Wärtsilä consegna le prime batterie-container per la navigazione a emissioni locali zero

di Nicodemo Angì ♦︎ L’armatore è la compagnia Zero Emission Services, fondata nel 2020 dallo stesso Gruppo finlandese, Engie, Ing Bank e dall'Autorità del porto di Rotterdam con il supporto del Ministero olandese delle infrastrutture e della gestione delle acque

Wärtsilä batteria per navigazione interna

Il gruppo finlandese Wärtsilä ha un’esperienza di più di 150 anni nelle costruzioni meccaniche ma si è saputo evolvere nella direzione di una sostenibilità al passo con i tempi. Un rimarchevole esempio di questo riposizionamento è la consegna delle prime batterie-container per una nave da trasporto a propulsione elettrica. La chiatta portacontainer Alphenaar da 104 Teu (un container da 20 piedi equivale a 1 Teu), a emissioni locali zero, ha iniziato il suo servizio regolare pochi giorni fa in Olanda, coprendo la tratta tra Alphen aan den Rijn e Moerdijk (circa 70 km) trasportando birra per Heineken.

L’armatore è la compagnia di navigazione interna Zero Emission Services – Zes – fondata nel 2020 da Engie, Ing Bank, Wärtsilä e dall’Autorità del porto di Rotterdam con il supporto del Ministero olandese delle infrastrutture e della gestione delle acque. Zes vuole espandersi rapidamente e mira a introdurre 30 rotte navali a emissioni zero entro il 2030. Il contributo della navigazione interna commerciale olandese alle emissioni del Paese non è trascurabile, dato che rappresenta il 5% delle emissioni di CO2 e l’11% di quelle degli ossidi di Azoto NOx.







 

Un container energetico

Wärtsilä batteria per navigazione interna

Le batterie della Alphenaar, gli Zespack, sono fornite da Wärtsilä e sono movimentabili facilmente con le attrezzature portuali avendo la forma di un container standard da 20 piedi. Ogni Zespack è dotato dei suoi sistemi di sicurezza e comunicazione, per il monitoraggio delle condizioni operative, ed è composto da 45 moduli da 44,4 kWh, per un totale di 2 MWh. La chiatta ne usa 2, che vengono caricati con energia verde certificata nella stazione di ricarica Zes sull’Alpherium, il terminal container del porto di Alphen aan den Rijn. Questa stazione di ricarica, sviluppata da ENGIE, è stata consegnata ad aprile. Notiamo che il disegno del connettore (plug) sfilabile, che trasferisce l’energia ai motori e dialoga con i sistemi di bordo, è stato messo a disposizione da Zes senza diritti in modo da accelerare la messa sul mercato delle batterie-container. Gli Zespack scarichi possono essere estratti dalla nave e sostituiti velocemente con altri carichi di energia durante le soste per il carico/scarico delle merci.  Notiamo che l’Alphenaar aveva dei sistemi propulsivi convenzionali ed è stata convertita nel mese di luglio, dotandolo di motori elettrici e dei plug standard per gli Zespack.

 

Idrogeno e servizi pay-per-use

Zes stima che ogni nave di questo tipo permette di evitare l’emissione di 1.000 tonnellate di CO2 e 7 tonnellate di NOx l’anno; il particolato è poi pari a zero e il rumore è quasi nullo. Le stazioni di ricarica possono agire anche da hub energetici per stabilizzare la rete durante i picchi di carico e ricaricare anche altri veicoli. I piani dell’azienda prevedono una veloce espansione fino a 8 navi, 8 stazioni di carica e quattordici Zespack. Un altro aspetto interessante di questo progetto, che promette di fornire a enti e aziende una soluzione standard per aumentare la sostenibilità, è una speciale formula di finanziamento e pagamento studiata da Ing. In pratica il servizio sarà pay per use e il suo costo legato direttamente alla quantità di energia consumata. La modularità del sistema riguarda anche lo storage dell’energia: gli Zespack nascono con elementi agli ioni di Litio ma potranno funzionar anche a Idrogeno, ammoniaca (usata come vettore dell’Idrogeno) e altro. Questa applicazione è un esempio di retrofit elettrico nel settore navale ed è una pratica applicazione nel settore dei grandi battery pack industriali dei quali si sta occupando per esempio Reinova.














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