Cognitive IA, integrazione coi Crm e servitizzazione: i tre pilastri per la crescita di 40Factory

di Laura Magna ♦︎ La scale-up fondata da Camillo Ghelfi prosegue la sua crescita, stimolata anche dall'ingresso nel capitale di  Bit Atlas. Più di 70 i clienti, fra cui Goglio, Nordmeccanica, Omet, Stilmas, Comerio Ercole, Gea. Il bot dotato di cognitive Ia che gestisce ticket di assistenza senza intervento umano. L'integrazione della piattaforma IIoT Mat con i Crm di terze parti. Il metaverso industriale. Ce ne parla Marco Bressanello, innovation strategy advisor

Bot capaci di manutenere le macchine industriali senza intervento umano. Metaversi dove fare training on the job per l’upskilling del personale. Soluzioni che rappresentano il futuro dell’Industrial Internet of Things (IIot) e su cui sta puntando 40Factory, scale-up che in nemmeno cinque anni di vita è diventata uno dei riferimenti in Italia per il settore. «L’Internet of Things industriale sta evolvendo grazie all’introduzione di tecnologie dirompenti, dall’intelligenza artificiale alla realtà mista», così a Industria Italiana Marco Bressanello, ingegnere con esperienza decennale nel settore dell’automazione industriale (ultimo incarico in Goglio), che in 40Factory ha il ruolo di strategy innovation consulting manager. Bressanello è inoltre a capo di 40Rocket, la business unit lanciata nel settembre 2022 attiva nei servizi di consulenza strategica per la monetizzazione dei dati industriali. Quest’ultima si colloca come facilitatore per supportare l’adozione della soluzione IIoT Mat di 40Factory e per favorire l’implementazione di tecnologie Ia e Ml scalabili, focus dell’ultima business unit venuta alla luce: 40 Neuron. Obbiettivo di questa Bu è ingegnerizzare applicazioni di Ml allo scopo di ridurre time-to-market e garantire un Roi efficace. Questa la strategia per garantire un’offerta end to end ai clienti industriali italiani, siano essi machine builder o end-user. Prossimo obiettivo: la Germania, ovvero la prima manifattura europea, mercato nel quale il gruppo ha già alcune esperienze e vuole consolidarsi in modo strutturato.

Quest’anno, a partire da marzo, per continuare a diffondere la cultura dell’Iot nell’industria italiana, 40Factory ha strutturato un ricco calendario di incontri dedicati alle aziende già clienti o che potrebbero diventarlo. L’obiettivo è far conoscere, con esperienze concrete sul campo, il valore dell’implementazione di queste tecnologie, dando voce ai protagonisti. Intanto, nel capitale della società – i cui tassi di crescita continuano a essere vertiginosi – è entrato il veicolo di investimento Bit Atlas: con un round chiuso lo scorso aprile, che ha fornito risorse per l’ulteriore sviluppo della tecnologia e della fase di go-to-market…







 

L’IIot per il machinery? Nel futuro non sarà solo una macchina connessa al cloud ma l’integrazione di tutti i servizi digitali

 

Marco Bressanello innovation strategy advisor di 40Factory

«L’ IIot limitato a una macchina connessa al cloud è superato: il futuro è l’integrazione di tutti i servizi digitali utili a rivoluzionare i processi aziendali», dice Bressanello. «Tra le società italiane del nostro segmento 40Factory è quella con le proposte più complete, centrate e tecnologicamente avanzate. Nel 2022 abbiamo superato l’obiettivo di fatturato (in crescita del 90% sul 2021) e puntiamo a un aumento del 165% nel 2023. La piattaforma di Industrial Internet of Things che offriamo ai clienti in modalità SaaS è il nostro punto di forza: la quota di fatturato che deriva dagli abbonamenti a questa piattaforma è aumentata del 1300% nel 2022», continua Bressanello.

Sono più di 70 i clienti Oem attivi Mat alla fine del 2022: tipicamente è un costruttore di macchine con fatturato compreso tra i 10 milioni e il miliardo. «Copriamo tutti i settori chiavi del machinery: macchine utensili, macchine per il confezionamento, converting, industria farmaceutica e di processo, lavorazione gomma e plastica, lavorazione del metallo, verniciatura, industria alimentare sono solo i principali», dice Bressanello e tra i clienti acquisiti nel 2022 compaiono nomi come Omet, Stilmas, Comerio Ercole, Gea, Ims Technologies. Tra quelli storici, Nordmeccanica, azienda piacentina leader nel settore delle accoppiatrici per l’imballaggio flessibile, Mario Frigerio, nelle macchine per i cavi d’acciaio e Goglio, che produce macchine per il packaging ed è leader nell’area confezionamento di caffè.

 

40Factory: dalla meccanica all’Iot, una storia di crescita continua

 

La soluzione IIoT Mat di 40Factory. Con la funzione Health Monitoring è possibile approfondire il comportamento anomalo di un motoriduttore, visualizzando l’andamento delle variabili fisiche e comparando i momenti di funzionamento anomalo e quelli ottimali del componente

La storia di 40Factory inizia a Piacenza nel 2018, per iniziativa del cofondatore e ceo Camillo Ghelfi che fin da subito imprime alla sua creatura ritmi di crescita vertiginosi: grazie anche alla collaborazione con Siemens, 40Factory è fin da subito tra i soci di Mindsphere World, associazione che raggruppa utilizzatori e provider di soluzioni IIoT. «Le compentenze degli elementi chiave dell’azienda nascono tra il 2015 e il 2017, nel contesto della meccanica e dell’automazione, in un momento in cui si iniziava a sperimentare la tecnologia ancor poco conosciuta e senza standard ben definiti, l’Iot», ricorda Bressanello. «I primi progetti di consulenza nel settore industriale hanno aiutato a comprendere le esigenze dei clienti sviluppando le basi verso una soluzione edge e cloud: modulare, scalabile e configurabile, costruita grazie alla cooperazione e la fiducia di alcuni player di primo livello nel machinery italiano. In questo modo è nato Mat, il fiore all’occiello della nostra proposta. Oggi siamo circa una quindicina, per lo più profili tecnici e ingegneristici verso i quali applichiamo una politica umanocentrica di rewarding, coinvolgimento per la fidelizzazione, puntiamo a raddoppiare l’organico nei prossimi 12 mesi». Dopo tre anni di crescita costante, con bilanci sempre in attivo, ad aprile 2022, l’azienda ha chiuso un round di investimento con Bit Atlas, il veicolo guidato da Mfl Group (macchinari industriali) assieme all’italiana Cenciarini & Co., boutique di Investment e Merchant Banking e investitore early-stage. Grazie a questa operazione 40Factory è entrata nella fase di scale-up: l’iniezione di capitale sta supportando l’azienda, rafforzando i team tecnici, di vendita e di gestione.

Il modello di business: tre divisioni e la rete di agenzie sul territorio

Quanto all’organizzazione aziendale, l’ambizione di fare digitalizzazione industriale end-to-end per costruttori di asset industriali ha portato 40Factory a strutturarsi in tre business unit: Mat, 40Rocket e 40Neuron. Invece la rete di vendita sul territorio è stata affidata ha agenzie plurimandatarie con lunga esperienza nell’automazione industriale. Per quanto riguarda il Nord Italia tre agenzie: Power Automation, Plus Automation, Systec Automation, il centro invece è supportato dall’agenzia Acs.

Sono più di 70 i clienti Oem attivi Mat alla fine del 2022: il cliente tipo è un costruttore di macchine con fatturato compreso tra i 10 milioni e il miliardo

La business unit Mat si occupa dello sviluppo del prodotto “Mat, Machine Analytics Tool”, la soluzione Industrial IoT Edge + Cloud, distribuita come SaaS – Software-As-A-Service, realizzata a stretto contatto con costruttori e utilizzatori di macchine e impianti industriali per gestire ogni aspetto della macchina connessa. «La componente edge sulla quale abbiamo puntato fin dalla nostra fondazione è la distribuzione tramite tecnologie docker contatiner, ciò garantisce la piena portabilità tra le soluzioni di riferimento nel mercato industriale come ad esempio Siemens Industrial Edge. L’architettura cloud invece, è compatibile con le piattaforme leader di mercato, tra le quali MindSphere di Siemens, Microsoft Azure, Cumulocity di Software Ag e da metà di quest’anno anche con Aws di Amazon».

In caso di anomalie, Mat invia delle notifiche sugli smartphone dei responsabili, che potranno accedere immediatamente ai dati di health monitorig, ovunque si trovino

40Rocket è invece la business unit dedicata alla consulenza strategica, lanciata a settembre 2022, per accompagnare i clienti lungo il loro percorso di servitizzazione e quindi verso nuovi modelli di business. Si offrono servizi di consulenza legale e marketing, corsi di formazione tecnica, after-sales e della forza vendita, formazione e Cybersecurity per soddisfare le esigenze del mercato. La consulenza è da sempre nel dna del gruppo: «come fornitori di piattaforme di Iot – dice Bressanello – abbiamo registrato che una volta avviato il progetto, ci sono aspetti critici per cui sono richieste competenze ad hoc per portarlo sul mercato. Per il successo di un progetto IIoT un’ottima soluzione software e hardware non è sufficiente, elementi decisivi sono proprio lo sviluppo della cultura aziendale e la capacità di gestione del processo di integrazione. Spesso vengono sottovalutati anche elementi essenziali nella proposta verso i clienti finali come aspetti legali che possono determinare uno stop del progetto. Questa business unit ha dato uno slancio ai progetti in corso con un supporto concreto alle esigenze di tutti i nostri clienti ed ha permesso di approcciare nuovi clienti più esigenti e strutturati».

40Neuron infine è la business unit dedicata alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni Ia-based per il mondo industriale scalabili e con breve time-to-market. «La unit lavora su temi che definiamo “Pillar”, che sono: manutenzione predittiva e anomaly detection (tecnologia su cui lavoriamo dal 2018 con svariati use case di successo), sintesi della conoscenza degli operatori di macchina, qualità predittiva e ottimizzazione di processo, assistenti virtuali per servizi post-vendita. Abbiamo quattro persone dedicate, tra cui 2 PhD in Data Science. Realizziamo sia algoritmi ad-hoc, ma soprattutto ingegnerizziamo algoritmi in modo che possano portare valore aggiunto a tutto l’ecosistema dei clienti Mat».

Il sodalizio tra Iot e intelligenza artificiale e le prossime frontiere del valore

 

i moduli 40Impact sono progettati per trasformare i dati grezzi emessi da macchine e impianti in informazioni strategiche a supporto della sostenibilità economica e ambientale delle produzioni industriali

La prossima evoluzione dell’IIot, come accennato in apertura, sarà trainata dal connubio tra tecnologie già consolidate e nuove tecnologie dirompenti, come l’intelligenza artificiale: che abiliterà soluzioni software di assistenza virtuale sempre più sofisticate. «Quello a cui stiamo lavorando – spiega Bressanello – è un bot dotato di Cognitive Ia, capace di interpretare le interrogazioni in linguaggio naturale per estrarre dati, report, informazioni testuali da un documento tecnico». È capace di dare consigli sulla manutenzione di un impianto grazie all’addestramento ottenuto dalla stessa documentazione: un bot che è in grado di coprire gran parte dei ticket di assistenza di 1° livello senza intervento umano, con risparmi di costo per l’azienda e maggior rapidità ed efficienza per l’operatore. «Un bot di questo tipo può aiutare a risolvere i problemi di anomalia in ogni settore industriale di tutto il mondo e diventare un deposito del know-how facilmente accessibile a tutti. È di fatto democratizzare la conoscenza semplificando la strada verso linee a zero difetti».

Un’altra implementazione molto promettente applicata all’IIot sono le tecnologie Xr. «Stiamo puntando – svela Bressanello – a dare vita a un metaverso IIot: un’esperienza immersiva e collaborativa dove la conoscenza diventa più accessibile. L’operatore può consultare i dati delle macchine, effettuare training su un gemello virtuale dell’impianto e “vederne” il risultato in maniera pratica e immediata».

Ancora, la soluzione IIot Mat è da tempo dotata di una serie di moduli dedicati in modo specifico alla sostenibilità, chiamati “40Impact”, pensati per trasformare i dati grezzi emessi da macchine e impianti in informazioni strategiche a supporto della sostenibilità economica e ambientale delle produzioni industriali. «Grazie a moduli dedicati Mat è in grado di suggerire, ad esempio, la migliore configurazione macchina (velocità, temperatura ecc…) per ottenere la massima qualità minimizzando gli sprechi o quale ricetta è bene ripensare in quanto particolarmente energivora al netto della sua profittabilità».

Ancora, in ambito Mat «stiamo lavorando per rendere la soluzione sempre più scalabile e configurabile, senza la necessità di scrivere codice o impiegare personale tecnico esperto. Ad oggi, è possibile configurare e collegare un nuovo asset a Mat, in 6 minuti grazie alla soluzione Mat Control Center. Ambiente code-less dove partendo da un template di base, l’utente è guidato attraverso una serie di step alla definzione degli elementi di configurazione».

La nuova frontiera del Crm

Industrial IoT spesso va a braccetto con il tema della servitizzazione. In questo contesto i confini dell’IIoT potrebbero essere un limite. «Dobbiamo abbattere questi confini e puntare all’integrazione, in modo tale che i nostri clienti Oem possano offrire un’esperienza unificata di accesso agli utilizzatori finali, in fase di post-vendita dell’asset. Un esempio calzante è l’integrazione con i moduli service del Crm; molti nostri clienti sono utenti Salesforce, tra i leader mondiali nelle soluzioni Crm, con un approccio SaaS simile al nostro – dice Bressanello – Le potenzialità dell’integrazione delle due soluzioni sono altissime, immaginate un impianto che ordini autonomamente pezzi di ricambio o fissi l’intervento di un tecnico per la manutenzione, o ancora che apra un case di assistenza tecnica al verificarsi di determinate condizioni. Grazie al modulo “Mat Crm Integration”, tutto questo è già realtà per molti nostri clienti costruttori di macchine e impianti».

 

Un tema culturale da affrontare

 

Camillo Ghelfi, ceo e co-founder di 40Factory

Poiché la digitalizzazione è anche e soprattutto un tema culturale 40Factory punta in maniera decisa sull’education con una serie di appuntamenti fieristici ed eventi privati dedicati a clienti e prospect.

Il primo evento, Machine Builder X, riservato su invito sarà il 16 marzo presso l’Omet Innovation Park, uno showroom permanente di 1500 metri quadrati a Molteno (LC), a pochi passi dai nuovi Omet Headquarter (Omet è un’azienda specializzata in stampa tissue converting, che ha scelto la proposta di 40Factory dal 2022, ndr). Ci saranno più sessioni tecniche dove si potrà vedere la soluzione Mat applicata alla macchina di stampa presente nello show-room.

In anteprima nel corso di questo evento i partecipanti testeranno le novità in ambito Ia conversazionale e metaverso industriale che saranno lanciate poi ufficialmente sul mercato in occasione di Sps 2023, a maggio.

Un secondo evento con modalità simili si terrà a fine aprile a Padova e sarà focalizzato anche su temi business e legal, perché «quando un’azienda inizia un percorso deve effettuare un cambiamento in chiave strategica, innovare modelli di business e contratti di agreement, Si parlerà anche di gestione della proprietà del dato». Altri due eventi si terranno uno in Emilia Romagna, a giugno, e poi un secondo dedicato agli end user.

E infine le Fiere: «A fine marzo al Mecspe dove presenteremo le nostre soluzioni, nel padiglione fabbrica digitale, focalizzato su industria 4.0», conclude Bressanello «e in Sps, a maggio, dove portiamo uno stand molto innovativo, partnership strategiciche e le novità di prodotto. Ancora, ci vedremo a maggio alla Interpac per un nuovo episodio della serie di sucesso Connected machine heroes. L’obiettivo di tale serie è dare luce ed evidenza ad aziende illuminate che hanno scelto con successo la strada della digitalizzazione e della servitizzazione».














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