I giovani imprenditori di Assolombarda vogliono il Mes e tutti i finanziamenti dell’Europa. Come dire: basta populismi!

La pandemia ha intaccato il mercato del lavoro, l'occupabilità, e le opportunità di carriera colpendo anche le imprese degli under 35 che adesso puntano al Recovery plan

Alessandro Spada, presidente di Assolombarda

«Il Recovery plan sancirà le sorti della nostra generazione e di quelle future: siamo di fronte a un’occasione unica per migliorare il paese attraverso interventi strutturali e investimenti. Non sprechiamo questa opportunità, è un atto di responsabilità verso i giovani, verso l’Italia di oggi e di domani» ha dichiarato Paul Renda, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori all’assemblea annuale di Assolombarda  che si è tenuta oggi. «La pandemia Covid ha aggravato lo scenario occupazionale giovanile. Gli under 35 risultano ora più scoraggiati che mai nella ricerca di un impiego, con i neet che salgono in Italia al 19,4% nel secondo trimestre 2020» ha proseguito Renda.

Uno dei temi principali emersi nel corso dell’assemblea dal titolo Futuro imperfetto, ha infatti richiamato l’attenzione alle questioni che gli under 35 affrontano nel presente e che interessano le loro prospettive future (effetti negativi della pandemia sul mercato del lavoro, le politiche di occupabilità e le opportunità di carriera) e le ripercussioni sulle imprese possedute o controllate.







Dal 2019 a Milano se ne contano poco più di 24mila, pari al 7,9% del totale delle imprese. Dal 2016 risultano in continuo calo nella città metropolitana e, in misura più sostenuta, a livello lombardo e italiano: -1,0% a Milano nel 2019 rispetto al 2018, -2,0% in Lombardia e -2,7% in Italia. Un  calo in contrasto con la vitalità imprenditoriale della città: che vede, invece, crescere del +1% il numero delle imprese complessive superando nel 2019 le 306mila unità (erano 303mila nel 2018).

«Per contrastare questo scenario serve ripartire da un tavolo condiviso con le istituzioni per rendere insieme il nostro territorio un luogo attrattivo per il futuro dei giovani, attraverso politiche di ritorno che stimolino gli investimenti e il mercato del lavoro» ha commentato Renda suggerendo di cominciare «dalla semplificazione del riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero, un incentivo a costo zero e di facile applicazione che favorirebbe il rientro di tanti giovani. In questa direzione occorre stipulare accordi tra paesi per agevolare le pratiche di rilascio dei documenti, oltre per esempio ad assegnare punteggi aggiuntivi ai candidati che hanno maturato esperienze lavorative o di studio all’estero, in occasione di concorsi pubblici» ritenendo che è «di fondamentale importanza una gestione attenta e lungimirante dei fondi europei».

All’assemblea sono intervenuti inoltre: Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, Alec Ross, esperto di politiche tecnologiche; Ernesto Galli della Loggia, storico; Umberto Malesci, AD Fluidmesh Networks; Giorgio Morelli, AD WeStudents; Giada Zhang, AD Mulan Group; Marina Rogato, Sherpa Women20 Italy; Ferruccio Resta, rettore politecnico di Milano.

«Investire sui giovani significa investire sul nostro futuro»  ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. «Serve un’operazione fiducia per contrastare il trend della pandemia, i cui effetti rischiano di ripercuotersi per i prossimi 15 anni su coloro che oggi si apprestano a trovare un impiego». Spada ha sottolineato che occorre prepararsi all’uscita da questa situazione di crisi rafforzando il dialogo e la collaborazione tra le imprese e il sistema educativo per colmare il gap tra le competenze degli studenti e quelle richieste dalle aziende, a vantaggio sia dell’occupabilità dei giovani sia della competitività delle imprese. «In Lombardia possiamo già contare su un eccellente sistema universitario, in cima alle classifiche internazionali. In questa direzione il Next Generation Eu ci dà l’occasione di investire importanti risorse sul futuro dei giovani e nella formazione, la vera infrastruttura sociale. Senza dimenticare l’importanza degli istituti tecnici superiori che proprio per lo stretto collegamento con il sistema delle imprese e con il mondo del lavoro rappresentano un elemento chiave per dare risposta alla domanda di competenze qualificate ad alto contenuto innovativo» ha concluso Spada.














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