Dalla produzione di massa alla customizzazione di massa: con Fusion 360 il futuro del manifatturiero secondo Autodesk

di Piero Macrì ♦︎ Per rispondere alle nuove sfide le imprese dovrebbero adottare un modello predittivo che fa leva sui dati per contenere i costi e migliorare la produttività, La produzione deve essere più flessibile e le imprese devono migliorare la customer experience, anche sviluppando smart services che fanno leva sui dati acquisiti dai gemelli digitali dei prodotti. Fusion 360: una rappresentazione unificata, “single source of truth”, di tutti i dati che vengono creati in ogni singola fase di un processo. L'unificazione di Cad, Cam, Cae, Pcb, Pdm e Plm. Le potenzialità del generative design, che unisce produzione sottrattiva e additiva

Scarsità delle materie prime, ritardi nelle consegne, aumento esponenziale dei costi dell’energia e l’inflazione che indebolisce il potere di acquisto. Una tempesta perfetta per mettere in crisi l’industria manifatturiera. Quale il modello d’impresa per rispondere alle nuove sfide? «È il modello predittivo, afferma Fulvio Locatelli, territory accounts sales executive manufacturing di Autodesk. Presuppone una connessione globale di persone, sistemi e prodotti in modo che i dati legati a tutte le fasi del ciclo sviluppo prodotto favoriscano un controllo previsionale dei costi, migliorino la produttività e creino una conoscenza aumentata per rispondere a condizioni di mercato ad alta volatilità e a una domanda sempre più personalizzata e altamente variabile». Elemento centrale di questa strategia è la creazione di una value chain collaborativa. In buona sostanza, obiettivo di Autodesk è creare una forma d’impresa digitale per acquisire competitività, ridurre il time to market ed essere più produttivi, anche in condizioni di mercato caratterizzate dalle più grandi incertezze. «Senza una comunicazione e una collaborazione efficaci, i progetti sono destinati ad affrontare tempistiche eccessivamente lunghe, budget enormi e soluzioni che non soddisfano le esigenze dei clienti», dice Locatelli. Ecco, quindi, la disponibilità di strumenti, soluzioni e piattaforme per dare modo alle aziende di acquisire delle capacità trasformative.

Tre i punti centrali della strategia Autodesk: facilitare il passaggio delle imprese da una produzione di massa a una customizzazione di massa, con una strategia orientata a soddisfare i bisogni individuali senza rinunciare ai vantaggi dell’efficienza della produzione di massa, in termini di bassi costi di produzione e prezzi di vendita contenuti; abilitare uno sviluppo collaborativo e di produzione flessibile, in logica additiva e sottrattiva, per produrre quello che serve quando serve; migliorare la customer experience per sviluppare una relazione con i clienti che si estenda oltre la vendita del prodotto attraverso lo sviluppo di smart services basati sui dati acquisiti dal digital twin di prodotto. Per Autodesk il digital journey all’impresa predittiva è basato sul paradigma di progettazione collaborativa Fusion 360, la piattaforma cloud che abilita la digitalizzazione dello sviluppo prodotto. Prendendo in prestito la metafora di Steve Jobs, “connecting the dots”, con Fusion 360 le aziende creano processi estesi che sincronizzano le applicazioni di tutte le aree funzionali coinvolte nello sviluppo prodotto per soddisfare la nuova operatività d’impresa. «La transizione a una digital factory non è più un’opzione, ma una necessità, dice Locatelli. Vale un semplice principio, più un’organizzazione è connessa più è produttiva, resiliente, flessibile e reattiva».







Fusion 360, la cassetta degli attrezzi per passare da un’impresa disconnessa a una totalmente connessa  

||Autodesk Fusion 360Fusion 360 offre una rappresentazione unificata, “single source of truth”, di tutti i dati che vengono creati in ogni singola fase di un processo end-to-end: dalla progettazione, alla produzione, alla sua messa in servizio e dismissione. Un flusso informativo che alimenta un loop infinito di cambiamenti migliorativi, di prodotto e di processo, e che mette le aziende nella condizione di dare vita al product as a service. «La condivisione dei dati è il presupposto fisiologico per dare vita a progetti basati su modelli collaborativi e per risolvere la debolezza strutturale di un’organizzazione a silos, dove i dati sono compartimentati e non valorizzati in funzione degli obiettivi di business. Le nostre soluzioni fanno sì che il dato possa essere veicolato in modo agile e veloce senza barriere che ne precludano la condivisione tra tutti gli stakeholder», afferma Locatelli. In sintesi, con Fusion 360 Autodesk mette a disposizione una cassetta degli attrezzi per passare da un’impresa disconnessa a una totalmente connessa. I dati alimentano flussi di informazioni che rendono possibile la creazione di processi asimmettrici, any to any, ridisegnando il classico paradigma di produzione tradizionale. Come dice Locatelli, «La trasformazione digitale implica un passaggio da un ciclo di vita prodotto tradizionale a uno circolare, in modo che qualunque modifica introdotta nel ciclo di sviluppo possa essere un input per un miglioramento del business complessivo dell’azienda»

Unificazione di tutte le piattaforme in un’unica area di lavoro. Il cloud per la creazione di flussi informativi Cad, Cam, Cae, Pcb, Pdm e Plm sincronizzati

Il cloud di Autodesk serve per creare flussi integrati e sincronizzati tra le applicazioni che costituiscono il nucleo fondante dello sviluppo prodotto ovvero Cad, Cam, Cae, Pcb, Pdm e Plm. Unifica tutte le piattaforme in un’unica area di lavoro. Il vantaggio? Le modifiche apportate su una piattaforma si riflettono automaticamente su tutte le altre. I flussi di lavoro collaborativi coinvolgono il cliente, il fornitore, e tutti gli stakeholder coinvolti nell’ecosistema di progettazione e servizio. No silos, dunque, poiché l’azienda digitale e predittiva richiede che tutti i dati – di progetto, di lavorazione, di avanzamento, di collaudo e di logistica – possano essere disponibili a tutti in modo completo, rapido e univoco, per agevolare i processi decisionali. «Le soluzioni sviluppate in logica “cloud based” permettono di creare e gestire una base dati centralizzata dove inserire tutti i dati relativi ai prodotti dell’azienda, dice Locatelli. E quando diciamo tutti intendiamo proprio tutti, a partire dal progetto Cad, che non è fatto solo di disegni ma anche di procedure di controllo, richieste di modifiche, variazioni di progetto; e poi quelli dell’ingegnerizzazione, e quelli che mostrano il completamento di un progetto».

Cloud globale per una personalizzazione di massa. Processi collaborativi per un’autonomia decisionale

Fulvio Locatelli. territory accounts sales executive manufacturing di Autodesk

Personalizzazione di massa, volumi di produzione sempre più diversificati, volatilità estrema dei mercati. Consumatori e utenti finali sollecitano le aziende a intraprendere un percorso di trasformazione organizzativa che implica la rivisitazione dei processi aziendali in una logica 4.0 di interconnessione e integrazione. Dalla produzione di massa alla personalizzazione di massa. L’epoca seriale, di stampo fordista, è solo più che un ricordo e la capacità trasformativa delle aziende diventa un fattore di sostenibilità. Lo confermano gli analisti: le aziende che offrono un’esperienza cliente più personalizzata stanno crescendo più velocemente e con livelli di redditività superiori. «Soddisfare queste esigenze è un enorme vantaggio competitivo», dice Locatelli. Le funzionalità di Fusion 360, come gli strumenti di progettazione parametrica, consentono infatti ai team di creare prodotti personalizzati senza dover ricominciare ogni volta da zero. Le soluzioni sono poi concepite per ottenere informazioni real time e acquisizione dati sull’intera value chain in modo da agevolare e ottimizzare la pianificazione di prodotto e migliorare la gestione dei materiali. «Quello che cambia rispetto al passato è l’iper-configurabilità della produzione, grazie alla connettività estesa che abilita l’acquisizione dati e una conoscenza per un’autonomia decisionale», aggiunge Locatelli.

Il futuro è ibrido. L’affermazione di un mix produttivo sottrattivo e additivo e le potenzialità del generative design

Il generative design non è utile solo nell’ambito della produzione additiva. 3 assi (a sinistra) e 2,5 assi: entrambi gli elementi, prodotti con il generative design, vantano tecniche di fresatura CNC tradizionali

L’attenzione del manifatturiero si orienta verso tecnologie che aiutano a produrre con più flessibilità per rispondere a una domanda di mercato sempre più variabile. Nel paniere tecnologico di Autodesk il software di simulazione che ottimizza la produzione additiva, che ha assunto un ruolo di primo piano per assecondare una produzione ibrida. «Simulare in fase di progettazione e di produzione, sia in additive che in modalità tradizionale, consente di risolvere problemi che si possono evidenziare nel processo di fabbricazione», dice Locatelli. In questo contesto si afferma il generative design, una delle tecnologie che cambia completamente il paradigma della progettazione. Il design generativo è un nuovo approccio che permette di trovare il perfetto bilanciamento fra performance e costi. Stimola l’innovazione, suggerendo soluzioni mai sperimentate. E consente di realizzare oggetti più leggeri, riducendo gli scarti. Se fino a oggi la bontà di un progetto era dettata soprattutto dalla bravura del progettista e dalla sua conoscenza del problema specifico, dei materiali disponibili e delle tecnologie di produzione, con il generative design la cosa fondamentale è che il progettista sappia porre le domande giuste ovvero descrivere al software le caratteristiche desiderate per il prodotto, i materiali che è possibile usare, e le tecnologie di produzione e finitura disponibili. Sarà il programma a creare il progetto, in tutte le varianti possibili, ottimizzando il tutto in modo da ridurre costi dei materiali, tempi di produzione, peso dell’oggetto, probabilità di deformazioni o rotture. Come affermato più volte dagli esperti di Autodesk, accoppiando i sistemi di generative design con metodi di produzione innovativi, come la manifattura additiva, è possibile ottimizzare non solo i risultati, ma anche il workflow di progettazione e produzione. Le sfide di riferimento alla cui soluzione può contribuire il generative design sono almeno tre. Prima di tutto può aiutare a trovare un bilanciamento ottimale fra performance e costi. Secondo, può favorire l’innovazione, perché è in grado di suggerire soluzioni che prima non sono mai state esplorate, sia da un punto di vista costruttivo che di materiali. Terzo, fa sì che i progettisti non siano più limitati dalla propria esperienza e conoscenza del prodotto da costruire. 

Smart Services, il digital journey per una sostenibilità d’impresa as a service

Servitizzazione, il futuribile modello di business verso il quale sta evolvendo il mondo manifatturiero modifica il modo di essere sul mercato, non più legato alla sola vendita di prodotto ma alla generazione di servizi. Nell’ottica della servitizzazione è ormai indispensabile avere un software che consenta l’acquisizione di dati da sensori e in Autodesk queste esigenze sono soddisfate da Forge, oggi ribrandizzato sotto il nome di Platform Services. È costituito da un insieme di Api (application programming interface) e servizi per aiutare a personalizzare soluzioni, creare flussi di lavoro innovativi e integrare strumenti e dati con la piattaforma cloud. Nella Platform Services anche app di soluzioni predefinite che semplificano il modo in cui i team creano e condividono i dati del progetto.

Autodesk Platform Services è una piattaforma cloud based progettata per semplificare l’accesso alle informazioni di progetto

In buona sostanza, Autodesk Platform Services è una piattaforma cloud based pensata per gli sviluppatori che permette di accedere a una molteplicità di informazioni collegate al progetto, sia a livello geometrico sia a livello di metadati. Si ha la possibilità di accedere a tutti questi dati nel cloud e, attraverso un minimo di sviluppo, si rende possibile sfruttare queste informazioni e integrarle con altre che arrivano da altri sistemi. Un cerchio magico che alimenta un loop infinito di cambiamenti migliorativi, di prodotto e di processo, e che mette le aziende nella condizione di dare vita al product as a service. La Platform Services è nata dalla precisa volontà di integrare tutti i dati che vengono acquisiti nel ciclo di vita del prodotto, in una logica end-to-end, permettendo di realizzare dashboard manifatturiere abilitanti la servitizzazione.














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