Oltre il software per commercialisti: Zucchetti si apre a logistica, manifatturiero, hospitality e non solo. I segreti della strategia basata su acquisizioni e competenze

di Marco de' Francesco ♦︎ Food & Beverage, trasporti, hospitality, logistica, vitivinicolo, vetrerie... il Gruppo Zucchetti, 1,3 miliardi di fatturato, ha una strategia che si regge su due pilastri: l'espansione su più mercati verticali e le acquisizioni. Fra queste, Avms, Cybertec, Open Data. Una dashboard “universale”, per una una visibilità totale sui flussi di dati. E sull'IA... Ne parliamo col direttore commerciale Paolo Susani

Zucchetti è nota non solo per i software di gestione delle risorse umane ma anche per gli Hr legati alla mobility, per gli Erp, Mes, Crm, analitycs e tanto altro

La novità è la prossima mossa: quella della realizzazione di una dashboard “universale”, un cruscotto centralizzato che consentirà cioè una visibilità totale sui flussi di dati elaborati dai tanti software prodotti nel perimetro dell’azienda. Così, le imprese clienti – anche e soprattutto dell’industria manifatturiera – potranno utilizzare le informazioni per più funzioni: ad esempio, per la predittiva e per il magazzino. Tutto ciò faciliterà l’ottimizzazione continua dei processi, la presa di decisioni informate, la riduzione dei tempi di inattività, l’individuazione real time delle anomalie e garantirà la tracciabilità e la conformità. Un lavoro non semplice, visto che si tratta di mettere insieme software eterogenei; ma l’attività di integrazione è già in corso. Stiamo parlando di Zucchetti, azienda leader tra le software house italiane. Prima, anzitutto, per fatturato: quest’anno solo per la parte software e Ict il gruppo con sede a Lodi segnerà 1,3 miliardi di revenue; ma considerando anche altre attività, come la robotica di Zucchetti Centro Sistemi, l’asticella raggiungerà i 2 miliardi. Una progressione a due cifre costanti, per il gruppo guidato dal presidente e Ceo Alessandro Zucchetti e da Cristina Zucchetti (presidente della holding) figli del fondatore Domenico “Mino” Zucchetti, nel cui studio di commercialista si realizzò, nel lontano 1977, il primo software italiano per l’elaborazione automatica della dichiarazione dei redditi.

Ora Zucchetti è nota per i software di gestione delle risorse umane (paghe, presenze, formazione, accessi), per gli Hr legati alla mobility (gestione di trasferte, flotte), per gli Erp (modulari, flessibili, personalizzabili), per i Mes, per i Crm (gestione clienti), per gli analitycs, per i software di cost & planning, finanza e tesoreria, per i sistemi di safety & security e tanto altro. Sul fronte hardware, si occupa di rilevazione di presenze e controllo accessi. I servizi sono altrettanto importanti: cloud computing, data center e outsourcing di amministrazione documentale. Ma come ha fatto Zucchetti a crescere così tanto? Lo ha fatto perseguendo, fin dagli anni ottanta, una precisa strategia. Anzitutto, uno dei pillar della strategia è quello dell’allargamento dell’attività a più settori. Non solo industria manifatturiera, ma anche alimentari, trasporti, hospitality, logistica, vitivinicolo, vetrerie, e tanto altro. E in questi comparti Zucchetti crea (o acquisisce) verticali specifici, che si adattano ad esigenze particolari. Il secondo pillar è evidente nella teoria di acquisizioni: Zucchetti è un serial acquirer. Tra le ultime la piattaforma per la gestione della forza lavoro Awms, l’azienda che ha dato vita al software di gestione della supply chain Cybertec, l’impresa che sviluppa modelli matematici Moxoff e Open Data, nota per il suo Mes industriale.







Ecco, in tutti questi casi, l’obiettivo di Zucchetti era quello di acquisire non tanto gli asset, quanto il Know how e il personale, inserire nel proprio contesto competenze diversificate, la cui attività finisce per contaminare e arricchire tutte le altre, portando a nuove soluzioni in campi differenti. Insomma, si intende fare di Lodi la Silicon Valley italiana. Per questo motivo, i manager dell’azienda acquisita restano al loro posto: si fa l’esempio di Awms, dove Carlo Pasqualetto è rimasto Ceo, e gli altri founder Jacopo Pertile e Antonio Fornari hanno mantenuto il loro ruolo operativo. Tutto ciò porta al terzo pillar della strategia di crescita di Zucchetti, che è quello di completare l’offerta dei software per presentarsi come fornitore unico alle imprese clienti. Di tutto ciò abbiamo parlato con il direttore commerciale di Zucchetti Paolo Susani.

D: Qual è la strategia di crescita di Zucchetti? Dal primo software per la dichiarazione dei redditi, a quelli per l’Erp, per l’automazione, per la robotica. Adesso qual è il punto? Quali sono i pillar per la crescita di un’azienda che è cresciuta così tanto?

il direttore commerciale di Zucchetti Paolo Susani

R: Di certo Zucchetti, sempre più, sta diventando il gruppo che fa innovazione nella specializzazione. Non ci siamo mai fermati al mercato di partenza; la nostra filosofia è quella di acquisire persone e competenze per penetrare in altri settori, anche e soprattutto quando facciamo delle acquisizioni. In pratica, la visione è allargata, e di certo non siamo più quelli che fanno il software per i commercialisti, ma quelli che fanno soluzioni verticali specializzate. Ci tengo però a sottolineare che la nostra verticalizzazione non è fine a se stessa, ma piuttosto persegue l’obiettivo di completare l’offerta e di integrarla, per presentarci all’azienda cliente come unico referente. Nel manufacturing, ad esempio, non ci occupiamo solo di risorse umane, ma anche di verticali come l’Erp, il Mes, o di gestione documentale e di tanto altro. Questo è un vantaggio per noi: se un’impresa ha bisogno di un Erp, noi possiamo proporre anche altro. Per noi la cosa davvero importante è riuscire ad entrare in modo determinante nei processi dell’azienda cliente.

D: Dunque, su che cosa state lavorando?

R: Lavoriamo sulle integrazioni: un flusso di dati può essere utilizzato da più software; inizialmente può riguardare un ufficio particolare di un’impresa, ma può anche riguardarne altri.

D: Dal momento che lavorate di integrazione, perché non dar vita ad un orchestratore tra tutti i software di cui disponete?

È stata sviluppata nel 2019 da I40saas, startup innovativa espressione di Azzurro Digitale, impresa digitale padovana specializzata nella realizzazione di progetti di digital transformation “human centered” per industrie manifatturiere

R: Perché lo sviluppo di nuove applicazioni e di nuovo software è molto dinamico: in pratica, si rischia di dar vita ad una soluzione di orchestrazione che è già vecchia al momento dell’esordio. L’importante, per noi, è avere una visione completa e una gamma completa, soprattutto per il manufacturing.

D: Quali sono le dimensioni attuali di Zucchetti? Avete degli obiettivi di crescita che si possano dichiarare?

R: Attualmente lavorano per Zucchetti 8mila persone, di cui 2mila nella ricerca e sviluppo. Il gruppo è suddiviso in aziende specializzate, che sono diventate business unit. Abbiamo fatto molte acquisizioni: l’idea è quella, come si diceva, di inserire nel nostro contesto competenze diversificate, la cui attività finisce per contaminare e arricchire tutte le altre, portando a nuove soluzioni. In un certo senso, siamo la Silicon Valley di Lodi. Quanto al fatturato, è pari a 1,3 miliardi se consideriamo solo la parte IT; ma se contempliamo anche la robotica, allora sale a ben 2 miliardi. Per l’anno in corso. Quanto agli obiettivi di crescita, posso solo dire che l’idea è quella di mantenere i livelli a due cifre ottenuti negli ultimi anni.

D: Erp, Mes, software di pianificazione e schedulazione della produzione, workforce management, soluzioni di intelligenza artificiale applicate ai processi produttivi, nonché di asset management e risparmio energetico. Fra tutti questi, qual è il prodotto più essenziale? Quale il più innovativo? Perché? Quale il più richiesto?

Zucchetti, azienda leader tra le software house italiane

R: Quando parliamo di Mes o di Erp, si entra in un mondo di competenze molto vaste; ma secondo me le nostre soluzioni più differenzianti rispetto alla concorrenza sono quelle relative alla pianificazione della produzione e alla gestione delle risorse umane. Quanto alle prime, il riferimento è a Cybertec.

D: Cos’è esattamente Cybertec?

R: Cybertec è un’azienda di Trieste che opera appunto nel campo del software per la pianificazione e schedulazione. È entrata nel perimetro di Zucchetti nel luglio del 2020. In particolare, Cybertec ha realizzato la piattaforma CyberPlan, che governa i processi di supply chain in un’unica soluzione integrata all’Erp. È composta da un insieme di software; ad esempio, con uno si possono ridurre i costi simulando e creando piani integrati dalla domanda alla produzione fino agli acquisti; con un altro si possono creare piani ottimizzati allineando acquisti, produzione, area vendite e ufficio tecnico; un altro ancora consente di aumentare la produttività creando sequenze ottimali di lavorazione sulle singole macchine, saturando le risorse, rispettando priorità, vincoli e consegne. Ma ci sono software anche di manufacturing forecasting, di demand driven Mrp (si creano piani fattibili con visibilità sulle reali criticità del reparto produttivo; e si gestiscono i materiali in base alla domanda reale) e di pianificazione dei servizi. In sintesi, con CyberPlan si hanno efficienza, visibilità e controllo della supply chain.

D: Quanto alla gestione delle risorse umane?

Awms, la piattaforma SaaS per la gestione efficiente e sicura della forza lavoro negli stabilimenti produttivi e logistici

R: Qui il riferimento è Awms, la piattaforma SaaS per la gestione efficiente e sicura della forza lavoro negli stabilimenti produttivi e logistici. È stata sviluppata nel 2019 da I40saas, startup innovativa espressione di Azzurro Digitale, impresa digitale padovana specializzata nella realizzazione di progetti di digital transformation “human centered” per industrie manifatturiere. Il Gruppo Zucchetti nel 2020 era già entrata nel capitale azionario di Awms acquistandone il 25%, ha deciso di esercitare la call option prevista a proprio favore, visti gli ottimi risultati ottenuti dalla piattaforma di workforce management: proprio in questi giorni ha raggiunto il 51% delle quote societarie. Nel corso dei prossimi mesi, Zucchetti aumenterà gradualmente il suo peso fino a ottenere il 100% del capitale sociale di Awms entro la fine del 2024. Peraltro, la exit ha altri protagonisti: tra i principali, oltre ad AzzurroDigitale, anche Gianmario Tondato (ex Ceo di Autogrill), Alessandro Ballerio (Ceo Elmec e co fondatore di Eolo), Andrea Mazzaferro (Managing Director Capital Dynamics) e Francesco Beraldi (Presidente Talent Garden Med). Tornando alla piattaforma, è fruibile da browser o da app, permette di pianificare ogni persona nella postazione più adeguata (human capital management), tenendo in considerazione: il piano produttivo, la matrice delle competenze, le limitazioni fisiche dei lavoratori e i rischi delle postazioni di lavoro. Si può integrare con diverse applicazioni aziendali: Citrix, Sap, Ibm, Selesta e altre.

D: Perché questi due software vi differenziano sul mercato?

R: Perché tante aziende si occupano di Mes; e il nostro è a mio avviso di alto livello. Ma noi adesso possiamo portare sul mercato qualcosa di molto particolare e difficilmente imitabile.

D: Quali novità state portando avanti per il manufacturing? Perché sono innovative?

Nel corso dei prossimi mesi, Zucchetti aumenterà gradualmente il suo peso fino a ottenere il 100% del capitale sociale di Awms entro la fine del 2024

R: Stiamo spingendo molto l’integrazione delle soluzioni per semplificare il valore dei dati. Nell’ambito produttivo bisogna far sì che questi servano per la predittiva, ma anche per il magazzino: occorre un cruscotto che illustri tutte le informazioni, che le renda accessibili. C’è un enorme potenziale di visibilità che attende soltanto di avere un nome. Quindi il nostro obiettivo è quello di creare una dashboard importante, frutto anche di una attività di integrazione di sistema non banale: i software hanno infatti un’origine diversa; hanno in comune, però, la circostanza di essere soluzioni native per il web, e questo semplifica un po’ le cose.

D: Ci sono soluzioni per il settore alimentare e per le vetrerie. In quali settori siete diffusi, e quali sono i vostri comparti target? Per portare che cosa?

R: In effetti l’alimentare è molto significativo per noi. Lì abbiamo Traxal, una soluzione gestionale dedicata a ogni tipo di produzione nel settore: macellazione carni, salumi e affettati in vaschetta; lavorazione di formaggi, prodotti ittici, da forno e gastronomici; e produzione di formaggi, bevande, olio, aceto e ortofrutta. Traxal nasce da competenze specifiche su logiche produttive, automazione e integrazione fra gestionali Erp e i sistemi automatici della fabbrica. Una soluzione modulare che permette di risolvere anche le esigenze più spinte dei grandi gruppi industriali. Quanto alle vetrerie, lì abbiamo Optima, una famiglia di prodotti Erp Client / Server basati su database SQL per la gestione integrata di tutte le attività. Ma ci occupiamo anche di hospitality, e di altri settori.

D: Di recente avete acquisito Awms e Cybertec, ma anche Moxoff e Open Data. Quale il significato di queste acquisizioni, soprattutto in ottica di espansione nel manufacturing?

Opera Mes, una piattaforma Mes industriale, completa, modulare e totalmente configurabile, che soddisfa le esigenze di qualsiasi tipo di industria, dimensione e location, dalle piccole alle grandi imprese, riducendo tempi e costi di produzione

R: La nostra strategia è quella di acquisire il know how e le persone, per crescere, creare integrazioni per osmosi e diventare il riferimento unico per l’azienda cliente quanto a software. In Zucchetti c’è poi un forte principio di delega: i manager “acquisiti” restano manager. Si pensi ad Awms: Carlo Pasqualetto è stato confermato nel ruolo di Ceo e gli altri founder Jacopo Pertile e Antonio Fornari hanno mantenuto il loro ruolo operativo. Zucchetti, poi, ha acquisito Moxoff e Open Data per accelerare in alcuni settori: la prima sviluppa modelli matematici e software innovativi per applicazioni industriali; la seconda ha realizzato Opera Mes, una piattaforma Mes industriale, completa, modulare e totalmente configurabile, che soddisfa le esigenze di qualsiasi tipo di industria, dimensione e location, dalle piccole alle grandi imprese, riducendo tempi e costi di produzione.

D: Quale ruolo gioca e giocherà l’AI nei vostri sistemi?

R: Nelle soluzioni legate al mondo Zucchetti, è già presente e gioca un ruolo sempre maggiore. Va detto che peraltro le aziende utilizzano poco l’intelligenza artificiale rispetto alle sue potenzialità. Ora Chat Gpt ha reso celebre l’AI; se questa sarà resa fruibile e si comprenderà che non è destinata a sostituire il lavoro umano, avrà un’applicazione universale.

(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 14 dicembre 2023)














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