 2019: costruzioni, acciaio, produzione additiva e spedizioni marittime. Una terza wave sarà lanciata nel gennaio 2020: microelettronica, batterie per l’elettromobilità, tecnologie di difesa, digitalizzazione della catena del valore dell’energia, industrie ad alta intensità energetica e bioeconomia, nuove tecnologie in agricoltura.

 

Drives!

Il progetto The Development and Research on Innovative Vocational Educational SkillsDRIVES si sviluppa su un arco temporale di quattro anni e mira a fornire soluzioni destinate al capitale umano attraverso l’istituzione di un’Alleanza delle competenze nel settore automobilistico, che copra tutti i livelli della catena del valore (produzione di veicoli, fornitori di automobili e vendite di automobili e servizi post-vendita). Attraverso la rete dei partner, i risultati di DRIVES saranno diffusi in tutta l’UE a oltre 300 associazioni, riunendo oltre 270.450 aziende di tutte le dimensioni e rappresentando oltre 7 milioni di lavoratori.

Il progetto è coordinato dalla VŠB – Technical University of Ostrava (VŠB-TUO) della Repubblica Ceca, e vede 24 parti interessate provenienti da 11 Paesi partner dell’UE. L’Italia è rappresentata dai Sistemi Formativi di Confindustria e da SPIN 360. Inoltre il progetto conta sull’esperienza e sul contributo di 11 entità che costituiscono il Comitato direttivo, presieduto da ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association), supportato da CLEPA (European Association of Automotive Suppliers), ETRMA (European Tyre and Rubber Manufacturers’ Association) – e membri selezionati GEAR 2030, ovvero coloro che hanno partecipato a definire il documento in cui si raccomanda all’industria automotive di investire in Smart mobility, cioè in veicoli puliti e a emissioni zero (tra cui quelli elettrici) e nella guida connessa e automatizzata.

 

 

 














Articolo precedenteLa ricerca del PoliMi. Internet of Thinghs: l’innovazione parte da qui
Articolo successivoSchaeffler, nel 2019 cresce il free cash flow a 473 milioni (+23%)






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui