Anitec-Assinform: il mercato Ict nel Lazio raggiunge i 13 miliardi di euro (+4,4%) nel 2022

L’utilizzo delle risorse del Pnrr destinate ai progetti di digitalizzazione della pubblica amministrazione permetterà una crescita ulteriore nei prossimi anni (2023-2026)

Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform

In occasione dell’evento Aria a Ponza organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria è stato presentato il rapporto “Il Digitale nel Lazio 2023”. Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’Ict, ha commento così la pubblicazione del rapporto: «Dopo la Puglia, il digitale nel Lazio è la nostra seconda analisi del mercato e del settore digitale a livello regionale. Lo studio fa leva sulle stesse metodologie, fonti e buone pratiche che ci hanno accompagnato per 54 anni con l’edizione nazionale del Digitale in Italia. Questo studio intende fare luce su opportunità e sfide nei percorsi di adozione del digitale a livello locale, sul lavoro di attuazione del Pnrr e delle iniziative di innovazione da parte degli enti territoriali in collaborazione con cittadini e imprese, sulle reti che, attraverso la forte collaborazione tra imprese Ict, scuole, università ed enti di ricerca, fanno correre il digitale sui territori. Le dinamiche evidenziate nel rapporto mostrano come nel Lazio si stia consolidando un ecosistema competitivo che fa leva su una concentrazione di competenze avanzate Ict, start-up e imprenditorialità innovativa, player e processi per il trasferimento tecnologico. Tutti elementi che proiettano il Lazio tra i territori più attrattivi e competitivi a livello internazionale».

Le evidenze offerte dallo studio su “Il Digitale nel Lazio 2023” delineano un quadro positivo sia dal punto di vista della domanda, ovvero quanto imprese e amministrazioni pubbliche stiano investendo sul digitale, che dal punto di vista dell’offerta, ovvero quanto l’ecosistema di imprese Ict, enti di ricerca e reti di formazione sia in grado di mettere in campo competenze Ict adeguate in quantità e qualità alla richiesta di digitalizzazione dell’economia laziale. Nel 2022 il mercato Ict ha superato i 13 miliardi di euro per una crescita del 4,4% rispetto al 2021 e una quota del 16,8% della spesa Ict nazionale. Tra i segmenti, Servizi Ict (+9,1%), Software e Soluzioni Ict (+8,2%) e Contenuti e pubblicità digitali (+7%) hanno fatto registrare un sostenuto incremento rispetto al 2021. Il procurement pubblico dell’Ict nel Lazio ha fatto un balzo in avanti in tutte le sue componenti. Nei prossimi anni (2023-2026) il mercato è previsto crescere ulteriormente; tale sviluppo sarà influenzato principalmente dall’utilizzo delle risorse del Pnrr destinate ai progetti di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Un ruolo importante sarà svolto anche dagli investimenti e dalla spesa nel settore della sanità.







«Come emerge dallo studio, il Lazio, grazie alla presenza di un tessuto imprenditoriale fatto di eccellenze in termini di competenze Ict delle più grandi aziende italiane e multinazionali, delle università e dei centri di ricerca e non da ultimo delle pubbliche amministrazioni centrali, ha tutte le carte in regola per diventare un vero hub di eccellenza digitale e leader di questo grande percorso di trasformazione del paese. Settori come le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’intelligenza artificiale, la blockchain, la cybersecurity, il cloud computing e molti altri, rappresentano le basi su cui costruire un ecosistema digitale dinamico e competitivo». Scrive Alberto Tripi, vicepresidente con delega alla Trasformazione Digitale di Unindustria, nella premessa al rapporto.

“Il Digitale nel Lazio 2023” certifica la creazione nella Regione di un modello di sviluppo competitivo e come l’Agenda Digitale della regione 2022-2026 e il Pnrr possano aprire una nuova fase, in cui dall’enablement del digitale si passerà all’utilizzo nei processi economici e nella creazione di nuovi servizi. Gli investimenti e le progettualità che potrebbe attivare Expo 2030 darebbero inoltre l’opportunità di accelerare ulteriormente il percorso di digitalizzazione di Roma e della regione in un’alleanza col mondo delle imprese, delle istituzioni e degli innovatori ancora più efficace nell’abbracciare le nuove tecnologie abilitanti, come motore per il rilancio economico e sociale.














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