Audi scommette sull’elettrico: entro il 2029 tutti i siti produranno almeno un modello Bev

Nuovi stabilimenti verranno costruiti solamente dove sarà necessaria una capacità produttiva supplementare

La casa dei Quattro Anelli scommette sull’elettrico: Audi, infatti, ha confermato che dal 2026 produrrà solo nuovi modelli elettrici. Per realizzare questo ambizioso progetto sta adattando i propri impianti alla produzione di vetture full electric. «Passo dopo passo, stiamo proiettando i nostri siti nel futuro», afferma Gerd Walker, membro del board per la produzione e la logistica di Audi. «Stiamo investendo negli impianti esistenti così che siano altrettanto efficienti e flessibili dei siti produttivi di nuova costruzione e concezione». Un approccio, secondo Walker, che costituisce un esempio di sostenibilità concreta sotto il profilo economico, ecologico e sociale. «Il percorso intrapreso da Audi consente di preservare le risorse e di accelerare la trasformazione del brand in fornitore di servizi di mobilità premium sostenibile», sottolinea. Il membro del board per la produzione e la logistica di Audi vuole rendere la produzione flessibile e resiliente per garantire che sia “a prova di futuro” nel lungo termine. Walker e il suo team si sono concentrati sulle seguenti domande: «Cosa si aspetta la società da noi? Cosa chiedono i nostri clienti? Quali sono le aspettative degli stakeholder e di cosa avranno bisogno i nostri collaboratori in futuro?».

In risposta a questi quesiti, Audi ha creato “360factory”, vera e propria rappresentazione organica del futuro dei quattro anelli. Un avanguardistico approccio che dedica pari attenzione a temi quali la sostenibilità economica e ambientale, la flessibilità e l’attrattività. Entro la fine del decennio, Audi produrrà modelli a trazione elettrica in tutti i siti produttivi nel mondo. «Per raggiungere il nostro obiettivo, puntiamo sull’elevata professionalità e qualificazione del personale. Entro il 2025, prepareremo al futuro tutti i dipendenti investendo circa 500 milioni di euro in formazione», afferma Walker. Due siti, il Böllinger Höfe e l’impianto di Bruxelles, producono già veicoli totalmente elettrici. A partire dal prossimo anno, Audi Q6 e-tron sarà il primo modello full electric realizzato a Ingolstadt. La produzione di auto elettriche inizierà gradualmente anche a Neckarsulm, San José Chiapa (in Messico) e Győr (in Ungheria). Entro il 2029, tutti i siti realizzeranno almeno un modello Bev. In funzione delle esigenze e condizioni locali, la produzione delle vetture a combustione sarà gradualmente interrotta entro l’inizio del prossimo decennio. Nuovi stabilimenti verranno costruiti solamente dove sarà necessaria una capacità produttiva supplementare. Audi e il partner Faw, ad esempio, stanno realizzando un sito a Changchun (in Cina) dove saranno realizzati localmente modelli basati sulla piattaforma Ppe (Premium platform electric). Questo impianto, la cui realizzazione dovrebbe terminare entro la fine del 2024, sarà il primo stabilimento cinese dedicato esclusivamente a vetture Audi full electric.







L’elettrificazione degli impianti non è che un aspetto della vision Audi in merito alla produzione del futuro. «Sfrutteremo la transizione verso la mobilità elettrica per compiere sostanziali passi avanti in termini di produttività”, afferma Walker. Una volta adattata alle esigenze del futuro, la filiera Audi è destinata a divenire altamente economica, sostenibile e attrattiva, oltre che flessibile. Propositi che si basano sull’obiettivo di dimezzare, entro il 2033, i costi di fabbrica. Per fare ciò, la Casa dei quattro anelli intende ridurre la complessità delle proprie vetture laddove non sia vantaggiosa per il cliente, adottando un processo produttivo semplificato sin dalle prime fasi. Audi continuerà inoltre a digitalizzare la produzione, ad esempio implementando la soluzione Edge Cloud 4 Production che utilizza i server locali in sostituzione dei costosi Pc industriali, ottimizzando e razionalizzando le risorse informatiche. A livello prettamente produttivo, il brand si affiderà all’assemblaggio modulare, basato su “isole di produzione” indipendenti dal ciclo e dalle tempistiche di linea, in grado di adattarsi alla variabilità dei prodotti e della domanda, mentre la pianificazione della produzione ricorrerà a scansioni 3D e al controllo qualità attraverso l’intelligenza artificiale e il machine learning.

Per rispondere con la massima reattività alle fluttuazioni della domanda e delle materie prime, Audi renderà i propri processi produttivi ancora più flessibili. «Vogliamo strutturare tanto il prodotto quanto il sistema produttivo in modo tale da ottenere il massimo vantaggio per i clienti”, afferma Walker. A tal fine, ad esempio, nuova Audi Q6 e-tron sarà inizialmente prodotta a Ingolstadt sulla stessa linea di Audi A4 e Audi A5. Le vetture full electric andranno poi a sostituire gradualmente le auto a combustione. Dal 2019 Audi porta avanti il programma ambientale Mission:Zero, fulcro delle misure volte a ridurre la carbon footprint del brand, il cui cardine consiste nella conversione carbon neutral di tutti gli stabilimenti entro il 2025. A tal proposito, i siti di Bruxelles e Győr, oltre al Böllinger Höfe nelle vicinanze di Neckarsulm, hanno già ottenuto tale certificazione. Il programma include l’implementazione del ciclo di vita chiuso delle materie prime ad alto consumo energetico – alluminio, acqua, plastica, carta e vetro – e materiali secondari, il riciclo dei derivati e l’utilizzo d’energia rinnovabile. Entro il 2035, ad esempio, Audi si è posta l’obiettivo di ridurre drasticamente il consumo d’acqua per ciascun veicolo prodotto, dimezzandolo, mentre nel 2018 Audi México è divenuto il primo impianto al mondo a realizzare automobili grazie a un processo che non genera acque di scarto. E ancora, nel sito di Neckarsulm, la gestione dei reflui coinvolge sia lo stabilimento dei quattro anelli sia il vicino depuratore comunale. Grazie a un sistema pilota, Audi sta testando quest’innovativa azione congiunta in grado di ridurre la richiesta di acqua dolce di oltre il 70%. Sulla strada per diventare una “360factory”, Audi si pone ora obiettivi di sostenibilità ancora più ambiziosi. Entro il 2030, l’azienda intende ridurre del 50% l’impatto ambientale, rispetto ai valori registrati nel 2018, quanto a consumo di energia primaria, emissioni degli impianti, Co2 equivalenti, inquinanti atmosferici, rischio idrico locale, volumi di acque reflue e rifiuti. Cruciali, per traguardare questo orizzonte, la produzione interna di energia rinnovabile e l’utilizzo di tecnologie innovative per creare e implementare i cicli di vita chiusi delle materie prime ad alto consumo energetico.

Audi 360factory mira a rafforzare la propria attrattività sia internamente sia verso l’esterno. Un obiettivo che passa attraverso la definizione di orari di lavoro più flessibili e l’implementazione dell’ospitalità degli ambienti. La divisione Audi Production non si considera solo un produttore di veicoli, ma anche uno sviluppatore di tecnologie di processo. «Vogliamo essere il miglior datore di lavoro possibile sia per i dipendenti già attivi sia per tutti i candidati, gli studenti e i professionisti che si uniranno a noi in futuro», afferma Walker. «La trasformazione in ‘360factory’ richiederà le migliori menti, anche in ambiti non comunemente associati alla produzione quali l’elettronica e lo sviluppo software». Come prima “360factory” Audi, lo stabilimento di Ingolstadt fungerà da modello per la trasformazione degli impianti in tutto il mondo. «Abbiamo ancora molta strada da percorrere», afferma Walker, «ma la direzione e i passi da compiere sono chiari».














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