Wärtsilä, bloccata la produzione a Trieste. A rischio 450 lavoratori

Il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha già disposto l’immediata convocazione dei vertici della società per spiegazioni sul loro comportamento

Wärtsilä Italia

La produzione nello stabilimento di Trieste di Wärtsilä si ferma: l’azienda lo ha comunicato attraverso una nota ufficiale sul sito istituzionale. Wärtsilä prevede di ridurre la produzione  a Trieste, in Italia, e di centralizzare la produzione di motori a quattro tempi in Europa a Vaasa, in Finlandia. Il blocco delle attività riguarderà circa 450 dipendenti dei 973 che attualmente operano nelll’impianto. Il sito punterà sulle attività di ricerca e sviluppo, vendita, assistenza e formazione e altro ancora. Wärtsilä è pronta a sedersi al tavolo con i sindacati e le istituzioni, nei termini/modalità di legge previsti.

Håkan Agnevall, presidente e ceo di Wärtsilä, ha dichiarato: «Fa parte della nostra strategia monitorare continuamente la nostra capacità di produzione e l’impronta per garantire che la nostra efficienza operativa rimanga competitiva. L’Italia e Trieste continueranno a essere molto importanti per Wärtsilä in molte aree.







Roger Holm, presidente business marine power di Wärtsilä, ha aggiunto: «Nelle difficili circostanze degli ultimi anni, i nostri dipendenti a Trieste hanno svolto un lavoro encomiabile. In futuro il nostro sito a Trieste si concentrerà su attività di ricerca e sviluppo, vendite, project management, sourcing, servizi e formazione. Una parte importante dei nostri dipendenti a Trieste è oggi impegnata in queste attività».

Immediate le reazioni dei sindacati. Per Fim Cisl in una nota ha fatto sapere che «La decisione di trasferire tutte le attività produttive dei grandi motori navali da Trieste in Finlandia, è un grave atto industriale che denunciamo e contrastiamo. Si tratta di una delocalizzazione a tradimento, che la multinazionale effettua alle spalle del sindacato». Per la Uilm la decisione di Wärtsilä è semplicemente “inaccettabile”. Il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha già disposto l’immediata convocazione dei vertici della società per spiegazioni sul loro comportamento.














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