L’IIoT? Deve diventare una commodity per Oem ed end users! La sfida di Vodafone Industrial Connect

di Piero Macrì ♦︎ La black box per l’IoT industriale è pronta all’uso, as a service e pay per use. Così rimuove la barriera dell’investimento anche per le pmi. Vodafone: connettività mobile sicura. Alleantia: integrazione software. Cisco: edge compunting. Sas: potenziamento analisi dati

Vodafone Industrial Connect, una black box per l’IoT industriale che può essere installata con la stessa semplicità di una Vodafone Station. Un progetto multibrand che vede oggi protagoniste quattro aziende con uno specifico dominio di competenze “best in class"

Non siamo all’anno zero della fabbrica digitale ma l’interconnessione delle macchine e l’analisi dei dati per rendere più efficiente la produzione, migliorare la qualità e le operation è ancora distante dall’essere uno standard industriale. Non parliamo poi dell’adozione di nuovi modelli di business e servitizzazione. Qui siamo davvero ai blocchi di partenza. Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano solo il 46% delle pmi ha sentito parlare di Iot, contro il 96% delle grandi aziende, e solo il 27% ha avviato un qualche progetto. Insomma, è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che una soluzione IoT entri in una piccola fabbrica od officina. Servono nuove idee per il trasferimento tecnologico alle pmi: soluzioni pronte all’uso, a costi sostenibili, as a service, che entrino in esercizio nel giro di pochi giorni. In altre parole, occorre rendere l’industrial IoT una commodity, una tecnologia plug & play alla portata di tutti, scalabile e replicabile.

E’ questa l’idea con cui è stata portata sul mercato la Vodafone Industrial Connect, una black box per l’IoT industriale che può essere installata con la stessa semplicità di una Vodafone Station. Un progetto multibrand che vede oggi protagoniste quattro aziende con uno specifico dominio di competenze “best in class”. Il progetto della soluzione e la connettività sono Vodafone, l’integrazione software è Alleantia, l’edge compunting è Cisco e l’analisi dei dati è ora potenziata da Sas che ha completato la soluzione con una dashboard di monitoraggio della produttività che comprende anche l’anomaly detection. Inizialmente proposta ai soli end user viene ora offerta agli oem. Una proposizione win-win, che potrebbe accelerare la diffusione dell’industrial Iot: Vodafone Business sfrutta l’effetto moltiplicatore dell’economia di scala dell’oem e questi hanno la possibilità di offrire la macchina in combinazione a una soluzione “ready to run” per sviluppare l’offerta di servizio.







«Oem che sono alla ricerca di soluzioni commodity abilitanti servizi IoT da associare alla vendita della macchina possono trovare in Vic una possibile risposta», afferma Stefania Gilli, country manager IoT di Vodafone Business. «Quello che un piccolo imprenditore non vuol fare e non sa fare è un progetto di digitalizzazione, aggiunge Stefano Linari, presidente e fondatore di Alleantia. Ne sente parlare tutti i giorni ma non sa da dove iniziare. Con Vic si possono portare in officina funzionalità di monitoraggio e anomaly detection predefinite. Si ordina, si riceve il gateway e nel giro di una settimana si ha la dashboard con tutti gli indicatori di performance. Si può iniziare da una singola macchina per poi estendere la soluzione a tutto lo stabilimento. Come dire, pay as you grow, una proposta per gli end user che può fare la differenza anche per gli oem».

 

Una soluzione a vocazione internazionale

Vodafone Industrial Connect, la soluzione prêt-à-porter dell’industrial IoT nata dalla collaborazione con Alleantia, Cisco e Sas. Una black box per la digitalizzazione di fabbrica la cui semplicità d’installazione è pari a quella di una comune Vodafone Station: permette di avere dati in tempo reale sul funzionamento degli impianti e delle macchine con un monitoraggio di ogni fase del ciclo produttivo

Vic abilita un monitoraggio distribuito, con funzioni di teleassistenza e monitoraggio “anywhere, anytime”. Una caratteristica che ben si adatta al business dei costruttori di macchine italiane, fortemente orientati all’export. Oltre il 60% delle macchine prodotte in Italia viene infatti venduto e installato nelle più diverse aree geografiche. Con il nuovo go to market, Vic potrebbe quindi tradursi in un vantaggio sia per oem che vendono all’estero sia per end user che hanno più siti produttivi. «Vodafone è una telco che vanta una presenza su scala globale, dice Gilli. Un oem vuole vendere una macchina “powered by Vic” in Indonesia o Sudafrica, in Sudamerica o in India? Nessun problema. Vic viene offerta con una sim pre-integrata e nel momento in cui accende si aggancia alla rete. In altre parole, supportiamo la vocazione internazionale dei nostri clienti dando loro la possibilità di interconnettere tutti i macchinari in qualsiasi parte del mondo».

 

Scalabile e di semplice utilizzo

Fondare i processi decisionali su dati concreti con soluzioni IoT significa dotarsi degli strumenti per avviare la transizione verso l’industria 4.0. «La soluzione aiuta le aziende a sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia senza doverne gestire la complessità. Un prodotto chiavi in mano per aumentare l’efficienza di produzione, minimizzando downtime e fermi macchina. Fornisce un monitoraggio di kpi di business relativi alla produttività dei macchinari e delle linee. Sulla base dei dati di funzionamento, è in grado di intercettare eventuali anomalie, mettendo operatori e responsabili di plant nella condizione di attivare eventuali azioni proattive di manutenzione sul parco macchine, riducendo così i costi ed evitando disservizi. Vic raccoglie i dati di produzione, li elabora e li invia alla piattaforma cloud IoT tramite connettività mobile Vodafone sicura. E il cliente può accedere tramite interfaccia web alla reportistica, abilitando processi decisionali. «Con Vic si lavora avendo una rappresentazione real time dei cicli macchina. Non sempre i costruttori di macchine e gli utilizzatori finali sono preparati per analizzare questi dati. E’ questo il punto di forza di una soluzione ready to use come Vic», commenta Linari.

 

Analytics e machine learning “powered by Sas”

Stefano Linari, fondatore e ceo di Alleantia

«Siamo saliti a bordo della piattaforma perché riteniamo che il modello Vodafone Business possa accelerare l’adozione di queste soluzioni da parte di un grande numero di imprese e player del settore», afferma Amalia Fuschini, global account director di Sas. Alla dashboard di primo livello se ne aggiunge ora un’altra, complementare e più potente. Il tutto, rimanendo coerenti alla logica originaria ovvero l’assoluta semplicità di utilizzo. Nessuno deve scrivere una sola riga di codice: si sono identificate un set di regole per intercettare comportamenti anomali delle macchine e si è predisposta una suite software che ne dà evidenza, via web, su smartphone, tablet, pc o qualsiasi dispositivo Ip compliant. «Le informazioni possono essere lette da operatori di officina o di fabbrica senza dover ricorrere a super data scientist: chiunque le può comprendere», sottolinea Fuschini.

 

Industrial IoT in logica pay per use

Vic azzera il gap digitale di oem e utilizzatori finali che non hanno le competenze per sviluppare al proprio interno soluzioni Industrial IoT. I vantaggi? Un controllo di macchina o di plant a un costo minimo, pay per use, che rimuove la barriera all’investimento. E’ l’effetto consumer che nasce dalla convergenza OT, IT e Telco. Permette a Vic di essere la control room dell’ambiente di produzione, offrendo una vista unica e integrata delle performance di macchina. «Poche o molte non ha importanza poiché la soluzione è scalabile, dice Linari. Posso partire collegando una sola linea e aggiungerne altre successivamente». E’ il bello dell’as a service. L’investimento è minimo ed è basato su canone mensile.

 

Una soluzione certificata, pre-integrata e sicura

Marco Stangalino, sales specialist IoT di Cisco

Nel momento dell’installazione e messa regime del sistema viene eseguito un security-check e i flussi dati movimentati sulla rete sono costantemente protetti da ogni possibile intrusione. Oem ed end user possono accedere a loro dispositivi in modalità sicura. Un aspetto, quello della sicurezza, che non va sottovalutato e che viene risolto in via definitiva grazie al supporto offerto da Cisco e Vodafone Business. «I dati possono essere criptati, dice Marco Stangalino, sales specialist IoT di Cisco L’utilizzatore non si deve preoccupare di nulla poiché la sicurezza è embedded nella soluzione stessa. Una sottrazione di complessità che, nelle soluzioni sviluppate in house, sono invece a carico dell’utilizzatore. In questo modo si facilita l’utilizzo da parte di piccole aziende prive di skill adeguate». Insomma, in Vic la security è embedded by design. Un aspetto che rimuove uno degli ostacoli all’adozione di soluzioni di questo tipo. Come dice Gilli, «molti clienti temono di esporre propri dati su internet, una paura che non aiuta fare decollare l’investimento Industry 4.0. La sicurezza by default di Vic consentirà di sdoganare definitivamente l’IoT e renderlo attraente agli oem ed end user che non lo hanno ancora implementato».

 

Una soluzione per un mercato internazionale

Vodafone Industrial Connect

Tra i vantaggi, come abbiamo già detto, la possibilità di un controllo di produzione da remoto e una vista real time delle performance. Le decisioni si prendono su informazione oggettive, basate sull’analisi dei dati e non più sulla percezione dell’operatore e del responsabile dell’impianto. Con l’anomaly detection di Sas si individuano derive e scostamenti di funzionamento che non sarebbe altrimenti possibile rilevare.

La concorrenza? «Esistono soluzioni sviluppate dai singoli oem, ma sono molto verticali, pensate per connettere propri macchinari e non quelli di altri», spiega Gilli. L’ambiente di produzione è un ambiente molto eterogeneo, con macchinari multifornitore, spesso comprati in epoche diverse. Si deve, quindi, essere capaci di mettere in comunicazione qualsiasi tipo di macchina e questo viene fatto grazie al software di Alleantia (oltre 5mila i driver supportati).

Estensione ed evoluzione

Stefania Gilli, country manager Iot di Vodafone Business

La soluzione IoT proposta da Vodafone Business è la base per sviluppare una predictive maintenance, con capacità previsionali di interventi. «Ci sono tutti i tasselli per poterla costruire poiché è una soluzione aperta, con cicli di aggiornamento software che devono ormai essere previsti per tutti i dispositivi service based», spiega Gilli. Una soluzione flessibile e scalabile. Ed estensibile. Vic può infatti integrare software industriale come mes e plm piuttosto che applicazioni enterprise, tipicamente erp o crm. Tutto questo grazie alla tecnologia di Alleantia, che rappresenta il tool per la connessione any to any in ambiente d’impresa manifatturiera. Oltre al monitoraggio real time, gli analytics di Sas effettuano un’analisi storica su tempi e guasti per ciclo, permettendo di sapere quale parte di produzione evidenzia una maggiore varianza, con grafici per macchina, per linea, per cliente, per giorno o per commessa. «Non ci sono in giro tool che rendano disponibili dati così dettagliati sui cicli produttivi», dice Linari. E poi, ancora, analisi what if: cosa succede se un ciclo di lavoro lo porto su un’altra macchina, quali le performance? Insomma, Vic può diventare l’assistente di produzione per gestire al meglio l’operatività di fabbrica.

 

(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 24 giugno 2022)














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