Stop al Canada. Confindustria: una brutta pagina

Lisa Ferraini
Lisa Ferraini

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ritiene che il Trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti (Ttip) salterà, e che anche l’accordo con il Canada sia a rischio. “Secondo me [il Ttip] salta, e rischia di saltare anche l’accordo con il Canada. Siamo arrivati troppo lunghi sulla negoziazione”, ha detto Calenda intervenendo all’assemblea Ania assieme al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

“La rapida entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra Ue e Canada era un’opportunità preziosa per dimostrare che l’Europa c’è e intende rilanciare la crescita e l’occupazione anche attraverso il commercio, invece è stata ottusamente sprecata sull’altare di un approccio tecnicamente sbagliato e politicamente vecchio, stanco e burocratico – è il commento di Lisa Ferrarini, Vice Presidente di Confindustria per l’Europa – Nonostante le giuste pressioni del governo italiano, che ha sostenuto con determinazione e  realismo posizioni pragmatiche in direzione della crescita, alla fine si è scelto di subordinare alla ratifica di oltre 40 Parlamenti nazionali, perché alcuni Stati membri ne hanno più di uno, l’entrata in vigore di quello che è stato riconosciuto come il miglior accordo commerciale finora concluso dalla Ue. Le imprese italiane ed europee – prosegue Lisa Ferrarini – hanno contribuito attivamente alla sua conclusione e guardavano con speranza a questo accordo per rilanciare gli scambi, espandersi oltreoceano e superare finalmente le tante barriere esistenti. Invece dovranno attendere una lunga trafila di ratifiche inutili: inutili perché il Parlamento europeo, la cui ratifica è doverosa, è stato istituito proprio per garantire la democraticità di processi come questo. Sono sbigottita – conclude la Ferrarini – da una decisione che è stata imposta alla Commissione da una intesa scellerata tra le cancellerie di paesi che sembrano impegnati a fare uscire la Ue dalla crisi in cui si trova, ma invece al momento di agire restano ostaggio di questioni nazionali e sacrificano l’interesse europeo per il sostegno interno. È stata scritta una pagina buia della quale sarà difficile dimenticarsi”.







Carlo Calenda
Carlo Calenda













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