Marco Gay: dobbiamo svegliarci e sfruttare il 5G al massimo!

Il presidente di Anitec-Assinform parla delle leve fondamentali della rivoluzione delle tecnologie di quinta generazione

Marco Gay_Vicepresidente Esecutivo Digital Magics_web
Marco Gay, presidente Anitec-Assinform

Lo sviluppo delle competenze e il potenziamento della R&S in ambito high-tech sono le due leve fondamentali della rivoluzione del 5G, secondo Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, oltre che di Confindustria Piemonte, nonché amministratore delegato della società di venture capital Digital Magics.

L’intervento di Gay è stato un forte incitamento al risveglio, al considerare seriamente le opportunità che questa nuova e potente tecnologia può offrire al Paese e alle sue aziende. «Il 5G è una rivoluzione che può e deve stravolgere in positivo il nostro modo di vivere e di lavorare, consentendoci di incidere profondamente sullo sviluppo del Paese» ha affermato Gay intervenendo oggi al convegno 5G Italy 2020 promosso dal Cnit.







«Abbiamo bisogno di condividere obiettivi Paese forti e di basare i nostri piani industriali su una visione comune sulla base della quale costruire politiche di medio e di lungo e individuare obiettivi e strumenti» continua Gay sostenendo che a livello di sistema la creazione di un ecosistema 5G deve tradursi nello sviluppo di poli tecnologici di altissimo livello, dando spazio «ad esempio alla crescita del mondo delle pmi e delle startup che, insieme al mondo degli operatori di telecomunicazione, ai grandi attori della filiera tecnologica e ai soggetti pubblici, potranno ampliare l’offerta complessiva di servizi a valore aggiunto per imprese, pa e cittadini».

A livello di competenze il presidente di Anitec-Assinform ritiene che sia necessaria una vera educazione alla cittadinanza digitale, che coinvolga tutti gli strati della popolazione. «Dobbiamo formare risorse in grado di supportare i processi di digitalizzazione, attraverso un programma di rilancio degli istituti tecnici e degli istituti tecnici superiori per la formazione di diplomati in informatica e tecnologie digitali in generale, nonché migliorando l’attrattività dei corsi di laurea in materie stem e dottorati di ricerca industriali.  Accanto a questo, nella nostra strategia ‘Next Generation’ deve trovare un posto di rilievo anche il sostegno della domanda per gli utilizzatori del 5G» conclude.

 














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