Treni a idrogeno, tram senza fili e… la smart city abilitata da Alstom è già realtà!

di Laura Magna ♦︎ Il gruppo - nato con l'acquisizione della canadese Bombardier Transportation – costruisce vagoni, tram, autobus e le componenti elettriche, motoristiche, sensoristiche. Si occupa di sistemi di segnalamento, infrastrutture, testing e manutenzione. In Italia ha due centri di competenza globale: Industria 4.0 e realtà virtuale 3D. I treni a idrogeno per Ferrovie Nord Milano e il sistema monorotaia per Il Cairo. La digitalizzazione? Aumenta la capacità di trasporto pubblico… Ne parliamo con Gian Luca Erbacci, Europe Region President

Alstom, Santa Perpètua Industrial site in Barcelona

La smart city? Non esiste senza industria. Perché l’elemento centrale ad abilitarla è la mobilità urbana, fatta di veicoli, certamente sempre più tecnologici, ma frutto della manifattura più tradizionale. «L’industria è condizione necessaria ma non sufficiente – dice a Industria Italiana Gian Luca Erbacci, dal 2021 Europe Region President del nuovo gruppo Alstom, un colosso nato con l’acquisizione della canadese Bombardier Transportation – un sistema multimodale integrato non può passare solo dai costruttori ma da un programma in cui lavorino insieme città e regioni. Noi collaboriamo con tutte e nei loro programmi di mobilità verde: siamo una parte fondamentale ma non la sola».

 







Alstom: l’industria dei treni che abilita la mobilità sostenibile nelle smart city

Gian Luca Erbacci, dal 2021 Europe Region President del nuovo gruppo Alstom

Alstom è essa stessa un ibrido: una solida azienda industriale, ma soprattutto un abilitatore di soluzioni di mobilità pubblica sostenibile. Costruisce vagoni, locomotive, tav, tram, autobus e tutte le componenti elettriche, motoristiche, sensoristiche (inclusi carrelli, motori e generatori, sistemi di propulsione, quadri, convertitori ausiliari, trasformatori di trazione, componenti di propulsione e ammortizzatori); si occupa di sistemi di segnalamento, infrastrutture, testing e manutenzione. E, soprattutto, innova in maniera spinta: ha introdotto per esempio, prima al mondo, i treni alimentati a idrogeno, che stanno via via sostituendo quelli a diesel anche sulle tratte di Ferrovie Nord Milano, l’ente di trasporto pubblico regionale. Globalmente ha un fatturato di 15,5 miliardi di euro, nell’anno fiscale 2021/2022 (in crescita nel primo semestre del nuovo anno fiscale, +8% a 8 miliardi).

L’azienda ha sedi in 63 Paesi con 80mila persone di 175 nazionalità e ha solide radici nella storia industriale italiana. Alstom Italia non è una semplice filiale, ma una multinazionale nella multinazionale che produce treni da 160 anni, sistemi di segnalamento da 90 anni e sistemi di trazione da 60 anni. Dopo l’acquisizione del produttore di treni canadese Bombardier avvenuta nel 2021 i siti italiani sono diventati 10 con 35 depositi su tutto il territorio nazionale e più di 3.600 persone impiegate sulle linee e nella ricerca e 400 posizioni aperte. «Alstom è una società completa in Italia, con competenze che spaziano dal settore ferroviario al segnalamento e all’infrastruttura. Il 95% delle risorse impiegate sono italiane, ma il restante 5% comprende professionisti italiani che lavorano all’estero – dice Erbacci – Alstom si impegna nella cross-fertilization, sviluppando prodotti in base alle competenze locali e producendoli sia per il mercato interno che per l’esportazione».

 

Alstom Italia, la multinazionale nella multinazionale

Alstom è un abilitatore di soluzioni di mobilità pubblica sostenibile. Costruisce vagoni, locomotive, tav, tram, autobus e tutte le componenti elettriche, motoristiche, sensoristiche; si occupa di sistemi di segnalamento, infrastrutture, testing e manutenzione. Alstom booth at UITP 2023, Barcelona

L’azienda ha dunque una rete estesa di fabbriche e competenze in Italia. «In Italia – prosegue Erbacci – abbiamo innanzitutto due centri di competenza globale: a Savigliano, nella provincia di Cuneo, dove produciamo i treni Avelia Pendolino ad alta velocità, basati sulla tecnologia tilting e i treni regionali Coradia Stream. Il secondo è a Bologna, per il segnalamento ferroviario e i sistemi di supervisione del traffico». Il sito di Savigliano è, in particolare, un esempio di Industria 4.0 con una sala di realtà virtuale 3D all’avanguardia, che permette agli ingegneri di progettare treni per una manutenzione più agevole.

Sono oltre 700 i treni regionali prodotti e venduti da Savigliano e oltre 500 i treni ad alta velocità Avelia Pendolino. A Savigliano c’è anche un centro di manutenzione per carrelli e sale montate. Ancora, l’azienda controlla a Firenze un terzo centro di competenza globale per la progettazione e produzione di prodotti di segnalamento elettromeccanici e per la progettazione e gestione di sistemi di segnalamento ferroviario. E a Roma un ufficio commerciale dove si fa progettazione, gestione progetti e installazione di infrastrutture e sistemi per linee ferroviarie, metropolitane e tramvie e di sistemi di segnalamento.

 

Tutte le sedi italiane – che sono eccellenze globali della meccatronica – del colosso del treni

Alstom ha sedi in 63 Paesi con 80mila persone di 175 nazionalità e ha solide radici nella storia industriale italiana. Alstom Italia non è una semplice filiale, ma una multinazionale nella multinazionale che produce treni da 160 anni, sistemi di segnalamento da 90 anni e sistemi di trazione da 60 anni. Alstom booth at UITP 2023, Barcelona

Alstom ha ereditato da Bombardier tutte le sedi italiane, come per esempio il sito di Vado Ligure che produce locomotive. «Abbiamo anche acquisito la fabbrica di Valmadrera a Lecco, specializzata nell’elettrificazione e dunque nello sviluppo e produzione globale di componenti per trasmissione dell’energia elettrica per linee ferroviarie, metropolitane e tramvie, che esporta in tutto il mondo – dice Erbacci – un’altra punta di diamante è per noi la divisione di cybersecurity di Bari. È un centro di ricerca, di riferimento sulla Cybersecurity per Italia, Centro & Est Europa e si occupa anche di progettazione e gestione per sistemi di segnalamento ferroviario. La gestione di un processo di acquisizione di questa portata richiede tempo e attenzione ai dettagli per garantire una transizione fluida e un’efficace integrazione delle attività». Ma il risultato sarà una rete completa di aziende capaci di realizzare ogni oggetto che serva a dare forma e a far muovere un treno o un tram. E non solo: Alstom è coinvolta anche in progetti di infrastrutture e servizi chiavi in mano. «Ad esempio – racconta Erbacci – ci occupiamo della costruzione di linee metropolitane, come la metropolitana di Torino e le linee Atm di Milano. Inoltre, siamo specializzati nell’elettrificazione di binari, impianti e gallerie. La nostra divisione di service è altrettanto importante: ci occupiamo della riparazione e manutenzione di sottosistemi e componenti per treni, tram e metropolitane a Sesto San Giovanni, dove c’è la sala di controllo remoto di tutte le flotte Alstom in Italia, e della flotta Tav di Italo a Nola».

A oggi l’azienda ha costruito in Italia oltre 500 treni Avelia Pendolino venduti in 13 Paesi, tra cui la Cina, la Finlandia, il Regno Unito e la Russia e oltre 600 treni regionali per operatori del trasporto pubblico, privato e regionale. Ancora, sono 100 le locomotive Traxx DC3 vendute a 8 operatori italiani. E ancora, l’azienda produce sistemi Ertms di livello 2 per le linee di alta velocità italiane, tra le prime in Europa a essere attrezzate con i nuovi standard interoperativi del continente (uno standard che permette di circolare su territori europeo senza soluzione di continuità e in tutta sicurezza). È l’azienda che si occupa di elettrificazione, linee luce e forza motrice, anti-incendio in galleria per la maggior parte delle linee AV italiane; ha realizzato la terza rotaia e l’alimentazione per la linea 5 della Metro di Milano, armamento, elettrificazione e illuminazione per le linee 2 e 3 della tranvia di Firenze. E il sistema di monorotaia per la città de Il Cairo, Egitto e il People Mover per l’aeroporto romano di Fiumicino.

 

Il treno a idrogeno e il tram senza fili: i mezzi delle smart city che verranno

Globalmente Alstom ha un fatturato di 15,5 miliardi di euro, nell’anno fiscale 2021/2022 (in crescita nel primo semestre del nuovo anno fiscale, +8% a 8 miliardi). Santa Perpètua Industrial site in Barcelona, 3d printing hub

Non solo, tra le novità più dirompenti, ci sono i treni a celle a combustibile a idrogeno forniti a Fnm (Ferrovie Nord Milano), il principale gruppo di trasporto e mobilità della regione Lombardia, che sta progressivamente sostituendo quelli a diesel. «Il treno a idrogeno utilizza una cella combustibile in cui avviene una reazione chimica tra idrogeno e ossigeno, che genera acqua come prodotto di combustione ed energia elettrica. Questa energia viene poi immagazzinata nelle batterie e alimenta il motore del treno. Rispetto ai treni a batteria, il treno a idrogeno offre un’autonomia di circa 1.000 chilometri, contro tipicamente soluzioni che coprono distanze di 80-100 chilometri», spiega Erbacci. Alstom ha acquisito diversi contratti per i treni a idrogeno, non solo in Italia. «In Germania, abbiamo già consegnato i primi due treni a idrogeno, che sono attualmente in servizio. Alstom ha anche firmato un contratto per fornire treni a idrogeno in Francia. Oltre al treno a idrogeno, la Francia ha scelto anche la soluzione ibrida, che combina elettricità e idrogeno». I treni che stanno entrando in servizio presso le ferrovie lombarde sono basati sul modello ferroviario regionale Coradia Stream, dedicato al mercato europeo e già prodotto per l’Italia dai principali siti italiani di Alstom, anche nella versione elettrificata. La versione alimentata a idrogeno, Coradia Stream per Fnm, sarà equipaggiata con la stessa tecnologia di propulsione a celle a combustibile introdotta nel mondo dal Coradia iLint, che è il primo treno passeggeri al mondo alimentato a idrogeno entrato in servizio commerciale in Germania.

«Si tratta di treni a zero emissioni e a basso livello di rumorosità, in quanto lo scarico è costituito da solo vapore e acqua condensata. Gli elementi innovativi sono diversi: conversione di energia pulita, stoccaggio flessibile dell’energia nelle batterie e gestione intelligente della potenza di trazione e dell’energia disponibile». I treni Coradia Stream per Fnm usciranno dallo stabilimento Alstom di Savigliano. I sistemi di segnalamento di bordo sono consegnati dallo stabilimento di Bologna. Ma l’introduzione dell’idrogeno per alimentare i vagoni dei treni commuter non è l’unica novità prodotta dalle fucine di Alstom. Un’altra è il tram senza fili. «Il tram senza fili offre la possibilità di alimentare i tram senza l’utilizzo di linee aeree e pantografi che captano la corrente. Ciò riduce i costi di infrastruttura e migliora l’estetica urbana. Tuttavia, va notato che il tram senza fili utilizza diverse tecnologie di alimentazione, come la captazione di elettricità tramite la terza rotaia o altre soluzioni simili. Mentre questa tecnologia è stata applicata con successo nel settore del tram, attualmente non è ampiamente utilizzata nei treni», dice Erbacci. «I treni richiedono soluzioni di alimentazione più potenti e adatte a coprire lunghe distanze e velocità più elevate rispetto ai tram. E dunque, al momento, sono principalmente alimentati attraverso l’elettrificazione delle linee ferroviarie utilizzando sistemi di alimentazione tradizionali, come, appunto, i pantografi. Ma certamente la tecnologia evolve rapidamente e non è detto che non emergano nuove soluzioni efficaci e sostenibili anche per il trasporto ferroviario: l’idrogeno è una di queste».

 

La digitalizzazione: aumenta la capacità di trasporto pubblico e abilita un approccio realmente Esg

L’innovazione è un aspetto fondamentale per Alstom: continua a investire in miglioramenti continui per seguire l’evoluzione del settore. La digitalizzazione gioca un ruolo cruciale nella trasformazione di tutto il sistema di trasporto, sia urbano che interurbano. Santa Perpètua Industrial site in Barcelona

«L’innovazione è un aspetto fondamentale per Alstom: continuiamo a investire in miglioramenti continui per seguire l’evoluzione del settore. La digitalizzazione gioca un ruolo cruciale nella trasformazione di tutto il sistema di trasporto, sia urbano che interurbano. Perché, insieme a sistemi avanzati di segnalamento e cybersecurity, aumenta la capacità di trasporto e protegge i servizi pubblici e privati dagli attacchi informatici. Alstom investe in risorse umane, ricerca e sviluppo, e collabora con università e aziende specializzate nello sviluppo di software». Ma ovviamente, operando nel trasporto pubblico e dovendo confrontarsi con molti stakeholder diversi e sensibili, l’azienda «attribuisce grande importanza e investe moltissimo – precisa Erbacci – anche nella compliance e nella sicurezza nel settore ferroviario. Siamo impegnati nella sicurezza ferroviaria e collaboriamo con i nostri clienti per garantire il massimo livello di sicurezza. Ad esempio, prestiamo attenzione ai dettagli come l’utilizzo corretto delle chiavi dinamometriche per evitare impatti sulla sicurezza. Inoltre, abbiamo sistemi di controllo per prevenire situazioni potenzialmente pericolose, come collegamenti difettosi che potrebbero causare incendi. La sicurezza è un aspetto cruciale che consideriamo in ogni aspetto del nostro lavoro».

Sicurezza e servizio pubblico ma anche sostenibilità sociale e ambientale. «Lavoriamo in stretta collaborazione con i suoi clienti per soddisfare al meglio le loro esigenze. Siamo consapevoli dell’importanza di un sistema di trasporto integrato che tenga conto delle esigenze del pubblico e dell’ambiente circostante. Collaboriamo anche con le autorità locali e le associazioni dei cittadini per comprendere le sfide e le esigenze specifiche di ciascuna comunità. L’obiettivo è fornire soluzioni che massimizzino l’impatto positivo sui trasporti pubblici e minimizzino l’impatto ambientale». Alstom dedica molta attenzione alla formazione del proprio personale. «Fin dal primo giorno di ingresso nell’azienda, offriamo opportunità di formazione attraverso Alstom University. Inoltre, accogliamo stagisti che poi possono essere assunti a tempo pieno. La formazione è disponibile a tutti i livelli, non solo per gli ingegneri. Crediamo che una formazione solida sia fondamentale per consentire ai nostri dipendenti di sviluppare le competenze necessarie per affrontare le sfide del settore dei trasporti in continua evoluzione».














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