Alda Paola Baldi (Enel) all’assemblea Anie: nei mesi Covid anticipato mezzo miliardo di fatture ai fornitori

di Riccardo Rossi ♦ Per sostenere i fornitori in crisi di liquidità a causa dell’epidemia, la multinazionale dell’energia guidata da Francesco Starace ha istituito un tavolo di crisi che ha dato vita ad un’operazione di sistema consistente in azioni di supporto finanziario. Lo ha raccontato la responsabile acquisti Italia

«Nei mesi della crisi Enel ha anticipato il pagamento di 480 milioni di fatture in capo a 3mila fornitori». Parole di Alda Paola Baldi, responsabile acquisti Italia Enel, oggi nel corso dell’assemblea nazionale pubblica (denominata “Tecnologie per la ripresa”) della Federazione Anie, che rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche e che peraltro è aderente a all’associazione nazionale degli industriali.  «Con le imprese di filiera abbiamo un rapporto di vera e propria partnership – ha continuato la Baldi -; così, in occasione della pandemia del Covid-19, abbiamo istituito subito un tavolo di crisi per supportarle in una situazione di difficoltà economico-finanziaria, confrontandoci con loro e con Anie. Le aziende dovevano spesso affrontare seri problemi di liquidità. Per questo, nei mesi cruciali, quelli di aprile e maggio, abbiamo attuato una operazione di sistema, anticipando il pagamento di fatture che sarebbero scadute più tardi. Abbiamo anche attuato delle azioni gestionali: ad esempio il congelamento delle penali e il potenziamento della clausola sociale per salvaguardare la manodopera, o il prolungamento di alcuni contratti in essere».

Il Piano di transizione energetica di Enel e le imprese della filiera della multinazionale







«Noi – ha affermato la Baldi – abbiamo un piano ambizioso, funzionale alla transizione energetica. La nostra strategia è strettamente connessa agli obiettivi dell’Agenda 2030: la decarbonizzaione, lo sviluppo delle rinnovabili, la dismissione delle centrali a carbone, l’elettrificazione, l’efficienza energetica, la mobilità green, la realizzazione di reti resilienti e digitalizzate. Tutto ciò peraltro ha un indotto forte sul sistema Paese: secondo una stima della societò, ogni euro speso da Enel porta ad 1,46 euro di aumento di Pil». Secondo la Baldi «il piano è molto ambizioso, ma certamente non possiamo realizzarlo da soli: abbiamo bisogno al nostro fianco di imprese che perseguano i nostri stessi obiettivi. Ciò che ci attendiamo, e che peraltro chiediamo nelle gare, è avere a che fare con aziende con forte attenzione alla sicurezza, e che investano nella sostenibilità e nell’economia circolare, nella digitalizzazione e nell’innovazione».

Il Supplier Development Program

«Abbiamo lanciato un progetto di sviluppo a luglio scorso, il Supplier Development Program», con il quale Enel vuole favorire la crescita finanziaria e manageriale delle aziende partecipanti, oltre a contribuire a una maggiore efficienza dei costi, all’innovazione e alla sostenibilità, all’internazionalizzazione e all’espansione delle attività anche ad altre aree merceologiche. «È rivolto ai nostri 400 migliori fornitori, selezionati secondo criteri oggettivi. Non solo italiani, ma anche di altri Paesi».

Cos’è la Federazione Anie

Le imprese aderenti hanno un fatturato complessivo di 84 miliardi di euro e 500mila occupati: la Fondazione rappresenta tutta l’industria elettrotecnica ed elettronica nazionale con le tecnologie per i quattro settori strategici: trasporto ferroviario, energia, building e industria. I comparti della Federazione sono i più avanzati e investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in ricerca e sviluppo effettuato dal settore privato in Italia.














Articolo precedenteBrugnoli, Confindustria: si rischia di prendere solo un acconto del Recovery Fund
Articolo successivoL’economista Francesco Daveri all’assemblea Anie: il rischio è niente crescita con il Recovery Fund






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui