Smart City 5 – Assolombarda: sono un volano di sviluppo eccezionale, bisogna cavalcarle

Milano, skyline
Milano, skyline

L’associazione industriale di Via Pantano ha scelto di puntare sul concetto di Smart City, un tema che va ben oltre l’Ict. Ne parliamo con il manager che si è maggiormente dedicato all’argomento: Vittorio Biondi.

Ormai da qualche anno Assolombarda ha scelto di cavalcare il concetto di smart city, di studiarlo, di configurarlo e di spingere sulla pubblica opinione e gli enti locali perché venga tradotto in pratica. Pertanto, abbiamo fatto a Vittorio Biondi (direttore Competitività territoriale, Ambiente ed Energia di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza) alcune domande sul tema.







Vittorio Biondi (direttore Competitività territoriale, Ambiente ed Energia di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza)
Vittorio Biondi (direttore Competitività territoriale, Ambiente ed Energia di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza)

Domanda. Come potrebbero essere le smart city?

Risposta. Intanto, diciamo che cosa sono. Per Smart City si intende un’infrastruttura digitale interconnessa, in grado di fornire una gestione efficiente dei centri urbani attraverso l’offerta di servizi smart da parte delle imprese ai cittadini. Il concetto di smart city è forse oggi troppo “inflazionato”: tutti ne parlano, ma è necessario che alle parole seguano progetti concreti che sappiano valorizzare le capability delle imprese e del territorio. La sfida è proprio questa: essere in grado di utilizzare e migliorare le infrastrutture esistenti, le imprese e le loro risorse. E allo stesso tempo, guardando al futuro, saper considerare e far nostre le nuove tecnologie, la nuova mobilità, l’internet of things e tutto ciò che di bello e utile la tecnologia ci può offrire. Per poter parlare di smart city, infatti, è necessario che esista una “visione” della città di domani, un indirizzo strategico verso cui canalizzare gli sforzi di tutti in obiettivi comuni. Per rendere smart una città non basta immaginare singoli servizi evoluti per l’infomobilità, il controllo energetico, la sicurezza urbana o altri ad alto valore per il cittadino: le tecnologie sono strumenti finalizzati all’obiettivo.

D. A Milano come si potrebbe creare valore con le smart city?

R. Negli ultimi anni è maturata – presso gli amministratori locali delle città europee e internazionali – una capacità di iniziativa e di sviluppo di nuovi servizi che aiutano ad affrontare in forma integrata i temi cardine dell’agenda urbana (sostenibilità ambientale, gestione della mobilità, sviluppo economico e sociale, efficienza energetica). Tali servizi richiedono una fitta rete di partnership sul territorio in cui l’ente pubblico ha sicuramente un forte ruolo di coordinamento e indirizzo. Ma è fondamentale coinvolgere chi la città la vive, ne occupa gli spazi e produce ricchezza, superando i confini cittadini e allargando il campo di azione al territorio in cui le città sono collocate, grazie alla presenza di imprese che percepiscano la città non solo come un mercato, ma come un luogo dove si possa sviluppare valore. In quest’ottica la dimensione del governo metropolitano è decisiva. Pensare e progettare la smart city solo per i nuclei urbani centrali sarebbe un controsenso perché sono proprio le realtà metropolitane ad aver maggiormente bisogno di infrastrutture digitali che facilitino l’interconnessione delle reti e dei territori. Non è un caso, ad esempio, che la legge istitutiva della Città metropolitana abbia previsto tra le funzioni fondamentali del nuovo ente anche la digitalizzazione della PA. Pertanto, se la smart city è un laboratorio ideale di integrazione delle tecnologie, la strada da seguire è quella di mettere a fattor comune le esperienze positive dei numerosi attori coinvolti sul tema e valorizzare aspetti molto diversi tra loro.

D. Giusta premessa. Ma venendo dunque a Milano?

R. Milano ha iniziato questo percorso investendo oltre 128 milioni di euro su circa 80 progetti attivati sul territorio e candidandosi come punto di riferimento in Italia. Tuttavia, si deve ancora lavorare per raggiungere gli alti livelli presenti oggi a livello internazionale (in un ranking nazionale Milano si è posizionata al secondo posto, dietro Bologna e davanti Torino. Fonte: Smart City Index 2016). La scelta di Assolombarda di essere parte attiva nella creazione di una Milano smart city costituisce uno dei pilastri su cui attivare nuove e proficue collaborazioni con molti stakeholder del territorio. Si tratta di un tassello fondamentale della nostra strategia rivolta alla realizzazione di una Milano STEAM (Science, Technology, Engineering & Environment, Arts, Manufacturing).

Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda
Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda

D.Quale impatto potrebbe avere la realizzazione di smart city per l’economia reale in Italia? E che cosa fa Assolombarda in proposito?

R. Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, anche attraverso il suo Green Economy Network – la rete tra imprese che offrono prodotti, tecnologie e servizi per la sostenibilità ambientale ed energetica – già dal 2014 investe su questo tema, raccogliendo e condividendo esperienze, best practice e idee progettuali delle imprese su molte delle tematiche legate alle smart cities. Storie, passioni ed eccellenze delle imprese che sicuramente contribuiranno allo sviluppo di una città più intelligente. Lo sa bene la nostra associata A2A, che con la recente nascita di A2A Smart City è in grado – nell’ottica di una visione strategica e ben definita – di offrire l’infrastruttura tecnologica che abilita ai servizi smart valorizzando le capacità presenti sul territorio. (ndr A2A Smart City è raccontata in questo articolo di Industria italiana). Siamo anche impegnati nello sviluppo dei Cluster tecnologici regionali. In particolare sul tema della connessione digitale delle imprese abbiamo avviato un’importante collaborazione con il Cluster Smart Cities and Communities Lombardia, con l’obiettivo di moltiplicare la connettività in un’area ad elevata concentrazione produttiva lungo l’asse Monza-Carate Brianza. Mentre sul tema della mobilità abbiamo lanciato quest’anno MCE 4×4, il nuovo format della Mobility Conference Exhibition, organizzata insieme alla Camera di Commercio di Milano, che ha visto il lancio di una call for ideas dedicata alle start up innovative su diversi ambiti della mobilità: veicoli, energia, sharing e logistica. Ma l’innovazione riguarda anche le imprese più consolidate e, sempre in collaborazione con il Cluster Smart Cities and Communities Lombardia e il Cluster Lombardo della Mobilità e sempre nel settore della mobilità, siamo impegnati a promuovere i prodotti, le idee e le soluzioni volte a stimolare la crescita delle città in ottica smart. Siamo pronti a fare la nostra parte ed è quasi superfluo dire, a trasformazione digitale in atto, che questo forte cambiamento interessa non solo le imprese tecnologiche, ma anche quelle tradizionalmente manifatturiere. Di queste imprese, infatti, quelle che hanno compiuto tale trasformazione negli ultimi anni hanno visto aumentare la produttività, migliorare la quota di esportazioni e accrescere i ricavi, con trend inversi rispetto alle imprese che non hanno seguito questo percorso. Dovremo essere solo capaci di utilizzare in modo innovativo tutte le tecnologie che contribuiranno a sostenere un ambiente urbano inclusivo e sostenibile, in un quadro di riferimento ben definito e con standard di interoperabilità cui tutte le amministrazioni dovranno riferirsi.

Il logo di Assolombarda
Il logo di Assolombarda













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