Anfia: produzione industriale automotive -22,9% nel 2020

di Nicodemo Angì ♦︎ La tendenza al ribasso era iniziata nel 2018 (- 3,3%) e proseguita nel 2019, anno che si era chiuso con un – 9,5%

Produzione industriale e automobilistica in netto calo nel 2020 ma con un secondo semestre in recupero: questi dati, insieme a molti altri, nel rapporto ‘L’industria autoveicolistica italiana nel 2020’ pubblicato da Anfia. L’annus horribilis dell’industria e della società appare in tutta la sua durezza nello studio, che quantifica per esempio una produzione industriale dell’automotive italiano in calo del 22,9% rispetto al 2019. La tendenza al ribasso era iniziata nel 2018 (- 3,3%) e proseguita nel 2019, anno che si era chiuso con un – 9,5% ma il risultato del 2020 segna una discontinuità netta, oltretutto maggiore rispetto all’industria nel suo complesso (escluse le costruzioni), la cui produzione ha segnato un – 11,4%. È da notare che ordinativi e fatturato del settore erano in calo già dal 2018.

 







Una crisi strisciante esplosa nel 2020

In effetti la produzione domestica di autoveicoli è cresciuta dal 2014 al 2017, passando da 698mila unità a 1,14 milioni. La tendenza si è invertita nel 2018, che ha registrato un – 7% scendendo a 1,06 milioni di autoveicoli, e il calo si è confermato nel 2019, anno chiuso a 915mila unità con un calo del 14%. Il 2020 è stato influenzato dalla pandemia da Covid-19: durante il lockdown la produzione si è quasi completamente arrestata e poi c’è stato un recupero nei mesi successivi, che ha fatto chiudere l’anno a 777mila unità con un crollo del 15,1% rispetto al 2019. Le immatricolazioni, dopo il picco negativo del 2013 (1,42 milioni di autoveicoli), si sono riprese nel 2014 rimanendo positive fino alla seconda metà del 2018, anno che chiude a 2,12 milioni di unità con una flessione del 3,2% rispetto al 2017. Il 2019 conferma sostanzialmente i numeri del 2018 a 2,13 milioni mentre il 2020 evidenzia un calo del 26,6% rispetto all’anno precedente con 1,565 milioni di immatricolazioni.

Produzione, ordinativi e fatturato automotive italiano

Impatto differenziato della pandemia

Le autovetture crollano del 28% anno su anno, un risultato dato da un primo semestre a  -46% e dal secondo a – 4% rispetto allo stesso periodo del 2019. I veicoli commerciali leggeri sotto i 35 quintali di peso totale a terra hanno perso di meno, arretrando del 15,1% rispetto al 2019 ma registrando un 2° semestre a + 6,8%. I veicoli ad alimentazione alternativa aumentano fino all’8,6% mentre il 62% dei veicoli elettrici appartiene ai segmenti “furgonette/minicargo” e “furgoni piccoli”. I veicoli commerciali con ptt sopra i 35 quintali immatricolati sono stati più di 20mila, che corrisponde a un calo del 14,3% composto da un 1° semestre a -35% e un 2° semestre positivo per il 16%. il lockdown ha impattato pesantemente sul mercato degli autobus sceso del 28,6% a 3.143 unità con entrambi i semestri negativi. Anfia ricorda inoltre come il parco circolante sia ancora molto anziano – l’età mediana delle autovetture è di 11,83 anni, valore che vale a 10,33 per quelle a gasolio e sale a 14,75 anni per quelle a benzina – e quindi abbastanza inquinante. Le vetture Euro 6 sono il 26%, percentuale che sale al 36% per i trattori stradali ma crolla al 19% per gli autocarri di trasporto merci. Il 51% degli autobus, infine, è ante Euro 4 e solo il 21% è euro 6.

L’anzianità del parco circolante italiano













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