Politica industriale e casi di crisi tornano al centro dell’attività del Governo? Sembrerebbe di sì

Si sono appena insediate due commissioni su questi temi cruciali per il futuro industriale del Paese. Il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti sembra intenzionato a una svolta. La task force sulla politica industriale riporterà al dg Mario Fiorentino e vede Tullio Tolio fra i suoi componenti. Quella sulle crisi di impresa riporterà a Luca Annibaletti, mentre la delega politica è in mano al viceministro Alessandra Todde

Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico

Cambio di marcia del Governo in fatto di politica industriale? La nomina presso il Ministero dello Sviluppo Economico di due task force di esperti lo potrebbe far sperare. La prima commissione sarà proprio sulla politica industriale, la seconda su un tema strettamente collegato, ovvero i tavoli di crisi d’impresa.

Insomma, uscita dai radar del discorso pubblico e istituzionale dai primi anni Novanta, ora la politica industriale potrebbe tornare un tema di rilievo, anche perché l’attuazione del Pnrr lo impone. Da qui la decisione del ministro Giancarlo Giorgetti di nominare i due gruppi di esperti.







Tutti sono stati selezionati in base a due distinte selezioni pubbliche aperte a luglio; e nominati in base a due distinti decreti firmati dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti il 22 settembre in attuazione dell’articolo 39 del Decreto Rilancio (2020, risalente all’esecutivo Conte II). Gli incarichi sono a breve termine: si concluderanno alla fine di novembre del 2022.

LA COMMISSIONE SULLA POLITICA INDUSTRIALE

Tra i temi di politica industriale sul tavolo, quello degli incentivi alla innovazione delle imprese, da distribuire attraverso bandi, con criteri di co-investimento e senza turbare la concorrenza. I consulenti saranno alle dipendenze di Mario Fiorentino, direttore per la politica industriale, l’innovazione e le medie imprese.

Tullio Tolio, docente al Politecnico di Milano e presidente del comitato scientifico del Cfi

Tra i nomi più noti della task, quello di Tullio Tolio, docente ordinario di tecnologia e sistemi di lavorazione al Politecnico di Milano nonché presidente del comitato tecnico scientifico del Cluster Fabbrica Intelligente, l’associazione che – presieduta da Luca Manuelli, Ceo di Ansaldo Nucleare e Cdo di Ansaldo Energia – riunisce tutte le tipologie di  portatori di interesse della manifattura avanzata: aziende, università, associazioni, Regioni. Il Cfi ha il compito istituzionale di elaborare scenari di politica industriale da offrire al decisore politico in tema di manifattura avanzata. Lo fa attraverso una roadmap redatta periodicamente attraverso il contributo dei migliori esperti universitari e aziendali. Per questo la nomina di Tollio – su cui ritorneremo presto con un articolo ad hoc-  è di particolare interesse, avendo un forte background sul tema.

E poi ci sono docenti Alessandro Capocchi (economia aziendale alla Bicocca di Milano), Maria Letizia Giorgetti (management alla Statale), Andrea Pia (Bologna Business School) e Fabio Pammolli (economia al Politecnico di Milano). E poi l’avvocato Manfredi De Vita, esperto in diritto della concorrenza; il dirigente del Mise Gabriella De Stradis, l’economista Valentina Feliziani, la ricercatrice Enea Rossana Cotroneo, e l’esperta di aiuti alle imprese Carmela D’Amato.

LA COMMISSIONE SUI CASI DI CRISI

Il secondo gruppo di esperti lavorerà sul delicato tema delle crisi di impresa e riporterà al Coordinatore della struttura ministeriale per le crisi, Luca Annibaletti.  Mentre la delega politica è in mano al viceministro Alessandra Todde. Solo due anni fa, i casi di crisi  industriali aperti al Mise (tra i nomi, Whirlpool, Treofan, Jabil, Bekaert) erano circa 150, ora sono 85.

Aessandra Todde, viceministro dello sviluppo economico

A oggi non si sa il perché di questa diminuzione, e non a caso uno dei lavori da fare sarà proprio relativo a trasparenza e rendicontazione delle operazioni e dei loro esiti.  Si intende razionalizzare l’azione dell’unità, rendere trasparenti le procedure e rafforzare le possibilità di matching tra le aziende in difficoltà e gli investitori stranieri. Inoltre gli orientamenti del ministro Giorgetti cercano di contenere il numero dei casi da trattare: vanno considerati ancora aperti quelli relativi ad aziende di un certo rilievo occupazionale (almeno 250 dipendenti) la cui crisi può impattare sul sistema produttivo nazionale.

Nella commissione ci sono il consulente di diritto del lavoro Francesco Gallo e l’esperto di consulenza manageriale Fabrizio Cannizzaro. E tre avvocatesse: una titolata per l’Italia e per l’America esperta in M&A (fusioni e acquisizioni) Gabriella Covino, l’altra competente in diritto fallimentare e societario, Maria Teresa Della Cortiglia e l’altra ancora specializzata in diritto del lavoro e sindacale, Antonella Parisi.  Ancora, l’avvocato Alessandro Moriconi.  Poi, i commercialisti Tiziana ValloneGianpaolo Davide Rossetti e Riccardo Ranalli.  Infine, l’assegnista di ricerca in diritto del lavoro Riccardo Fratini. Saranno coinvolti nelle attività anche due esponenti del Mise, Marco Cito e Maria Cherubini; due del ministero del Lavoro, Agnese De Luca e Romolo De Camillis; e Sandro Pettinato di Unioncamere.














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