Alleantia con Dell Boomi e Advantech per il 4.0 dei ricambi

di Marco de’ Francesco ♦ Nasce una soluzione che consente all’azienda manifatturiera di ordinare in modo automatico i pezzi con cui sostituire quelli usurati delle macchine industriali. Con vantaggi sia per il produttore di macchine che per l’utilizzatore. Per ora è gratis, in futuro sarà Pay per data

Le aziende che producono macchine industriali possono monetizzare fin da subito il proprio investimento in 4.0, la cui leva è in genere un vantaggio competitivo sul mercato realizzabile a medio e lungo termine con la vendita di apparecchiature più avanzate. E al contempo possono fidelizzare la clientela. Come? Per esempio grazie a soluzioni che consentono all’azienda cliente di rifornirsi in modo automatico, o meglio con la semplice pressione di un bottone, di pezzi di ricambio oggetto di usura, come cuscinetti, filtri o attrezzi da taglio. Il sistema realizza che il pezzo è a fine corsa; lancia un allarme su una schermata e l’operatore premendo un pulsante lancia l’ordine che viene raccolto dall’azienda che ha prodotto la macchina. Tutto ciò accade senza che sia necessaria l’attivazione degli uffici dell’impresa preposti all’acquisto. L’azienda acquirente risparmia tempo e soldi; il produttore vende servizi.







Un sistema di questo tipo è stato realizzato da Alleantia, giovane software house pisana, grazie alla partnership con Dell Boomi, società del gruppo informatico Dell Techologies, e a quella con il leader mondiale nella produzione di computer industriali, Advantech. Si tratta infatti di raccogliere i dati provenienti dalla macchina, elaborarli e metterli a disposizione di una particolare applicazione: ognuna delle tre aziende fa la propria parte. Per ora la soluzione è gratuita per i clienti di Alleantia; in futuro, però, secondo una strategia a lungo termine, si pagherà “pay per data”: un tot per ogni volta che si preme il pulsante, e cioè per ogni volta che si realizza un passaggio di dati con valore economico. Ne abbiamo parlato con Stefano Linari, fondatore e Ceo di Alleantia.

 

Stefano Linari, fondatore e Ceo di Alleantia

Basta premere il pulsante

Come con il “Tide Dash Button” di Amazon, anche nel mondo industriale si possono realizzare sistemi di rifornimento automatico di pezzi soggetti ad usura, semplicemente premendo un pulsante. Il “Tide Dash Button” di Amazon è un dispositivo connesso Wi-Fi che ordina il prodotto preferito del cliente con la semplice pressione di un pulsante. Questo è abbinato a un articolo definito dall’utente, che lo seleziona grazie ad una app sullo smartphone durante la procedura di configurazione.

Hp Istant Ink, è il servizio che porta a casa del cliente le cartucce per la stampante. Non si rimane senza inchiostro, perché la macchina rileva automaticamente il livello e ordina nuovi refill prima ancora che il cliente le finisca. Entrambe sono attività che consentono di fidelizzare il cliente e di mantenerlo, dal punto di vista commerciale, nel perimetro di offerta dell’azienda. Il punto è che operazioni di questo genere si possono realizzare anche in ambito industriale, e a vantaggio non solo di imprese che utilizzano macchine, ma soprattutto di chi le produce.  Un sistema del genere è stato messo a punto da Alleantia, grazie alle partnership con  Dell Boomi e Advantech, di cui parleremo dopo. Si anticipa solo che per il funzionamento del sistema è necessario raccogliere i dati on-edge ed inviarli ad una particolare applicazione. In questo percorso sono coinvolte la piccola azienda pisana e le due multinazionali.

Come funziona

Linari spiega che è un sistema che è stato anzitutto applicato ad una fresatrice  collegata ad un controllo numerico; i dati prodotti dai sensori applicati alla macchina sono raccolti da un gateway, che ha in sé il  software di Alleantia. Le informazioni sono elaborate e dirette ad una apposita applicazione. Così, quando un pezzo particolare, ad esempio un filtro, sta esaurendo la sua funzione, su una schermata compare un allarme. In via automatica si genera un collegamento con Saleforce, piattaforma per la gestione delle relazioni con i clienti (Crm) di importanza globale. Senza che intervengano gli uffici dell’azienda, si genera un ordine di acquisto a fronte della disponibilità del produttore del pezzo. Il tutto viene confermato dall’operatore della macchina, che preme un pulsante luminoso accanto alla schermata. Non è richiesto nient’altro». Quale genere di pezzi si può ordinare in via automatica? «Per esempio, tutti quelli che sono oggetto di usura, come ad esempio i cuscinetti o gli attrezzi da taglio delle segatrici. In realtà si potrebbero indicare tantissimi pezzi, in diversi campi della manifattura».

 

Una videata dellla soluzione di Alleantia

Per ora gratis, in futuro Pay per data

La soluzione non ha un nome, ma è già disponibile. Gratis. In futuro, però, secondo una strategia a lungo termine, si pagherà “pay per data”.

Quanto costa la soluzione? Secondo Linari «niente, per adesso: in questo momento, si tratta di configurazioni di Dell Boomi (se ne parlerà tra poco) che offriamo insieme alle nostre licenze. Ma la nostra strategia per il futuro è diversa: non chiederemo di pagare la licenza, ma un tot per ogni volta che si preme il pulsante, e cioè per ogni volta che si realizza un passaggio di dati con valore economico. Si dice “Pay per data”. Insomma, non si chiede un investimento, ma di pagare al consumo. Anche attualmente la licenza ha un basso costo di mercato; ma solo perché dietro c’è una strategia». Quale?

«Io sono un ingegnere nucleare; quando lavoravo al Cern di Ginevra, avevo assunto un background relativo alle tecnologie web, visto che su questo fronte mi trovavo nel luogo più avanzato al mondo. Nel 2008 ho avuto l’idea di mettere insieme automazione industriale e web; nel 2011 ho trovato alcuni business angels disposti a finanziare l’impresa, che è nata a Pisa come spin-off della mia “Linari Engineering”. Dopo anni di investimenti, abbiamo connesso tante macchine che, considerate insieme, valgono 1,5 miliardi di euro. Ma abbiamo tenuto i prezzi bassi, perché l’idea era quella di diventare l’Android dell’ IoT. Per il futuro, invece, come si diceva, l’idea è quella del “pay per data”».

Chi ci guadagna

I vantaggi si dividono in parti uguali per il produttore di macchine e per l’utilizzatore. Per il primo, si tratta di monetizzare l’investimento in 4.0.

Il beneficio di un sistema di questo genere per l’impresa che utilizza la macchina è quello di evitare i tempi e i costi legati all’acquisto. Avviene tutto automaticamente, senza che gli uffici dell’azienda si debbano attivare. Ma i vantaggi più grandi sono dalla parte del produttore. «Perché la soluzione gli fornisce – continua Linari – uno strumento per monetizzare subito, con la vendita di servizi e ricambi, l’investimento per la trasformazione digitale. Nel caso dell’impresa utilizzatrice, la leva per il 4.0 è fiscale: superammortamento, iper-ammortamento e altro. Nel caso del produttore, è quella della competitività sul mercato; ma questa non ha degli effetti immediati, ma a medio-lungo termine. Nel frattempo, i costruttori possono aumentare i ricavi con servizi correlati al prodotto; servizi che, come si è detto, sono riservati a tutti i clienti di Alleantia-Boomi. Inoltre, per l’azienda-cliente diventa pratico riferirsi al costruttore, a causa dello stesso meccanismo che fa sì che i consumer si riferiscano per le cartucce all’azienda che produce le stampanti. Dunque, c’è anche una questione di fidelizzazione».

La partnership tra Alleantia e Dell Boomi

Alleantia possiede una soluzione software che risolve un problema specifico, ossia come connettere in maniera semplice i macchinari al cloud o alle applicazioni terze. Boomi realizza l’integrazione tra dati e applicazioni come Erp, Crm, Mes, Wms o altre per l’analytics.

Si consideri il processo di integrazione tra le informazioni (provenienti da device e gateway) e i sistemi aziendali. Alleantia si occupa di raccogliere i dati, mentre Dell Boomi consente alle applicazioni di utilizzarli. È questo il senso della partnership operativa tra le due società, lanciata alla 31esima edizione della BiMu di Milano, importante mostra italiana dedicata a macchine utensili, robot, automazione, digital manufacturing, tecnologie ausiliarie e abilitanti.  Alleantia è una azienda di Pisa fondata sette anni fa. «Ci occupiamo di software per gateway, e quindi di connettività – afferma Linari -: in pratica, di un software chiamato Isc che gira on-edge, e cioè che raccoglie i dati dai Plc e dai controlli numerici (che a loro volta li hanno prelevati dalle macchine) per inviarli ad un livello superiore».

Questo software, supportando diversi protocolli industriali e uno speciale driver di decodificazione (Xpango) consente la connessione a tanti dispositivi industriali in pochi secondi, senza la necessità per l’utilizzatore di scrivere una sola riga di codice. Il software dispone peraltro di alcune funzionalità aggiuntive: la presentazione grafica di informazioni storiche per l’esecuzione dell’analisi dei dati dei dispositivi connessi; quella sinottica che ogni utente può configurare in base alle sue esigenze; report configurabili; l’accesso da qualsiasi dispositivo con un semplice browser; la creazione di allarmi personalizzati e la loro notifica in via automatica (per e-mail) a più destinatari.

Tornando all’integrazione, a seguito della partnership, una volta raccolti i dati grazie ad Alleantia, interviene Dell Boomi, una piattaforma che realizza l’integrazione tra dati e applicazioni come Erp, Crm, Mes, Wms (Web map service: tecnica che realizza mappe di dati a partire da informazioni geografiche) o altre per l’analytics. Secondo l’azienda «attraverso i suoi connettori, Boomi riesce a dialogare con centinaia di sistemi, applicazioni e protocolli, progettando e gestendo i processi di integrazione ed eliminando i silos di dati, offrendo console centralizzate per l’implementazione e il monitoraggio di tutti i processi».

Va sottolineato che le due società sono molto diverse, soprattutto dal punto di vista dimensionale. Alleantia è, per ora, una piccola azienda. Dell è una multinazionale statunitense, tra le più importanti al mondo nella produzione di personal computer e di sistemi informatici con sede a Round Rock, nel Texas. Boomi è stata fondata nel Duemila da Rock Nucci: ha introdotto la tecnologia che consente agli utenti di creare e distribuire processi di integrazione utilizzando una particolare interfaccia visiva, che rimane uno degli elementi chiave dell’attuale piattaforma Boomi. Nel 2007 Boomi ha posto in commercio una tecnologia nota come “AtomSphere“, il primo “Integration Cloud” del settore. Il 2 novembre 2010, Boomi ha annunciato l’acquisizione da parte di Dell. Attualmente Dell Boomi è una unità di business del gigante di Round Rock. Per Alleantia il lavoro sul software è stato molto complesso. «Abbiamo scritto mezzo milione di linee di codice, in questi anni – continua Linari -. All’inizio eravamo poco conosciuti, ma dal 2014 le cose per noi sono molto cambiate».

 

La demo di Alleantia alla fiera BiMU

La partnership tra Alleantia e Advantech

Per i prossimi cinque anni il software della prima sarà inserito nei gateway hardware della seconda.

Il software Alleantia ha bisogno di un hardware per potere girare e qui entra in scena il contributo di Advantech alla partnership dalla quale sarà possibile co-creare insieme nuovi prodotti. Alleantia e Advantech stanno sviluppando insieme una soluzione che permette di connettere le macchine industriali al cloud o a applicazioni terze. In pratica, afferma Linari, «per i prossimi cinque anni il nostro software sarà inserito nei gateway hardware di Advantech». Secondo Alleantia, questa soluzione ha un nome: «Solution Ready Package (Srp): un’integrazione software-hardware che è in grado di offrire una rapida connessione della macchina al sistema produttivo dell’azienda», e comporterebbe il duplice vantaggio di «diminuire i costi di produzione, ma anche di generare nuove linee di ricavo». A questo punto il cliente finale, che sia un costruttore di macchine o un utilizzatore, non deve preoccuparsi di selezionare un software o di configurare l’applicazione dal punto di vista informatico; la soluzione risolve entrambi i problemi.

Alleantia sarà presente all’evento di Advantech “IoT Co-Creation Summit” in programma l’1 e 2 novembre 2018 a Suzhou, in Cina, dove la soluzione sarà presentata. Advantech è un gigante meno conosciuto di altri, al di fuori della nicchia di mercato. Fondata nel 1983 in un garage di Taiwan, ha sede a Taipei City Lake District, e ha sedi di vendita in 71 città in 21 paesi. Con 7.300 dipendenti, ha revenue per 1,2 miliardi di euro. In realtà è leader mondiale nelle piattaforme di computing industriale; ma si occupa di tante altre cose, come le soluzioni verticali per l’automazione. È nota per l’hardware; ma sta completando la sua offerta aggiungendo software. Di qui la partnership con Alleantia. «Va sottolineato che il software Alleantia – afferma Linari –, al di là dell’inserimento dei gateway Advantech, sarà distribuito dallo store online di questa importante società».














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