Dall’It all’Hyperautomation Hub di Termoli: il digital journey by Gruppo Key Partner

di Chiara Volontè ♦︎ La società offre servizi di management consulting, applicazioni chiavi in mano e soluzioni integrate in ambito Ict. Nel 2022 ha aumentato il fatturato del 20%, a 13 milioni nel 2021. Ora punta su Pa e una linea di servizi in ambito cyber. L’Hyperautomation Hub: progetti di automazione dei processi delle imprese. La collaborazione con l’Università degli Studi del Molise, m&a e… Ne parliamo con il presidente Lino Del Cioppo

Un system integrator 100% made in Italy e a capitale privato che cresce, assume e supera le previsioni del piano industriale? Possibile, ma come? «Conti a posto, costante aggiornamento delle risorse e giuste partnership. Sono questi i tre pillar che ci hanno permesso di migliorare ininterrottamente negli ultimi quattro anni. E posso anticipare che anche il 2022 ha proseguito il trend positivo: fatturato +20%».

È Lino Del Cioppo, presidente del Gruppo Key Partner – 13 milioni di fatturato nel 2021 -, a spiegarci la strategia dell’azienda nata a Roma nel 2010 per supportare le imprese nei percorsi di digital transformation, con un’offerta di servizi di management consulting, applicazioni chiavi in mano e soluzioni integrate in ambito Ict. Gli oltre 200 dipendenti sono dislocati tra le sedi di Roma, Milano e Termoli, dove nel 2021 è sorto l’Hyperautomation Hub, centro di eccellenza dedicato allo sviluppo di progetti di automazione dei processi delle imprese. La società si rivolge soprattutto alle grandi aziende che operano in diversi settori, quali ad esempio utility, telco, retail, media, assicurazioni e finance.







«E per questo 2023 appena iniziato abbiamo una grande novità: ci apriremo al mercato della pubblica amministrazione – prosegue Del Cioppo – Non solo: il piano di sviluppo prevede anche una nuova linea di servizi in ambito cyber e il rafforzamento dell’attuale parco clienti (tra i principali Acea, Pirelli, Campari, Mediaworld, Fastweb, Poste, Autogrill, Iccrea Banca, ndr). Infine, saranno rilasciate release di ApiShare e nuove tecnologie e soluzioni in ambito rpa e intelligenza artificiale».

 

Partnership, formazione e liquidità: la strategia di crescita del Gruppo Key Partner

Lino Del Cioppo, presidente del Gruppo Key Partner

Il Gruppo Key Partner negli ultimi quattro anni è cresciuto a una media superiore al 20%, facendo registrare nel 2021 un fatturato consolidato di 13 milioni di euro (+30%). Numeri che hanno superato le previsioni e gli obiettivi indicati nel piano industriale. E, come ci ha anticipato il presidente Lino Del Cioppo, il trend positivo è proseguito anche nel 2022: +20% e crescita dell’ebitda. Ma come è riuscito il digital integrator 100% made in Italy a migliorare i propri risultati nonostante i due cigni neri – pandemia e guerra in Ucraina – che hanno minato l’economia mondiale?

«Nel 2021 abbiamo superato la previsione del nostro piano industriale, che era stato redatto pre Covid – ci spiega Del Cioppo – Fortunatamente eravamo preparati allo tsunami che si è scatenato: avevamo tutti i conti a posto ed eravamo molto liquidi. E lo smart working, rodato in tempi non sospetti, ha facilitato la riorganizzazione aziendale, permettendoci di rimanere a stretto contatto con i clienti con la sola modalità digitale. Grazie al nostro ufficio gare siamo anche riusciti ad acquisire 11 nuovi grandi customer, quindi abbiamo continuato lo sviluppo del nostro business. Inoltre avevamo le giuste partnership e ne abbiamo portate a bordo di nuove (tra cui Aws, Suse e Commvault, ndr) così siamo riusciti ad ampliare il nostro mercato. Fondamentale in tutto questo processo è, ovviamente, la formazione continua, il nostro vero motore». I risultati positivi di Key Partner e di tutto il Gruppo (che comprende al proprio interno la capogruppo Key Partner e le sue controllate Key Value e User Group) sono frutto della pianificazione e del costante aggiornamento delle proprie risorse: il 90% dei dipendenti possiede infatti almeno una certificazione. Nello specifico, sono circa 500 quelle ottenute nel corso del 2021 negli ambiti del project e data management, hyperautomation, infrastructure, databases, cloud e cloud-native. E anche per quanto riguarda il personale, il Gruppo ha intenzione di ampliarsi: il piano di assunzioni per far fronte alla domanda del 2023 è di almeno 30/40 persone. «Abbiamo oltre 200 dipendenti, con un’età media di 33 anni, dislocati tra le sedi di Roma, Milano e Termoli – commenta Del Cioppo – tendenzialmente porteremo a bordo laureati stem, ma ingaggeremo anche figure più senior, innesti strategici con competenze mirate».

 

Piano di sviluppo 2023: benvenuta Pubblica Amministrazione

Sono tre i punti principali su cui Key Partner si focalizzerà nel corso dell’anno: mercato della pubblica amministrazione, una linea di servizi in ambito cyber e sviluppo dell’attuale parco clienti, che ne conta oltre 70 privati. «A novembre 2022 abbiamo vinto un accordo quadro di Consip in raggruppamento con altre realtà: per la prima volta apriremo al mercato della pa centrale. Abbiamo un contratto con una quota molto importante, che ci permetterà di crescere anche su questo fronte – ci spiega Lino Del Cioppo – Ci concentreremo anche su una nuova linea di servizi in ambito cyber, facendo attività di cross selling e up selling su tutti i nostri clienti. Infine vogliamo sviluppare il nostro parco clienti, rafforzare la nostra presenza andando anche ad offrire il plafond di servizi che abbiamo a portafoglio».

Gli investimenti del Pnrr nella Pa

Dall’It all’Hyperautomation Hub di Termoli: il digital journey by Key Partner

L’Hyperautomation Hub di Termoli, un centro di eccellenza dedicato allo sviluppo di progetti di automazione dei processi delle imprese

Key Partner opera in tutti i mercati dell’industria e dei servizi (consulting, system integration, cloud, digital application development, fast data, devOps, progettazione della user interface e user experience) accompagnando le imprese nel percorso di trasformazione digitale e facendosi carico della manutenzione a lungo termine delle soluzioni software: in questo modo può garantire ai clienti continuità operativa. Valutati gli asset It delle aziende, il Gruppo individua le aree di intervento e propone soluzioni tailor made basate sulla metodologia devOps, automatizzando tutto il ciclo produttivo dell’It – dal service management al provisioning, dalla build test al release – anche con approcci basati su ChatBots. Per permettere l’integrazione con le architetture già presenti, la società romana sviluppa soluzioni cloud native affidandosi ai principali provider – Amazon Web Services, Azure, Google Cloud, Heroku, Openshift – come piattaforme strategiche dove realizzare applicazioni digitali.

Ad inizio 2021, alle sedi di Roma e Milano si è aggiunto l’Hyperautomation Hub di Termoli, un centro di eccellenza dedicato allo sviluppo di progetti di automazione dei processi delle imprese. «É qui che abbiamo innestato le competenze a più alto valore aggiunto del nostro Gruppo: process automation, rpa, integrazione – ci racconta il presidente del Gruppo Key Partner – Abbiamo portato in Molise le attività tecniche a maggior potenziale, il nostro obiettivo è di mantenere lì il valore per far crescere questa Regione anche lato It».

 

Marketplace e as a service: i nuovi paradigmi di business per le imprese

Key Partner Sede Roma

Software e servizi stanno generando sempre maggiori utili, e sarà il cloud il vero motore di crescita per gli anni a venire. Il valore più importante di questa transizione? L’integrazione applicativa dentro e fuori l’azienda attraverso ecosistemi collaborativi agili, veloci e resilienti. Una visione che è ora estesa al mondo manifatturiero, con piattaforme cloud abilitanti soluzioni data driven supportate da algoritmi di intelligenza artificiale: dalla pianificazione della produzione alla manutenzione predittiva, alla supply chain. L’ obiettivo è avviare una modalità operativa real time, mettendo a disposizione dei clienti le tecnologie abilitanti una rappresentazione digitale di tutti i processi, interni ed esterni al perimetro aziendale. Fare in modo che un qualunque input generato lungo l’intera catena del valore possa costituire un elemento per migliorare le performance aziendali. Da un approccio tattico si passa a un approccio strategico. «Il cloud continuerà ad essere un driver per le aziende – chiosa Del Cioppo – quindi il paradigma Saas verrà utilizzato sempre più come soluzione per abbattere i costi di gestione e infrastrutturali. Quando gli imprenditori supereranno questo scoglio culturale e implementeranno il cloud all’interno delle loro organizzazioni potremo progredire: ad oggi, in molte realtà, vi è ancora una certa resistenza iniziale».

Un altro modello di business che sta guadagnando sempre più spazio tra le aziende è il marketplace, ossia una piattaforma che permette a terzi di poter esporre e vendere i propri prodotti attraverso di essa. In questo caso Key Partner punta tutto su ApiShare, la piattaforma di Application Programming Interface (Api) management per la governance delle Apis enterprise, che permette di costruire e condividere il proprio ecosistema di Api favorendo il networking tra le aziende. ApiShare, infatti, permette di gestire il lifecycle delle Api e di costruire un catalogo unico, condiviso tra le linee di business della propria impresa e con i partner esterni. ApiShare permette di condividere le proprie Api anche esternamente alla propria organizzazione permettendo di identificare nuove iniziative di business. «ApiShare, congiuntamente con il framework metodologico disegnato da Usergroup, permette alle aziende di realizzare un API Program di successo».

 

Operations Management Team: la prima acquisizione. E su nuove operazioni di m&a…

La scorsa estate il Gruppo Key Partner ha finalizzato l’acquisizione di Operations Management Team – fatturato 2021 800mila euro -, realtà italiana di consulenza specializzata nel miglioramento dei processi, con focus nei settori life science, manufacturing e retail & distribution. «OM Team è uno spin-off dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata: ci permette di ampliare il nostro posizionamento sul mercato del management consulting dove eravamo già presenti con Key Value – ci racconta Lino Del Cioppo – Si tratta della nostra prima acquisizione, fino ad ora siamo sempre cresciuti in modalità organica».

Obiettivo dell’operazione era potenziare ulteriormente il peso specifico del Gruppo nell’ambito del management consulting; in futuro non sono escluse nuove operazioni di m&a, per ampliare i servizi offerti. «Siamo alla ricerca di boutique focalizzate su alcuni ambiti specifici che possano accrescere il nostro plafond di soluzioni, magari in ambito Crm o Erp, che sono due tematiche che mancano nel nostro portafoglio».

 

La collaborazione con l’Università degli Studi del Molise: una risposta allo skill shortage

Key Partner Sede Roma

La scorsa estate Key Partner e l’Università degli Studi del Molise hanno istituito il nuovo Master Universitario di I Livello “Digital transformation: metodologie e tecnologie innovative”, che partirà nel 2023. Il Master fornirà agli studenti competenze specifiche in ambito Ict attraverso l’erogazione di 175 ore di formazione in aula, di cui 40 ore di lezioni tenute da professionisti del Gruppo molisano con focus in ambito system integration e automation con l’utilizzo della Piattaforma Low-Code Appian. È previsto inoltre uno stage di 500 ore da svolgere in Key Partner. «Abbiamo scelto l’Università del Molise perché proprio qui abbiamo aperto nel 2021 l’Hyperautomation Hub, portando competenze in ambito process automation, robotic process automation (rpa) e integration – commenta Lino Del Cioppo – Dal prossimo anno accademico (2023/2024) l’Università del Molise porterà la triennale di informatica, che oggi si trova a circa 100 km dalla nostra sede, a Termoli: si è capito il valore di avere all’interno del territorio una presenza come quella del Gruppo Key Partner. Stiamo dunque lavorando affinché si possa migliorare la collaborazione e creare sempre più occupazione nella Regione».

Il Master avrà un approccio fortemente pratico, così da trasferire ai partecipanti, attraverso esercitazioni assistite, le skill necessarie per entrare nel mondo del lavoro in modo competitivo. Key Partner finanzierà 10 borse di studio, dando anche la possibilità agli studenti più meritevoli di intraprendere un percorso lavorativo all’interno dell’Hyperautomation Hub di Termoli. Uno degli obiettivi principali del Master e dei suoi proponenti è infatti quello di creare e mantenere valore nel territorio attraverso la stretta sinergia tra università e industria, in una continuità capace di formare e inserire nel tessuto economico locale giovani professionisti. I discenti che completeranno il Master avranno una formazione da Digital Consultant all’interno di un settore in enorme crescita come quello dell’Ict, caratterizzato da un importante mismatch tra domanda e offerta di circa il 48%, con oltre 500mila posti vacanti in Italia. «Durante il master forniamo tutte le competenze necessarie per diventare un professionista della digital transformation. E i giovani più meritevoli saranno selezionati per l’hub di Termoli. Vogliamo far crescere le risorse che fanno parte del gruppo da un punto di vista delle competenze – chiosa il presidente del Gruppo Key Partner – Quello che ci riconoscono oggi i clienti e i partner con cui lavoriamo, quindi i vendor, è la conoscenza della tematica, quindi la possibilità di lavorare come punto di riferimento nei nostri ambiti core. Questo ci consente di avere la loro fiducia e la possibilità di poter estendere anche con le nuove linee di offerta quella che è la nostra competenza».

 

Tibco e Appian: quando gli investimenti in r&s premiano

Tibco Software ha insignito Key Partner del premio come Tibco Engagement Expert Partner of the Year 2022: si tratta del secondo riconoscimento consecutivo per il Gruppo italiano

Negli anni, Key Partner ha svolto il ruolo di System Integrator per importanti realtà aziendali, confermandosi come partner importante per lo sviluppo di diverse soluzioni integrate enterprise con Tibco, Red Hat, Talend e Appian. In particolare, Tibco Software ha insignito Key Partner del premio come Tibco Engagement Expert Partner of the Year 2022: si tratta del secondo riconoscimento consecutivo per il Gruppo italiano. Non solo: la società guidata da Lino Del Cioppo ha vinto anche il premio Growth Award in occasione degli International Partner Award 2022 di Appian, giunti alla quinta edizione.

Questi riconoscimenti sono frutto di investimenti costanti in ricerca, sviluppo e formazione. «Al nostro interno tutti sanno che non si devono fermare mai, è un costante studio svolto da ogni membro del team: ogni anno gli obiettivi in termini di studio e crescita professionale sono molto sfidanti – commenta Del Cioppo – All’interno della nostra organizzazione la ricerca e sviluppo non ha un team dedicato, ma è un lavoro che viene fatto da tutte le strutture, tecniche e commerciali. Si tratta di identificare nuovi ambiti, cogliere sui clienti tematiche che magari non avevamo affrontato e quindi rafforzare quella competenza, oltre che svolgere percorsi di formazione delle risorse e delle skill tecniche. Dobbiamo accrescere costantemente il know how non solo sulle tecnologie che oggi portiamo sul mercato, ma anche sulle tematiche più all’avanguardia. E questo è quello che ci ha portato a riuscire a essere al posto giusto nel momento giusto quando alcuni temi stavano emergendo: muoversi in anticipo permette di potersi strutturare ed essere pronti quando arriverà la richiesta sul mercato».

 

Digital transformation e cultura: le opportunità del Pnrr

L’importanza del digitale per la crescita del sistema Paese si evince anche dal Pnrr, che ha dedicato alla Missione 1 del Piano – poco meno di 50 miliardi – per permettere una maggiore velocità di penetrazione del mondo Ict all’interno di imprese e Pa. Ma la trasformazione digitale è trasversale a tutte le 6 missioni del Pnrr: è il vero driver di crescita dell’intero sistema Paese. «Spero che prima di tutto cambi la cultura all’approccio al cambiamento di noi italiani, non solo digitale – conclude Lino Del Cioppo – L’obbligo a digitalizzare per necessità si è scontrato con la resistenza al mutamento, la paura di fare le cose diversamente rispetto a come si sono sempre svolte. Il cambiamento deve essere visto come occasione per rivedere e approcciare la realtà anche da un punto di vista diverso, più innovativo. Questo significa abbandonare la strada che si è percorsa fino ad oggi, lasciandosi alle spalle le competenze che si sono sviluppate a favore di un approccio nuovo».

Pnrr missione 1













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