Uomo al centro, sostenibilità, resilienza: i pilastri dello sviluppo Industry 5.0 di Abb

di Piero Macrì ♦︎ Big data e analytics, virtual factory, e-mobility: sono i nuovi market mover della multinazionale dell’automazione. Dalmine e Frosinone: decarbonizzazione e riciclo. San Giovanni Valdarno: infrastrutture per la mobilità elettrica. Fornitori alternativi e plant gemelli per rafforzare la filiera. Elettrificazione delle smart-grid, convertitori di trazione compatti, sistemi di accumulo… Parlano Fabio Golinelli e Massimiliano Cifalitti

Abb Dalmine, linea di produzione con Agv ( courtesy Abb)

Centralità delle persone, sostenibilità e resilienza: sono i pilastri dello sviluppo strategico Industry 5.0 di Abb, la multinazionale svizzero-svedese (28,9 miliardi di dollari il fatturato globale) della meccatronica che ha recentemente fatto il punto su questi temi nell’ambito di un evento al quale ha partecipato anche Industria Italiana. Pilastri molto legati fra loro nel quale l’imperativo etico è tutt’uno col business, perché molte attività core di Abb (ad esempio la costruzione di infrastrutture per la ricarica elettrica dei veicoli) sono finalizzate ad abilitare una nuova società sostenibile e decarbonizzata, attenta allo sviluppo sociale. Lo promette la strategia di sviluppo di Abb, denominata Mission to Zero, finalizzata a ridurre l’impronta di carbonio degli impianti di produzione e dei prodotti finali. «Dopo l’uso esponenziale della tecnologia IoT e dell’informazione distribuita, siamo ora in una fase di transizione verso quella che la stessa comunità europea definisce Industria 5.0, afferma Massimiliano Cifalitti, Division Hub Europe manager di Abb Electrification Smart Power. Una nuova grande evoluzione, che si lega al concetto di smart society, una dimensione dove le tecnologie digitali superano il perimetro industriale per essere al servizio delle persone e dell’ambiente».

Per Abb, la coppia formata da sostenibilità e digitale è un potente motore di cambiamento per realizzare processi e prodotti meno energivori, fabbricati con materiali riciclabili ed energia verde. Sostenibilità e digitale sono i vettori di crescita su cui viaggia il futuro industriale delle fabbriche di Santa Palomba, Dalmine e Frosinone, l’hub industriale, LightHouse Plant del Cluster Fabbrica Intelligente, dove vengono prodotti interruttori modulari, a media e a bassa tensione. L’obiettivo, sostenuto da un piano triennale di investimenti, è rendere l’innovazione digitale coerente con i principi della smart society. Big data e analytics, virtual factory, controllo e consumi dell’impianto, uso delle fonti rinnovabili, mobilità elettrica sono i nuovi market mover di Abb. Grazie a continui investimenti i siti produttivi sono diventati espressione di un’avanguardia tecnologica allineata ai principi della transizione energetica. Un cambiamento trasformazionale in cui si inserisce il tema dell’e-mobility. Prevista, infatti, per quest’estate l’inaugurazione del nuovo stabilimento di San Giovanni Valdarno, in provincia d’Arezzo. Sarà dedicato alla produzione di infrastrutture per la mobilità elettrica.







L’investimento, per un valore di 30 milioni di dollari, darà nuovo impulso alla crescita dell’azienda. Il plant sarà il centro di eccellenza per la manifattura di sistemi per la ricarica dei veicoli elettrici, un mercato che vede Abb tra i player globali più innovativi, basti pensare che nel settembre scorso è stato introdotto il caricabatterie più veloce del mondo, il Terra 360: può fornire 100 km di autonomia in meno di tre minuti o caricare un’auto elettrica in soli 15 minuti. Una tecnologia che Abb considera strategica per supportare il passaggio all’elettrico e la domanda di veicoli “zero free emission”. Il coinvolgimento di Abb nella mobilità elettrica va ben oltre le infrastrutture di ricarica. Si estende al comparto ferroviario per il quale vengono realizzati gli innovativi convertitori di trazione compatti, i sistemi di accumulo di energia on-board ad alta potenza e le tecnologie e-drivetrain che consentono una mobilità efficiente dal punto di vista energetico e senza emissioni. Ne è un esempio la collaborazione con Trenitalia per un trasporto a zero emissioni. Le due aziende lavorano a un progetto pilota per riconvertire in green le locomotive che viaggiano su linee non elettrificate. Non solo, si sta studiando una tecnologia di propulsione ibrida con sistemi di stoccaggio che permettano ai treni di recuperare l’energia in fase di frenata.

Centralità delle persone, sostenibilità e resilienza: sono i pilastri dello sviluppo strategico Industry 5.0 di Abb, la multinazionale svizzero-svedese (28,9 miliardi di dollari il fatturato globale) della meccatronica

Crescita economica e benessere sociale

Motori e drives di Abb

L’obiettivo di Abb è sperimentare e dar vita a nuove applicazioni data driven per contribuire alla crescita economica e al benessere sociale. «Il 4.0 si è finora essenzialmente concentrato su due elementi, tecnologico ed economico, commenta Cifalitti. Si è ragionato soprattutto in termini di produttività e di ritorno dell’investimento della tecnologia. Prodotti e processi sono ora dotati di sensori che raccolgono, elaborano e inviano in cloud dati che vengono poi trasformati in informazioni fruibili a tutti i livelli, d’impresa e di fabbrica. Siamo stati bravi, tanto è vero che i tre nostri siti sono diventati fabbriche modello per chiunque voglia intraprendere un percorso di digitalizzazione. Tutto quanto sinora realizzato deve però essere espanso ed esteso, offrendo l’opportunità di traguardare nuovi obiettivi di competitività all’interno di una dimensione di smart society».

 

Ecosistemi industriali a zero emissioni

La previsione degli analisti è che la domanda di energia continuerà a crescere fino a raddoppiare nel 2050. A meno che non si prendano provvedimenti drastici per ridurre le emissioni, le temperature continueranno a salire livelli insostenibili. In questo scenario Abb diventa, quindi, un fattore chiave di sviluppo poiché le sue tecnologie di elettrificazione sono utilizzate nell’industria, nelle infrastrutture e nei trasporti, settori che, insieme, rappresentano circa il 75% del consumo energetico globale. «Entro il 2030, innovazioni e tecnologie digitali consentiranno ai clienti di ridurre le emissioni per 100 megatons all’anno, volume equivalente alle emissioni annue di 30 milioni di veicoli a combustione», dice Fabio Golinelli, Advanced Processes and Technologies manager di Abb Electrification. Per diventare carbon neutral si lavora su più fronti. Negli stabilimenti Abb, dal 2020 si è deciso, per esempio, di approvvigionarsi totalmente con energia elettrica certificata green da Enel Green Power. Non meno importante l’offerta di prodotti e soluzioni a basso consumo energetico. Tra questi i motori elettrici ad alta efficienza di nuova generazione prodotti dalla divisione motion che riducono il consumo energetico fino al 25%.

Per Abb, la coppia formata da sostenibilità e digitale è un potente motore di cambiamento per realizzare processi e prodotti meno energivori, fabbricati con materiali riciclabili ed energia verde

Efficienza energetica e riciclo

Per l’efficientamento energetico le soluzioni più innovative sono riconducibili all’Ability Energy e Asset Manager: combina sensori e software di analisi per ottimizzare consumi e prestazioni di una fabbrica o impianto industriale. Secondo quanto affermato da Abb, adottando questa soluzione, un sito che consuma 2 GWh di energia all’anno può ridurre le emissioni annuali per circa 40 tonnellate di Co2. Circolarità della catena del valore, riduzione degli sprechi, riciclo e riutilizzo di materiali. Entro il 2030 l’80% dei prodotti Abb verrà realizzato con logiche di economia circolare. E già dal 2020 lo stabilimento di Frosinone ha ottenuto il riconoscimento “zero waste to landing”: i rifiuti industriali non vanno più in discarica. Ma il progetto è ancora più ampio. L’intenzione è di sostituire gli interruttori obsoleti con kit di retrofit, permettendo il recupero e riciclo degli interruttori.

L’obiettivo di Abb, sostenuto da un piano triennale di investimenti, è rendere l’innovazione digitale coerente con i principi della smart society. Big data e analytics, virtual factory, controllo e consumi dell’impianto, uso delle fonti rinnovabili, mobilità elettrica sono i nuovi market mover di Abb

Elettrificazione smart-grid

Gli obiettivi europei per la riduzione di emissioni richiedono un cambio radicale nel modello di produzione e distribuzione di elettricità. Passeremo da poche grandi centrali nazionali a una miriade di impianti di tutte le dimensioni. Uno scenario dove diventa strategica la creazione di smart-grid, le reti intelligenti di distribuzione dell’energia che dovranno consentire una razionale erogazione del nuovo mix energetico allineato alla transizione green. Nasceranno reti con decine di migliaia di punti di produzione, e forse milioni di punti di accesso, che avranno bisogno di una progettazione in logica IoT estremamente vasta e complessa. In questo contesto, l’obiettivo di Abb è avere sistemi e dispositivi di elettrificazione sempre più smart, sfruttando l’intelligenza artificiale sia per predire i consumi, sia per ottimizzare i livelli di produzione delle centrali fotovoltaiche ed eoliche.

L’imperativo etico di Abb è tutt’uno col business, perché molte attività core di Abb (ad esempio la costruzione di infrastrutture per la ricarica elettrica dei veicoli) sono finalizzate ad abilitare una nuova società sostenibile e
decarbonizzata, attenta allo sviluppo sociale

Dalmine come fabbrica “Mission to Zero”

Abb Dalmine, lnea di produzione interruttori (courtesy Abb)

La fabbrica di Dalmine rappresenta un’eccellenza industriale nella riduzione delle emissioni. Si tratta, infatti, del primo stabilimento italiano di Abb che, grazie all’impiego di tecnologie digitali, è riuscito ad ottenere il riconoscimento di fabbrica “Mission to Zero” per avere conseguito una riduzione del 25% delle emissioni associate alle attività industriali. Un approccio che viene trasferito al mercato. «Lo stabilimento di Dalmine è oggi un modello replicabile dagli stessi clienti Abb e si estende alle supply chain, afferma Massimiliano Callioni, Local Division manager di Abb Electrification Distribution Solutions. Riducendo le emissioni ed eliminando i rifiuti in tutta la nostra catena di approvvigionamento, aiutiamo i clienti nel realizzare i loro obiettivi di sostenibilità». Il sito di Dalmine, nonostante fosse già alimentato con il 100% di energia verde da fonti rinnovabili, si è dotato di un’installazione di 4.000 mq di pannelli fotovoltaici che generano una potenza di 900 kWp. L’energia prodotta riesce a fornire circa il 20% del fabbisogno energetico della fabbrica, bilanciando i picchi di domanda del sistema di aria condizionata durante i mesi estivi. Per garantire la massima efficienza viene utilizzata la piattaforma di energy management: attraverso più di 70 sensori installati in tutto il sito, viene monitorato il consumo di energia individuando le inefficienze ed evidenziando le opportunità di risparmio. Grazie a tutti questi interventi è stato possibile ridurre le emissioni di Co2 di circa 2.200 tonnellate negli ultimi due anni.

Sostenibilità e digitale sono i vettori di crescita su cui viaggia il futuro industriale delle fabbriche di Santa Palomba, Dalmine e Frosinone, l’hub industriale, LightHouse Plant del Cluster Fabbrica Intelligente, dove vengono prodotti interruttori modulari, a media e a bassa tensione. L’obiettivo, sostenuto da un piano triennale di investimenti, è rendere l’innovazione digitale coerente con i principi della smart society

Digitalizzazione di filiera

Stabilimento Abb di Santa Palomba, alle porte di Roma: le linee di produzione da tre milioni di pezzi all’anno cedono il passo ad altre scalabili, modulari, flessibili, adatte a lotti più frammentati, portafoglio prodotti più ampio e tempi di consegna più stringenti

Produzione industriale ancor più automatizzata e interconnessa, digital supply chain dinamiche e collaborative. Per raggiungere questi obiettivi, Abb ha avviato un programma di assesment dei propri fornitori per valutare il livello di maturità digitale dell’intera filiera e individuare le linee di intervento al fine di creare un ecosistema integrato per aumentare ulteriormente la competitività e l’affidabilità delle proprie attività produttive. Tra le azioni già intraprese, a seguito dell’assesment, la prima riguarda l’integrazione con i fornitori ed è rappresentata da un’app per il monitoraggio della qualità e della produttività che consente al fornitore di conoscere in tempo reale lo stato della sua linea di produzione e di accedere a statistiche sui livelli di difettosità che permettono un immediato intervento correttivo, laddove necessario. Questo strumento ha già portato evidenti benefici al processo, riducendo le difettosità di un ordine di grandezza altrimenti inimmaginabile, contribuendo all’ottimizzazione del layout di fabbrica: grazie a flussi più coordinati e tracciabilità intralogistica, si è infatti ottenuta una riduzione del 30% dell’area occupata.

 

Resilienza, la logica double sourcing

Interno del plant Abb di Frosinone. Alle 15 linee automatizzate, ne sono state aggiunte altre tre e sono stati inseriti ulteriori 90 contratti di apprendistato

Le tecnologie digitali devono dare alle aziende la capacità di resistere a urti e shock di mercato. Possono verificarsi lungo tutta la catena del valore, coinvolgere l’intera fornitura, i trasporti e i processi logistici. Esiste ormai da tempo una grandissima imprevedibilità della domanda. La variabilità si è amplificata in modo esponenziale e in questo scenario ad alta instabilità le fabbriche devono continuare a servire i clienti. Come rispondere alle vulnerabilità, come diventare resilienti? «In Abb si applica lo logica del double sourcing, spiega Cifalitti. Fornitori alternativi – localizzati su aree geografiche molto distanti tra loro – producono lo stesso component». E’ il modo per attenuare i possibili rischi. Stessa logica viene applicata a livello di produzione. Esistono fabbriche gemelle che producono gli stessi pezzi con gli stessi standard di qualità in tre continenti diversi. Se una fabbrica è in overloading gli ordini vengono trasferiti alla fabbrica gemella, assicurando così la continuità produttiva. «E’ quanto avvenuto con l’impianto di Frosinone, che ha collaborato con una nostra fabbrica Usa, compensando e rendendo resiliente la capacità produttiva globale, afferma il manager». Abb si avvale inoltre di un’organizzazione agile, in grado di reagire tempestivamente a improvvise criticità. Durante il 2021, per risolvere la crisi di fornitura di microprocessori, un team di 25 ingegneri di ricerca e sviluppo ha riprogettato le schede elettroniche per ovviare al black out della supply chain. Risultato? Nessuna compromissione degli ordinativi e nessuna interruzione produttiva.

Le tecnologie digitali devono dare alle aziende la capacità di resistere a urti e shock di mercato. Possono verificarsi lungo tutta la catena del valore, coinvolgere l’intera fornitura, i trasporti e i processi logistici. Esiste ormai da tempo una grandissima imprevedibilità della domanda. La variabilità si è amplificata in modo esponenziale e in questo scenario ad alta instabilità le fabbriche devono continuare a servire i clienti

Leader globale nella mobilità elettrica

Colonnina di ricarica Terra 360 di Abb

Da oltre 10 anni, Abb è all’avanguardia nella tecnologia della mobilità elettrica: ha lanciato il suo primo caricabatterie in corrente continua nel 2010, la sua prima rete nazionale di ricarica in corrente continua nel 2012, il primo caricabatterie per bus elettrici in Europa nel 2016 e il primo caricabatterie ad alta potenza da 350kW nel 2018. Il mercato dei veicoli elettrici è destinato a crescere rapidamente, con vendite annuali di veicoli elettrici per passeggeri che saliranno a 28 milioni nel 2030 e a 56 milioni nel 2040. Abb stima che questo comporterà la necessità di installare più di 1,5 milioni di caricabatterie in corrente continua per uso pubblico nei prossimi 10 anni. Questi caricabatterie assicurano ai conducenti la ricarica più rapida possibile, come quella ad alta potenza che può aggiungere 200 km di autonomia in soli 8 minuti. Ad oggi Abb ha venduto migliaia sistemi di ricarica rapidi in corrente continua in oltre 80 Paesi.














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