L’ industria degli ascensori nello scacchiere della smart city

di Maria Mezzetti ♦ Per la città del futuro  la mobilità verticale è un elemento strategico. E la digitalizzazione è un asso nella manica per gestirne gli elementi fondamentali, dalla progettazione, alla gestione, alla manutenzione. Il tema centrale all’ E2  Forum Milano Elevator+Escalator “Tecnologie in movimento per l’edificio intelligente”, organizzato da Messe Frankfurt Italia e promossa da Anie AssoAscensori. Parlano Thyssenkrupp Elevator, Beckhoff Automation, Schindler, Prysmian

Ascensori, scale e tappeti mobili sono essenziali alla “catena della mobilità”, facilitando gli spostamenti, migliorando il comfort e garantendo l’accessibilità a tutti i cittadini a edifici pubblici e privati. Questo alla luce non solo del fatto che il 75% della popolazione vive già in aree urbane, ma soprattutto considerando che questo numero crescerà nei prossimi decenni, con una previsione di 3 miliardi di abitanti in città e metropoli   entro il 2050. Un trend che comporta la necessità alla città di ripensarsi nel suo complesso e, in particolare, in termini di infrastrutture. Nell’ambito del trasporto, gli impianti elevatori sono determinanti, pensati sia come sistemi di spostamento verticale che orizzontale, specie in una città tesa a svilupparsi sempre più in altezza. L’ascensore è infatti il mezzo di trasporto più usato e può contribuire a rendere  i centri urbani apiù ccessibili, trasformandoli in nuclei intelligenti, funzionali e sostenibili, dove vivibilità e sostenibilità coesisterebbero, mantenendo al centro la persona.

 







Un momento del E2 Forum Milano Elevator+Escalator “Tecnologie in movimento per l’edificio intelligente”

La mobilità verticale

E’ stato questo il tema dell’E2 Forum Milano Elevator+Escalator “Tecnologie in movimento per l’edificio intelligente”, organizzato da Messe Frankfurt Italia e promossa da Anie AssoAscensori. Nell’ambito del convegno si è posta l’attenzione sullo stato dell’arte della mobilità verticale, legata agli sviluppi della Smart city in relazione sia alla mobilità in generale, sia a tutto ciò che riguarda la costruzione di edifici intelligenti e sicuri. Il settore degli ascensori e delle scale mobili è uno dei vanti dell’imprenditoria italiana, ma le sfide sono molte: si va dalla progettazione integrata alla digitalizzazione con app dedicate, fino alla manutenzione predittiva degli impianti con dispositivi IoT.

Con questi strumenti, l’industria degli ascensori avrebbe alte prestazioni ad alta sostenibilità. Un ascensore efficiente consuma il 27% in meno di energia, ma un impianto “moderno”, realizzato con materiali ultra leggeri, elettronica intelligente che lo mette in standby se inutilizzato e dotato di sistemi che recuperano l’energia in frenata, permette un risparmio energetico del 50%. Si stima che gli ascensori consumino circa il 10% dell’energia totale di un edificio. Non poco, se si considera che ogni giorno un miliardo di persone è trasportato da circa 12 milioni di ascensori a livello mondiale. Ecco perché la manutenzione, valutata oltre 44 miliardi di dollari all’anno, è importante. In Italia, in particolare, sono attivi circa 1 milione di ascensori, il 60% dei quali ha oltre 20 anni, con un costo di 2,3 milioni di chiamate all’anno per interventi di riparazione.

 

New York vista dall’ ascensore

La mobilità orizzontale

Un tema che non riguarda solo gli edifici, ma in senso lato anche mobilità urbana vera e propria. «Bisogna gestire la mole di persone che arriverà nelle città», premette Daniele Magni di Thyssenkrupp Elevator Italia. «I tappeti mobili che permettono una movimentazione continua e costante, ad oggi riescono a trasportare 9800 persone all’ora. Vuol dire davvero smaltire il traffico pedonale all’interno delle città. La metropolitana e i mezzi di superficie da soli non bastano. Inserendo questo tipo di interconnessione, creando una sorta di maglia, si otterrebbe molto in termini di velocità e accessibilità della Smart city».

Progettazione e sistemi integrati

«Ogni automazione installata finora è indipendente, facendo parte di un mondo a sé che non vede gli altri e non può interagire. Noi cerchiamo di proporre soluzioni con gli assistant integrator dando un servizio alla progettazione fornendo una soluzione integrata», spiega Mirko Vincenti di Beckhoff Automation. «Attraverso i nostri controllori si possono disegnare tutte le regolazioni e i controlli dei vari ambiti, magari diversi, ma interconnessi. Si collegano le funzionalità integrandole alla progettazione. Si concepisce un sistema con una serie di specificità al punto che tutti i segnali dell’edificio vengano equiparati e gestiti nello stesso sistema di controllo in un’unica soluzione. Si va dall’impianto delle luci a quello della videosorveglianza fino a tutta la sensoristica termica, riscaldamento, ventilazione e via dicendo».

Al centro di tutto il sistema è la persona e l’ambiente nel quale si muove. «Anche la parte energetica è tenuta sotto controllo: il sistema reagisce alla presenza umana riscaldando o raffreddando un ambiente nel modo più consono a seconda che ci sia qualcuno o no». Il sistema s’interconnette con una serie di sottosistemi individuali ma comunicanti attraverso una semplice rete. «Ciò lo rende “interrogabile” per capire se necessita di sostituzioni di tecnologie nel tempo. Il sistema dunque non invecchia».

 

Nella Smart City i tappeti mobili permettono una movimentazione continua e costante
Le app ” tracciano” la vita degli impianti

Finora si è applicata la tecnologia al prodotto ma non a chi fisicamente lo costruisce e ne cura la manutenzione. «Si punta a migliorare le modalità di comunicazione e a ridurre il giro di materiale crataceo», puntualizza Fausto Renolfi di Schindler. «La app migliora il processo produttivo dell’impianto, che va dal cantiere fino alla fase di utilizzazione del prodotto. Le applicazioni permettono di capire quando è previsto l’arrivo del materiale, quando si potranno installare i singoli componenti e quando sarà pronto. Il tutto coordinando l’attività con altri enti, con chi gestisce la logistica, il cantiere o i materiali. Per la parte del collaudo, se una volta ci si avvaleva di checklist cartacee, ora ci sono applicazioni che passano in rassegna tutti i punti, trasmettono i dati in tempo reale all’operatore che deve risolvere il problema, con una notevole riduzione dei tempi. Si usa anche per gli aspetti che riguardano la sicurezza, che debbono essere tracciati. »

«Una app registra, con un codice, i componenti in maniera veloce, semplice e sicura. I dati confluiscono in un database, che permette, in caso di problemi, di risalire agli impianti». Anche la manutenzione avviene via applicazione e questo agevola la pianificazione del lavoro. «Avendola ognuno sul proprio telefono, gli operatori possono sapere cosa fare ogni giorno, su che impianto intervenire con una checklist da seguire, e una gestione dei tempi ottimizzata, disponendo inoltre della documentazione tecnica dell’impianto». Il lavoro di tutte le figure coinvolte viene agevolato. Gli amministratori disporranno di in tempo reale dei dati completi e costantemente aggiornati sull’impianto, potendo così conoscerne la vita e giudicarne la qualità del servizio.

Manutenzione predittiva

È la parte più importante dopo la progettazione. «Attualmente ci avvaliamo della manutenzione reattiva: c’è un guasto, si chiama il tecnico che fa la verifica, se ha il componente provvede alla riparazione subito, altrimenti procede con l’ordine. Sono lungaggini», spiega Magni di Thyssenkrupp Elevator Italia. «Occorre invece la manutenzione preventiva, con un sistema che riceva tutte le informazioni degli impianti da condividere in un cloud, dove poter individuare i possibili vizi presenti e di conseguenza organizzare i tecnici da mandare sul luogo prima che il guasto si concretizzi». La manutenzione presenta diversi ostacoli. Tra questi, i costi, la mancanza di dati necessari per trasformarla da reattiva a proattiva, e il numero limitato di soluzioni.

«Il sistema IoT funziona sulla base di 3 aspetti: il sistema di rivelazione, che viene installato nella cabina e rileva la qualità del viaggio; il gateway, che consente la comunicazione tra il sistema di rivelazione e il cloud; e il cloud», spiega Nicola Imbimbo di Prysmian. «Occorre poi creare un database con cui analizzare le prestazioni. Sono la base per poter fare un’analisi predittiva. Si fanno come delle prove di laboratorio per trovare difetti o simulare viaggi fino a quando non iniziano a manifestarsi segnali di deterioramento della prestazione. Con tutti i dati ricavati si elabora un algoritmo, cuore pulsante di questo sistema, e si trasferisce tutto nel cloud, dove si confrontano i risultati di migliaia di ascensori in gestione, per rilevare un trend nella prestazione dell’impianto e intervenire preventivamente».

 

Il primato italiano

Il settore degli ascensori e delle scale mobili è uno dei comparti nei quali l’Italia nel tempo ha consolidato una leadership mondiale. Con circa 1 milione di ascensori installati, il nostro Paese dispone del parco impianti più grande d’Europa, secondo alla Cina a livello mondiale. Un trend positivo viene anche dalla componentistica per ascensori, dove l’Italia detiene il primato mondiale, con una quota di mercato pari al 15% del totale. Un fatturato aggregato di oltre 2,4 miliardi di euro nel 2017, di cui il 42% realizzato sui mercati esteri e una quota sul commercio internazionale che supera il 10%, dimostrano che l’industria italiana degli ascensori e delle scale mobili rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’imprenditorialità italiana.














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