L’IA generativa ha rivoluzionato il destino di Websolute, una delle più importanti digital company italiane nei settori della comunicazione, del marketing e dell’ecommerce: servizi che offre alle aziende manufatturiere e non solo, con un approccio all’avanguardia. «Nel 2020 è iniziato un percorso di ingresso nell’IA con l’M&A: abbiamo acquisito WMind, una piccola società con focus su questa tecnologia – dice a Industria Italiana Claudio Tonti, fondatore e direttore della strategia digitale della società marchigiana – oggi la società acquisita è stata integrata completamente e a livello interno abbiamo modificato tutti i nostri prodotti e servizi con l’IA, inclusi contenuti, sviluppo software. L’IA è diventata pervasiva: a partire da novembre 2022, con l’avvento dell’IA generativa, abbiamo creato un team dedicato che si occupa di come utilizzare questa tecnologia per ottimizzare e migliorare funzioni diverse».
In altre parole, Websolute è diventata una società che fa consulenza digitale AI-based per le imprese, fornendo loro strategie integrate di branding, marketing ed e-commerce (sia on line sia in ottica di multicanalità), in Italia e nel mondo, dall’ideazione all’execution.
Tra i clienti compaiono aziende come il Gruppo Ovs, uno dei principali protagonisti nel settore della moda e dell’abbigliamento in Italia, Panaria Group, tra i leader nel settore delle industrie ceramiche o i mobili lombardi di alta gamma di Minotti e Giorgetti e anche nel settore dell’arredo Scavolini. Ma anche nomi del pharma come Alfasigma e della meccanica come quelli di Mitsubishi Electric, Vortice, Biesse Group. Imprese alimentari come Pasta De Cecco, Valsoia, Segafredo e Trevalli.
Da questo elenco si evince come, anche per le aziende tradizionali, il canale digitale sia sempre più un canale di contatto e vendita cruciale. «Ai clienti offriamo un approccio consulenziale continuativo – spiega Tonti – all’interno del quale garantiamo un affiancamento continuo: i nostri servizi di assistenza sono sì di natura consulenziale, però completano anche il gap che c’è abitualmente tra la consulenza e l’execution dei vari progetti. Ci occupiamo anche di project management. Questa è una nostra caratteristica distintiva nello scenario delle digital company italiane», dice Tonti. E ancora alle classiche attività progettuali “una tantum”, Websolute ha affiancato anche servizi di manutenzione, che diventano ricavi ricorrenti con un’incidenza sul fatturato totale di oltre il 40%.
La storia di Websolute, il pioniere della digitalizzazione delle imprese
La storia di Websolute segue dalle origini l’evoluzione dell’Itc: ed è proprio in questo modo che continua a crescere: nel 2022 il fatturato è ammontato a 21,5 milioni di euro (+15,9%) e a 11,16 milioni quello dei primi sei mesi del 2023, in linea con il primo semestre scorso. Websolute nasce in provincia, a Pesaro, nel 2001, sei anni prima che venisse lanciato il primo IPhone e riesce a vedere il potenziale della Rete per le strategie di marketing e commerciali delle aziende, quando la Rete è ancora questione di pochi. Nel 2015 si unisce alla compagine societaria Maurizio Lanciaprima, oggi cfo del Gruppo, apportando competenze finanziarie e di controllo gestione all’intero di un percorso che è sfociato nel 2019 con la quotazione in Borsa.
«Tutto nasce dall’incontro con Lamberto Mattioli – racconta Tonti – Eravamo concorrenti, ma avevamo alcuni tratti comuni. Lamberto, che aveva una web agency come l’avevo io, mi ha contattato per cercare di mettere insieme le nostre capacità di innovazione e comprensione del mondo digitale. Eravamo consapevoli che diventava sempre più necessario integrare l’anima della comunicazione con quella tecnologica e fu così che nel 2001 nacque Websolute. Eravamo in provincia, dovevamo convincere e raccontare cosa potevamo offrire. Ha funzionato: dal 2001 i nostri clienti sono stati la nostra migliore pubblicità. Nel frattempo siamo passati da 8 a 250 persone, abbiamo 13 sedi operative in Italia e 21 sale sul territorio; il digitale era una cosa, oggi è mille cose. I nostri clienti sono rimasti con noi perché ci siamo evoluti e lo abbiamo fatto rapidamente».
Websolute oggi: la società che copre tutta la filiera del marketing digitale
«Il digital marketing – continua Tonti – è diventato performance marketing e di più grazie all’IA generativa: le aziende vogliono sapere come migliorare le prestazioni delle proprie piattaforme online, sia che si tratti di e-commerce che di altri siti istituzionali, sia quindi che si tratti di vendere che di fornire agli utenti informazioni utili al proprio business». Websolute realizza e presidia in house l’intera catena di creazione di valore, dalla consulenza strategica, all’implementazione e manutenzione dei servizi digitali finalizzati al potenziamento del brand, alla realizzazione di strategie di marketing e all’integrazione delle attività di e-commerce finalizzate allo sviluppo e consolidamento del business dei propri clienti. E oggi questa stessa logica la applica all’AI. «La nostra visione – continua il manager – è che ogni azienda debba dotarsi di una propria IA collegata ai sistemi informativi, basata su linguaggio, contenuti, processi e su questo stack tecnologico proprietario possa costruire applicazioni verticali per obiettivi interni o verso partner o esterni verso i clienti finali».
IA: una nuova visione della digitalizzazione. I casi Segafredo, Scavolini e Pesaro Città della Cultura
Nel track record di Websolute i casi di successo raccontano da sé quello che l’azienda è riuscita a realizzare in termini di offerta distintiva. «A Pesaro città della cultura 2024, gestiremo tutto ciò che accadrà, con un robo-advisor che risponderà a tutte le domande sugli eventi storici e sulle attività culturali o gastronomiche disponibili in città per chi verrà a visitarsi – racconta Tonti – le applicazioni possibili di questa tecnologia sono ovviamente molto più ampie di quella puntuale già realizzata». Un altro caso è il supporto in tempo reale per Segafredo, primario marchio di caffè, attraverso una «web app con QR code che porta ai giovani neobaristi feed sui prodotti direttamente sul campo, rispondendo a domande di assistenza tecnica o elencando ricette. L’IA risponde sia tramite video sia con testi, in qualunque lingua del mondo (190 lingue)». Per Scavolini l’azienda ha realizzato dal 2001 un sito e-commerce. Ma in generale, quello che può essere realizzato con i chatbot avanzati è potenzialmente infinito: intanto i bot stanno cambiando l’approccio delle ricerche online. «Su Google è necessario porre domande sintetiche: meno parole useremo più i risultati saranno precisi – dice Tonti – Con ChatGpt e simili si passa all’approccio del “chiedi”, dove una domanda più ampia e densa di particolari porta a una risposta più centrata. E con l’IA evitiamo passaggi con esperti, fornendo risposte articolate a domande complesse. Abbiamo molti progetti attivi in valutazione, poiché il mercato comprende rapidamente l’efficacia dell’IA. Pensiamo che il 2024 e il 2025 saranno anni cruciali».
Le aziende a cui Websolute dedica la sua offerta, ne abbiamo elencate all’inizio qualcuna, sono medio grandi e con vocazione all’estero. «Hanno bisogno di supporto digitale per crescere, con attività di marketing, e-commerce e digitale, ma tipicamente con uno staff non numerosissimo – spiega Tonti – Noi ci poniamo come un interlocutore unico che accompagna su tutto lo stack digitale, in maniera coerente, orchestrata e coordinata tra tutte le aziende del gruppo per ottenere il massimo vantaggio». E i benefici dell’offerta di Websolute sono misurabili. «C’è una riduzione del numero di chiamate al servizio clienti grazie ai chatbot e un aumento del tempo di engagement sui social media grazie all’utilizzo dell’IA nel marketing. La conversazione porta avanti il coinvolgimento e l’approfondimento, aumentando il tempo di permanenza e la soddisfazione con l’oggetto digitale. Le possibilità sono in continua espansione: e la verità è che chiunque non stia usando l’IA ogni giorno, sta sbagliando. Il lavoro di tutti noi può solo essere migliorato dall’IA». E per il prossimo futuro le acquisizioni di aziende e dunque di competenze sempre nuove e dirompenti, saranno parte della strategia. «La nostra crescita passa attraverso l’M&A, poiché costruire in casa è più lento che acquisire, con una logica legata al fare cose concrete».