Anie. L’Industria Elettrotecnica ed Elettronica -34,4%  a marzo 2020  

Giuliano Busetto, il presidente della Federazione,  è sicuro che il peggio deve ancora ad arrivare. Per fronteggiare il new normal, Busetto ritiene necessari tre azioni:  semplificazione, accesso alla liquidità e il rilancio del mercato interno attraverso il credito d’imposta per nuovi investimenti

Giuliano Busetto, head of digital industries Siemens Italia

A marzo 2020, nel confronto con lo stesso mese del 2019, l’industria Elettrotecnica ed Elettronica ha registrato una variazione negativa dei livelli di attività industriale del 34,4%. Nel confronto congiunturale – a marzo 2020 rispetto a febbraio 2020 – la medesima industria ha mostrato un calo della produzione industriale del 37,9%. Nella media del periodo gennaio-marzo 2020, nel confronto su base annua, la variazione negativa cumulata della produzione industriale è del 10,7% (-11,7% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale). A dirlo, secondo i dati diffusi dall’Istat l’11 maggio 2020, l’industria italiana delle tecnologie – Elettrotecnica ed Elettronica – rappresentata da Confindustria ANIE.

«A marzo 2020 il dato relativo alla produzione industriale nei settori dell’Elettrotecnica ed Elettronica italiane ha evidenziato un andamento di segno negativo di elevata intensità, più accentuato rispetto alla media del manifatturiero sia su base congiunturale sia su base tendenziale» commenta il Presidente di Anie Giuliano Busetto, che prosegue: «Ora dobbiamo lavorare insieme per accelerare la ripartenza, naturalmente tutelando sempre la salute dei lavoratori. Ne verremo fuori semplificando al massimo l’accesso alla liquidità e rilanciando il mercato interno, riprendendo con maggiore vigore il sostegno agli investimenti nell’industria manifatturiera attraverso le tecnologie abilitanti Industria 4.0 oltre ad aiutare le imprese che esportano. Rilancio che può passare anche dal credito d’imposta per nuovi investimenti su base triennale: perché solo l’innovazione, a maggior ragione in questa fase, può garantire alle aziende un futuro».







Nella nota,  Federazione Anie rileva una caduta di ampia portata senza precedenti nell’ultimo decennio dopo la crisi finanziaria. Le condizioni inusuali della domanda dettate dallo scenario hanno determinato un crollo dei livelli di attività. Il dato di marzo di fatto è il primo che intercetta in misura puntuale i primi effetti sul sistema industriale dell’emergenza sanitaria in corso, che in Italia si è manifestata dalla fine febbraio, e delle conseguenti misure di lockdown che hanno interessato gran parte del settore manifatturiero. Lo shock registrato dal ciclo produttivo per i settori ANIE è stato repentino e drammatico. In conseguenza della diffusione del Coronavirus, il quadro macroeconomico evidenzia un profondo deterioramento. Secondo le stime preliminari pubblicate da Istat, nel primo trimestre del 2020 il PIL italiano ha registrato nel confronto annuo una flessione del 4,8%.














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