Meccanostampi: i pionieri della digital transformation

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di Laura Magna ♦ Lo smart manufacturing nella produzione degli stampi di alta precisione per tecnopolimeri è da vent’anni un obiettivo costante per la PMI bellunese. Dall’ impiego precoce dei  software personalizzati fino al’ IoT e all’automazione spinta con un’unica strategia: innovare

«A un certo punto abbiamo scoperto che quello che facevamo, e che da vent’anni ispira la nostra strategia evolutiva, oggi ha un nome: Industria 4.0». A dirlo a Industria Italiana è Ludovico Trevisson, amministratore unico di Meccanostampi, azienda fondata nel 1965 nel bellunese. Più precisamente a Limana, un comune di 5mila abitanti: qui il gruppo di Trevisson progetta e costruisce stampi per componenti di alta precisione in materiale plastico, che a loro volta vengono prodotti nei reparti di stampaggio dell’azienda.

La storia di Meccanostampi è la storia di un’azienda nata per iniziativa di un operaio specializzato, una vicenda umana e industriale sovrapponibile a tante nel nostro Paese, ma, in fatto di lungimiranza, con una marcia in più.  Tanto da essere riconosciuta – in un gruppo di 237 aziende (PMI e grandi) esaminate dall’Osservatorio Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano – come best practice nell’applicazione dello Smart manufacturing nell’ambito del Premio Assiteca “La Gestione del Rischio nelle Imprese italiane” dedicato quest’anno proprio all’Innovazione digitale (categoria PMI/Nord Industria 4.0).







Ludovico Trevisson
Ludovico Trevisson, A.D. Meccanostampi

Un’eccezione che conferma la regola

L’azienda bellunese è un esempio controtendenza nel paesaggio italiano di imprese che pur sapendo bene quanto sia rilevante la Digital Transformation, fanno fatica poi a passare dalla teoria alla pratica. Infatti, stando alla ricerca svolta dal Polimi per conto di Assiteca, il più grande broker assicurativo italiano,  ben il 95% degli imprenditori intervistati indica l’innovazione digitale come fattore di crescita e competitività, ma meno di un’azienda su quattro investe poi più dell’1% del fatturato in ICT; solo il 3% investe oltre il 5%; mentre il 69% investe meno dell’1% dei ricavi complessivi in ICT e addirittura il 7% delle imprese non ha effettuato nell’ultimo anno alcun investimento in tecnologie digitali.

Non ha fatto così Meccanostampi che negli ultimi tre anni ha investito 10 milioni, quattro nel solo 2016. Risorse economiche e ancor più competenze, che ascrivono la società bellunese nella traiettoria dello Smart manufacturing, attentissima, come diremo in seguito, alla sicurezza digitale. Le strategie innovative di Meccanostampi rispondono a una volontà ben precisa: occupare una particolare nicchia di mercato nel settore della produzione degli stampi di alta precisione per tecnopolimeri. Per perseguire l’obiettivo nel modo più efficace ed efficiente, nello stesso momento in cui vengono lanciati i primi software Trevisson inizia a utilizzarli nel processo produttivo.

«Abbiamo cominciato oltre venti anni fa con l’impiego e lo sviluppo di software personalizzati – spiega Trevisson -. Siamo stati degli antesignani, grazie a persone dedicate che se ne occupano da quando i primi software sono comparsi sul mercato. Da vent’anni perseguiamo strategie di Digital Transformation, terminologia nuova ma che per noi significa da sempre la capacità di ridurre tempi ed errori attraverso un processo il più possibile automatizzato. Negli ultimi anni abbiamo fatto una rivoluzione nella costruzione degli stampi, nella gestione del processo di stampaggio e più in generale dei processi strategici aziendali. Le macchine dialogano tra loro e anche con gli uomini, ogni cosa è dotata di interfacce così come ogni operatore è dotato di devices che consentono di sapere cosa sta facendo un collega. Inoltre, grazie alla gestione informatica di dati e documenti, abbiamo eliminato inutili perdite di tempo ed energie ».

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Dove si stampano i tecnopolimeri di tutto il mondo

Ma facciamo un passo indietro, senza il quale lo spirito pionieristico di Trevisson non sarebbe ben illuminato. «Ho iniziato a 23 anni – racconta Trevisson – investendo su macchine utensili. Ho cercato opportunità sul mercato e abbastanza presto ho trovato clienti nell’ambito della costruzione di stampi per materie plastiche. Ho avuto la fortuna di iniziare lavorando con aziende del territorio, che operavano nel settore elettrodomestico, dopo una parentesi a Milano dove ho maturato importanti esperienze in quello stesso settore lavorando presso uno stampista, (era anche per un’importante azienda italiana che produceva televisori). Poi via via sono arrivate altre opportunità in comparti diversi, più che altro attraverso il passaparola».

Passaparola, importanti investimenti tecnologici e progressivo aumento delle competenze, Meccanostampi assiste a una crescita costante. Partendo dagli stampi per componenti dei tvcolor, (cruscotti, antine, tasti, manopole ecc) l’azienda è riuscita, fin dal 1980, a fornire un servizio completo che va dalla progettazione alla costruzione degli stampi fino alla fornitura di vari componenti destinati praticamente a tutti i settori industriali (dal giardinaggio agli articoli sportivi, dall’automotive all’elettromeccanica, dall’elettronica a molto altro ancora, come è possibili vedere nelle pagine del sito www.meccanostampi.it). Risultato: un volume di affari 2016 di 33 milioni, e una stima per l’esercizio in corso a 35 milioni. Quattro stabilimenti, 240 dipendenti, oltre 140 presse da 30 a 500 tonnellate.

«Possiamo fare tutto ciò che è componente plastico medio e piccolo di precisione, unico limite la dimensione – spiega Trevisson -. Produciamo su progetto del cliente, o progettiamo in house seguendo le sue indicazioni, dando un contributo in fase di co-design per industrializzare al meglio con una produzione in serie a un costo competitivo».

Un’azienda carta zero

La riorganizzazione secondo un sistema di automazione interconnessa che ottimizza tempi, qualità e risultati per il cliente è stata necessaria proprio perché l’azienda si è focalizzata su prodotti complessi, piuttosto che puntare al ribasso dei prezzi.
«Per sfruttare al meglio gli impianti e soddisfare commesse di una certa difficoltà e specificità – spiega Trevisson – abbiamo acquisito nuovi macchinari asserviti a robot dedicati. Abbiamo ottenuto vantaggi per la produzione in termini di efficienza, produttività e qualità e favorito una maggiore motivazione e un miglioramento professionale del personale. Ma è soprattutto la mentalità ed il metodo di lavoro ad essere cambiato».

L’interconnessione permea tutto il processo di sviluppo: la serie di dati si arricchisce nei vari passaggi, dal ricevimento dell’ordine fino all’evasione della commessa,. Tutte le informazioni di oltre 50 anni di storia sono a disposizione in azienda, raccolte in un sistema documentale digitale introdotto con l’obiettivo “carta zero”. La questione della sicurezza digitale è stato un argomento attorno cui Meccanostampi ha ragionato molto precocemente. Se ne occupa da sempre il team It. Oggi, in vista di un nuovo passaggio organizzativo, l’azienda ha deciso di affidarsi ad Assiteca sicurezza informatica (società specializzata nella gestione del rischio informatico in quota ad Assiteca) la quale offre un servizio articolato su due fronti: la Sicurezza logica e quella organizzativa.

Meccanostampi
Meccanostampi, robot al lavoro

Tra robot antipomorfi e presse interconnesse

Il fiore all’occhiello di Meccanostampi è la nuova area di lavoro per la costruzione degli stampi. «Che è organizzata – racconta Trevisson – in isole di lavoro che includono fresatrici, elettroerosioni, macchine per il controllo dimensionale automatico in linea, robot e relativi magazzini con i particolari da lavorare. Qui vengono eseguite, completamente in automatico 24/24 ore e 7/7 giorni, anche senza presidio, una serie di attività prima condotte in ambienti più dispersivi, dove il lavoro veniva passato manualmente. Il sistema ottimizza le lavorazioni con un riscontro immediato delle attività eseguite grazie al controllo qualità in linea». Nei reparti di stampaggio robot antropomorfi e/o cartesiani, e presse non presidiate producono componenti in polimeri tecnici. Per ottenere un alto livello di conformità, i macchinari prevedono l’autocontrollo del processo.

Sono impiegati anche sistemi di visione automatica per il chek up qualitativo secondo severi criteri di accettabilità. Le verifiche di produzione sono tracciate, riferite al rispettivo lotto di produzione e quindi disponibili sia per analisi che per controllo in tempo reale. Un efficiente e interconnesso Controllo di gestione monitora e valorizza le fasi di lavoro secondo parametri tecnici oggettivi. «L’interconnessione in rete delle 140 presse permette di conoscere lo stato di avanzamento delle commesse sui vari macchinari – conclude Trevisson – così da poter dare al cliente informazioni sul proprio ordine, oltre a permettere una pianificazione più accurata delle richieste successive, allo scopo di rispondere alle necessità sempre più stringenti dei nostri clienti».

La zona del bellunese non solo è culla di Meccanostampi, ma in essa Meccanostampi vuole restare radicata: «Nonostante in passato siamo stati sollecitati a espanderci aprendo altre sedi all’estero, vogliamo rimanere attaccati al territorio cercando di puntare su lavorazioni complesse che ci consentano di esportare in tutto il mondo distinguendoci sempre più in nicchie di mercato ad elevato contenuto tecnico – spiega Trevisson –. Oggi esportiamo tra il 25% e il 30%. Lo facciamo soprattutto grazie al fatto che i nostri clienti hanno i mercati mondiali in mano, sono quasi sempre multinazionali, e leader nei loro settori».














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