Le strategie di crescita di 3M, tra safety e manifattura medicale

di Marco de' Francesco ♦︎ Grazie a 51 piattaforme che associano competenze ingegneristiche verticali a quelle dei chimici e dei fisici, l'industria chimica americana si sta focalizzando sull'innovazione dell'auto green e connessa, tramite schiume ammortizzanti, nastri conduttivi, elastomeri. I biadesivi per l'aerospace e l'edilizia, gli adesivi siliconici per il medicale e i glass bubbles. Le collaborazioni con Ford, Nike e Adidas. E in Italia si punta sulla safety, con imbragature e nastri antiscivolo. Ne parliamo con il managing director della South East Europe Region Marc Routier

3M headquarter

3M, multinazionale americana nota in tutto il mondo per alcuni prodotti iconici come lo “scotch” e il “post-it”, punta sull’innovazione dell’auto green e connessa. Lo fa secondo le proprie competenze, peraltro assai avanzate nella chimica applicata e nella scienza dei materiali. I nuovi veicoli hanno bisogno di telecamere, radar, lidar per comunicare tra di loro e con infrastrutture esterne? Ecco, tutti questi sensori possono essere integrati e funzionare meglio grazie a schiume ammortizzanti, nastri conduttivi, elastomeri. 3M, guidata da Mike Roman e con sede a Saint Paul nel Minnesota, 32 miliardi di dollari di fatturato 2020 (rank 103 in “Fortune 500”) e oltre 90mila dipendenti, è operativa in campi molto diversi tra di loro: safety & industrial (ad esempio, adesivi, abrasivi, dispositivi di sicurezza personale); transportation & electronics (film display, materiale elettronico); heath care (salute orale, scienza della separazione e della purificazione); consumer (pulizia della casa, prodotti per l’ufficio).

Il segreto è nell’apparato che la multinazionale ha realizzato per l’innovazione51 piattaforme che associano competenze ingegneristiche verticali e quelle dei chimici e dei fisici, ad esempio. È questo meccanismo che consente all’azienda di essere operativa in più mercati. Quanto all’Italia, 3M ha una presenza consolidata in oltre 60 anni di attività: una sede ecosostenibile a Pioltello-Milano, un centro di distribuzione a Carpiano (Milano), unità produttive a Grassobbio (Bergamo), Marcallo con Casone (Milano), con un laboratorio certificato nel settore elettrico, ed una sede a Roma nel palazzo Odescalchi di piazza SS Apostoli. In Italia 3M ha 800 dipendenti.







E in Italia, 3M ha una strategia locale. Si punta molto sui prodotti legati alla Safety, come imbragature, nastri antiscivolo e altro. L’idea è che con le risorse del Recovery Plan il Paese possa ripartire con le costruzioni e con la metalmeccanica, settori nei quali gli articoli di sicurezza sono necessari. In questo modo l’azienda intende riprendere la corsa, dopo il rallentamento causato dalla crisi del Covid-19. Tutto questo secondo Marc Routier, managing director della South East Europe Region di 3M, che abbiamo intervistato.

D: Cosa si produce a Grassobbio?

Marc Routier, managing director della South East Europe Region di 3M

R: Nastri da pacco industriale nonché quelli adesivi super resistenti della linea “Filament”, utilizzati peraltro per i manici delle confezioni d’acqua, che devono essere particolarmente robusti. Com’è noto, 3M ha un’esperienza quasi secolare in prodotti di questo genere. Si pensi che l’inventore del nastro adesivo fu lo statunitense Richard Drew, ricercatore della 3M, che lo creò nel 1925 e lo mise in commercio nel 1930. In Europa giunse solo sette anni dopo. Il nastro adesivo era fatto con colla da falegname e glicerina. Successivamente prese il nome di “scotch”, poi divenuto un brand iconico a livello globale.

D: E a Marcallo con Casone?

R: Prodotti elettrici, esportati in tutto il mondo. Soprattutto giunti, che dispongono di una tecnologia sviluppata a Marcallo e che consente all’energia di fluire nelle due direzioni. Ma anche accessori per cavi per alta, media e bassa tensione che comprendono Kit di giunzione e terminazione per la rete elettrica.  Peraltro, 3M ha collaborato con Enel per la realizzazione di smart grid con le proprie terminazioni smart, sempre progettate in Italia e destinate al monitoraggio capillare dei flussi e alla gestione delle reti del futuro integrando le rinnovabili con la produzione tradizionale.

D: E poi, a Marcallo c’è il laboratorio

R: Un terminale importante di interfaccia con i clienti delle power utility e con quelli del mondo industriale, con il mercato (Enel è una delle cinque power utility più importanti al mondo) e collabora con i colleghi in Emea e Usa sugli sviluppi di prodotto.  Va ricordato che 3M ha un portafoglio di oltre 117mila brevetti registrati: di questi, 1.400 sono italiani, e cioè derivanti dall’attività di Marcallo, ma anche da quella Grassobbio (nei tapes) nei centri tecnici di Pioltello (ad esempio nei settori lighting, tecnologie adesive e altro).

Prodotti al servizio dei sensori, che possono essere integrati e funzionare meglio grazie a schiume ammortizzanti, nastri conduttivi, elastomeri

 

D: A proposito di innovazioni di 3M, una delle più note è 3M Novec. Che cos’è esattamente?

Novec1230 è in grado di estinguere un incendio in modo sostenibile e sicuro; è molto utile in tutti quei luoghi, come ad esempio le banche o le industrie, le camere bianche e gli ospedali, dove si utilizzano server e altre apparecchiature informatiche di grande valore economico, che però non sono state progettate per resistere all’acqua, permettendo di non avere interruzione di attività nel caso di incendio

R: È un prodotto in grado di estinguere un incendio in modo sostenibile e sicuro. Si pensi a contesti come teatri, musei, pinacoteche, biblioteche – luoghi di cui l’Italia in particolare è ricchissima. In questi ambiti non si può utilizzare l’acqua senza provocare danni irreparabili a beni culturali come statue, affreschi, dipinti e mobilio storico. Perciò di Novec 1230 abbiamo parlato con il Mibac. Inoltre, è molto utile in tutti quei luoghi, come ad esempio le banche o le industrie, le camere bianche e gli ospedali, dove si utilizzano server e altre apparecchiature informatiche di grande valore economico, che però non sono state progettate per resistere all’acqua, permettendo di non avere interruzione di attività nel caso di incendio.

D: Come funziona? E in che senso è sostenibile?

R: È un sistema che estingue l’incendio con l’emissione di un gas particolare, un chetone flurorato, che non incide sullo strato dell’ozono e ha al contempo un potenziale di riscaldamento globale quasi irrilevante. Può essere utilizzato sia in impianti di allagamento totale, parziale e localizzato, che in applicazioni di tipo a spruzzo direzionale.  Quando viene diffuso in un ambiente, dopo aver protetto i manufatti, si dissolve senza lasciare traccia. È qualcosa di magico. Ma abbiamo realizzato prodotti davvero innovativi in altri campi, ad esempio in quello, già citato, degli adesivi.

D: Di quali innovazioni stiamo parlando?

R: Per esempio di 3M VHB, un biadesivo potentissimo. È utilizzato per fissare componenti di aerei, o altrimenti, nell’edilizia, le vetrate di palazzi e grattacieli. Non sono più necessari rivetti, viti, tasselli, saldature – e quindi non si manifestano problemi di corrosione tipici del fissaggio meccanico e c’è meno peso. Una volta che le parti sono unite tra di loro, è praticamente impossibile separarle; e una delle caratteristiche di VHB è che mantiene la sua tenacia nel tempo. L’altra innovazione è un nuovo adesivo siliconico ad alta aderenza, il 2484 3M Hi-Tack, che ha una funzione diversa: è progettato per posizionare dispositivi medici indossabili al derma, e per produrre all’utente il livello minimo di fastidio durante le operazioni di rimozione. Bilancia forza, flessibilità e comfort. È stato ideato perché il numero delle persone anziane e di quelle con malattie croniche è in costante aumento, e quindi è il candidato ideale per applicazioni su pelli fragili.  Un’altra ancora è quella delle glass bubbles.

D: Che cosa sono le glass bubbles?

Vetri fissati con adesivi superpotenti. 3M VHB, un biadesivo potentissimo. È utilizzato per fissare componenti di aerei, o altrimenti, nell’edilizia, le vetrate di palazzi e grattacieli

R: Microsfere di vetro. Sono cave. Vengono addizionate a polimeri e resine per ridurne la densità, e al contempo aumentarne le prestazioni. Grazie a plastiche e gomme alleggerite, si possono realizzare imballaggi più sostenibili, componenti di automobili (ad esempio il cruscotto) che (pesando di meno) determinano un minor consumo di carburante o elettricità, e scarpe più comode. All’aspetto, prima di essere mescolate con altri materiali, le glass bubbles sembrano farina. Le applicazioni sono in costante crescita.

D: Qual è l’area dove siete maggiormente impegnati con l’innovazione?

R: Sono molte, ma una di esse è l’automotive, settore attraversato da una rivoluzione tecnologica che riguarda l’elettrificazione e soprattutto la connessione. Le auto comunicano tra di loro e con le infrastrutture che le circondano. Lo fanno grazie a sistemi avanzati di assistenza alla guida. Si va verso l’auto autonoma e la connettività 5G. Si creano piattaforme tecnologiche con telecamere, radar, lidar, sensori ad ultrasuoni sempre più sofisticati. Ecco, noi possiamo essere determinanti in questi sviluppi, perché disponiamo delle competenze per integrare, proteggere e ottimizzare i sensori nel veicolo.

DIn che modo 3M può essere determinante in questi sviluppi?

R: Ad esempio, una corretta integrazione delle telecamere nei veicoli significa incollaggio, unione e occultamento, senza compromettere la funzionalità. Poi, la protezione dei sensori della fotocamera da umidità e urti richiede soluzioni integrabili e ingegnerizzate, che includono schiume di ammortizzazione ed elastomeri – capaci di disperdere l’energia dell’impatto e assorbire le vibrazioni – nonché rivestimenti ultrasottili per l’elettronica. Ancora, ottimizziamo il lavoro dei sensori con nastri termicamente conduttivi che aiutano a mantenere intervalli di temperatura ottimali, o elettricamente conduttivi, per ridurre le interferenze elettromagnetiche. E non è finita qui.

Sensori auto smart. Una corretta integrazione delle telecamere nei veicoli significa incollaggio, unione e occultamento, senza compromettere la funzionalità. La protezione dei sensori della fotocamera da umidità e urti richiede soluzioni integrabili e ingegnerizzate, che includono schiume di ammortizzazione ed elastomeri nonché rivestimenti ultrasottili per l’elettronica. Il lavoro dei sensori viene ottimizzato con nastri termicamente conduttivi che aiutano a mantenere intervalli di temperatura ottimali, o elettricamente conduttivi, per ridurre le interferenze elettromagnetiche.

D: Quali altre soluzioni per l’automotive?

R: Sono molte, ma a titolo di esempio, noi forniamo pellicole polarizzanti riflettenti capaci di trasformare uno specchietto in un eMirror, e cioè in uno schermo di informazioni integrato a larghezza intera. Questi film possono anche essere applicati sul parabrezza; in questo caso, si parla di display head-up: trasmettono avvisi per il conducente, comunicazioni real time sulla navigazione e consentono persino la realtà aumentata. Alcune soluzioni sono state realizzate in partnership con grandi gruppi industriali o tecnologici.

D: Quelli che ha citato sono prodotti davvero diversi gli uni dagli altri

R: A mio avviso, questa differenziazione aumenterà, perché maggiore è l’impatto del prodotto o servizio sulla vita di un consumatore, maggiore è la domanda di soluzioni altamente customizzate. Soprattutto quando c’è di mezzo la salute, ma non solo. In 3M si parla di “innovazione personalizzata”. Per venire incontro a questa tendenza, abbiamo sviluppato tecnologie e partnership che aiutano le persone a casa, al lavoro, in pubblico e nel benessere generale. Ad esempio, 3M ha lanciato Filtrete Smart Air Filters, un filtro che contiene un sensore di pressione abilitato bluetooth. Questo, associato ad una smart app, avvisa gli utenti quando il filtro deve essere sostituito in base al flusso d’aria e all’utilizzo, non solo al tempo.

D: Come funziona, dunque, il meccanismo dell’innovazione in 3M?

Mike Roman, chairman and ceo di 3M

R: È stata ed è la chiave del successo dell’azienda ed è un pillar della strategia di crescita a livello globale; infatti, questa attività assorbe il 6% del fatturato del gruppo ogni anno. Un terzo del fatturato di 3M è realizzato grazie a prodotti sviluppati negli ultimi cinque anni. Ha un grande rilievo anche per la filiale italiana. Ma come funziona? Il segreto è quello di aver dato vita ad un insieme di piattaforme, che associano competenze ingegneristiche verticali e quelle dei chimici e dei fisici, ad esempio. Tra le platform, quella sugli abrasivi, sui biomateriali, sulla ceramica, sui materiali elettronici, sui film, sulle nano tecnologie e così via. Grazie a questa modalità di azione, siamo presenti in mercati completamente diversi, dagli isolanti per i guanti alle sostanze speciali per gli sci e alle tecnologie prismatiche che consentono all’utente di vedere meglio la partita sugli schermi. Piattaforme che, come abbiamo visto, sono peraltro sempre più orientate alla sostenibilità, altro pillar fondamentale.

D: Qual è la vostra politica in tema di sostenibilità?

R: È un cammino che per 3M risale agli anni Settanta, al programma 3P, “Pollution Prevention Pays”, che si è tradotto in azioni per il rispetto dell’ambiente e quindi in centinaia di miglioramenti di prodotto e di processo. Nel 2015 sono stati stabiliti obiettivi da raggiungere entro il 2025, a proposito di energia e clima, materie prime, salute e sicurezza, acqua e istruzione e sviluppo. In termini industriali vuol dire, ad esempio, ridurre gli scarti di produzione, indicizzati alle vendite, di un ulteriore 10%, raggiungere lo “zero sprechi” nel 30% dei siti di produzione e guidare la supply chain della sostenibilità attraverso la tracciabilità delle materie prime e il controllo delle prestazioni del fornitore.

D: Avete importanti collaborazioni con grandi aziende?

R: Ad esempio con la Ford, che produce un respiratore per la purificazione dell’aria (Papr), sviluppato in collaborazione con 3M. È un dispositivo di protezione individuale che peraltro aiuta a proteggere gli operatori sanitari in prima linea nella lotta contro il Covid-19. E poi, con la Nike. Per realizzare una linea molto trendy di sneaker utilizza l’isolante 3M Thinsulate per aggiungere uno strato di calore in una parte delle scarpe da ginnastica; nonché 3M Scotchlite, un nostro materiale riflettente, come d’altra parte la tedesca Adidas per una sua particolare collezione.

D: Innovazione e sostenibilità sono pilastri della strategia di crescita di 3M a livello globale. Esiste una declinazione italiana?

La sede ecosostenibile a Pioltello-Milano

R: Sì. Con le risorse del Recovery Fund (EU Next Generation) ci saranno grandi opportunità di crescita in Italia, ad esempio nelle infrastrutture, nella mobility e nell’industria. In questi settori, noi possiamo fornire soluzioni, ma credo che al centro della nostra azione porremo quelle relative alla safety. Quando si torna a costruire, e in Italia ce n’è bisogno, e quando le aziende manifatturiere si rimettono in moto, aumenta la richiesta di dispositivi come dispositivi di sicurezza individuale, nastri antiscivolo, sistemi di attacchi, contenitori filtranti, imbragature, mascherine, respiratori, camici, cuffie antirumore, strumenti per la protezione degli occhi degli addetti alla saldatura e tanto altro. Sono tutti prodotti presenti nel nostro portafoglio.

D: Si aspetta un anno di crescita della filiale italiana?

R: Dopo un 2020 difficile, che ha comportato un calo del fatturato nell’ordine del 10%, mi attendo che il 2021 sia un anno positivo per la filiale italiana. L’idea è quella di ritornare ai livelli del 2019, quando abbiamo fatturato 455 milioni. Il problema è che non dipende soltanto da noi, ma dall’evoluzione del contesto nel quale operiamo. Ad esempio, dalla fine della pandemia, dall’efficacia della campagna di vaccinazioni, e da come il Paese risponderà all’iniezione di risorse del Recovery Fund. Noi siamo moderatamente ottimisti, ma è evidente che le variabili sono molte, per cui le previsioni a breve tempo possono essere imprecise.














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