Vodafone e le prime applicazioni del 5G

di Chiara Volontè ♦︎ La potenza delle tlc al servizio del b2b. Con una latenza sotto i 10 millisecondi, questa tecnologia - che promette un impatto sul pil tra i 4 e i 5 miliardi - supporterà gli oltre 50 miliardi di oggetti che saranno connessi entro il prossimo quinquennio. Sono 38 i progetti in 5G già avviati dalla multinazionale inglese, tra cui chirurgia da remoto e ambulanza connessa

«Il 5G deve essere visto come un abilitatore di nuove professioni per sviluppare software e hardware ad hoc. In questo modo potremo creare nuovi posti di lavoro in Italia, con un impatto sul pil che oscilla tra i 4 e i 5 miliardi, pari allo 0,3-0,4% della ricchezza prodotta. Oltretutto si tratta di un pil “buono”, fatto da ingegneri e tecnici che cambieranno le comunità attuali». Aldo Bisio, ceo di Vodafone Italia, presenta le nuove frontiere del 5G non soltanto per i progetti che potranno essere realizzati, ma soprattutto per l’impatto positivo che questa nuova connessione avrà sul nostro Paese.

Aldo Bisio, ceo di Vodafone Italia

Entro i prossimi cinque anni gli oggetti connessi saranno oltre 50 miliardi, per una popolazione mondiale di circa 8 miliardi. Molti di questi strumenti saranno fondamentali per gestire la quotidianità. Per questo Vodafone ha avviato una serie di iniziative a Milano a partire dal 2017, investendo 90 milioni di euro e creando partnership con 38 aziende diverse per dare vita ad altrettanti progetti già avviati e altri tre ancora in fase di lancio.







Di questi 41, ben nove rientrano nel campo della medicina. Questo non soltanto perché si tratta di iniziative che possono migliorare sensibilmente la vita dei cittadini, ma anche perché la spesa pubblica globale nell’healthcare raggiunge ormai il 10% del pil mondiale, pari a 3,5 trilioni di dollari.

Vodafone e il 5G a Milano

Il partenariato pubblico-privato ha portato a collaborazioni con istituzioni, accademie, università, ospedali

«Tecnologie connesse e innovative come la stampa 3d, utilizzata specialmente in ambito ortopedico per la creazione di protesi, e i robot, che stanno diventando il “braccio destro” dei chirurghi per la medicina di precisione, i wearable utili in particolar modo per l’autodiagnostica, big data per creare una medicina di precisione che possa legare la persona al genoma. Sarà possibile sfruttare tutte queste tecnologie altamente disruptive grazie alla grande infrastruttura digitale del 5G, che permette di lavorare su connettività e dati, con un tempo di latenza che il cervello umano fatica a captare».

Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano

È con queste parole che Ferruccio Resta ci spiega tutti i possibili scenari medici che saranno realtà grazie al 5G, e anzi i primi risultati sono già disponibili: si tratta della chirurgia da remoto, realizzata insieme all’Istituto Italiano di Tecnologia e all’Ospedale San Raffaele; un meccanismo di consulto medico da remoto per le analisi, creato insieme a Exprivia-Italtel e l’Istituto Clinico Humanitas; il monitoraggio remoto del paziente, portato avanti in partnership con la stessa Humanitas e con il Politecnico di Milano. Oltre a questi, sono già stati annunciati e presentati altri progetti. Uno su tutti: l’ambulanza connessa.

I 9 progetti in ambito sanità e benessere

Gli elementi del 5G

Sono tre le caratteristiche principali del 5G. La prima, è la capacità di trasportare dati in grandi volumi velocemente, superando i 10 gigabit al secondo; in questo modo si potranno utilizzare ologrammi, realtà aumentata e virtuale in modo molto più preciso. In secondo luogo, il 5G sarà in grado di supportare un numero di oggetti connessi sempre crescente, molti dei quali saranno ormai indispensabili per svolgere le attività quotidiane. In ultimo, ma non per importanza, il 5G consentirà di arrivare a latenze sotto i 10 millisecondi (6-7), che vuol dire interagire in un tempo che il cervello fatica a percepire come distante.

41 progetti totali, di cui 38 già avviati

E alla base della sperimentazione in campo medicale c’è proprio la consapevolezza che cambierà totalmente la latenza. «Oggi – ci spiega Sabrina Baggioni, 5G program director di Vodafone – abbiamo una latenza ancora piuttosto elevata, che però va bene per le funzioni che facciamo svolgere ai device e per la velocità di rete. Ma con il 5G arriveremo a 10 gigabit al secondo, con latenza sotto i 10 millisecondi che significa interagire in un tempo che il cervello fatica a percepire come distante».

Sabrina Baggioni, 5G program director Vodafone Italia

Progetti medici: i tre principali

Durante il convegno 5G Healthcare, che si è tenuto nei giorni scorsi a Milano, Vodafone ha mostrato tre diversi progetti che sono in fase più avanzata. Il primo è quello della chirurgia da remoto – progetto realizzato da Vodafone con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e l’Ospedale San Raffaele. Si tratta di un’iniziativa di telechirurgia robotica che consente a un chirurgo di operare in remoto assistito dalla sua équipe in sala operatoria In particolare, il prototipo di sistema robotico realizzato si focalizza sulla microchirurgia laser transorale, una procedura usata per curare, ad esempio, malattie delle corde vocali. Grazie alla latenza estremamente bassa, il chirurgo comanda in real-time da remoto il laser e le pinze manipolatrici del robot e allo stesso tempo riceve un video stereoscopico dell’area d’intervento.

Operazioni di chirurgia da remoto grazie al 5G

Il secondo è un sistema di analisi e consulto medico da remoto – progetto realizzato da Vodafone con Exprivia – Italtel e Istituto Clinico Humanitas. Si tratta di telegestione e teleconsulto dedicati al mondo della radiologia, che consente a tecnici e medici specialisti di poter collaborare da remoto durante e subito dopo l’esecuzione di esami radiologici. Questo grazie al 5G che permette di condividere video e immagini radiologiche Dicom ad altissima risoluzione in mobilità e in tempo reale, garantendo la sicurezza nella gestione di questi dati sensibili. Il progetto è attualmente in uso, in via sperimentale, presso l’Unità Operativa di Radiologia dell’Istituto Clinico Humanitas.

Grazie al 5G, il tecnico di laboratorio può condividere video e immagini radiologiche in tempo reale in altissima qualità con il medico non presente

Infine c’è il monitoraggio remoto del paziente – realizzato da Vodafone con il Politecnico di Milano e Istituto Clinico Humanitas. Un progetto di telemedicina per la gestione e cura da remoto di pazienti affetti da patologie respiratorie, quali Bpco (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) e asma che consente di facilitare l’accesso alle cure, prevenire le riacutizzazioni e ridurre i costi legati all’assistenza sanitaria ospedaliera. Il 5G permette di trasmettere ed elaborare in tempo reale una grande quantità di dati rilevati in modo continuo e di gestirli in totale sicurezza. Inoltre, la bassa latenza consente di intervenire prontamente in situazioni critiche.

Monitoraggio remoto del paziente: tramite una “cinta” posizionata sul torace, i dati registrati vengono inviati all’ospedale e possono essere visionati in ogni momento

 

Gli altri progetti già realizzati in ambito sanità e benessere

Il progetto Ambulanza connessa, realizzato da Vodafone con l’Irccs Ospedale San Raffaele, Regione Lombardia, Azienda Regionale Emergenza Urgenza, Croce Rossa Italiana, Comitato di Milano, in collaborazione con Altran, consente a questi mezzi di primo soccorso di essere sempre in collegamento con il centro di gestione delle emergenze e con i medici dell’ospedale che potranno così, dalla sede di presa in carico e durante il trasporto, monitorare lo stato del paziente e garantire l’accesso ai trattamenti nel minor tempo possibile. Il 5G, infatti, permette di effettuare video-chiamate in alta risoluzione per una migliore comprensione dell’emergenza, identificare i volti dei pazienti per recuperarne la storia clinica, eseguire procedure non standard con l’aiuto della realtà aumentata, condividere parametri vitali e esami diagnostici per immagini in tempo reale. L’ambulanza connessa è stata ulteriormente arricchita con l’inserimento di una mappa digitale interattiva, utile nella gestione di casi di incidente maggiore. La mappa digitale, realizzata interamente su infrastruttura 5G, consente a tutti coloro che partecipano al soccorso di interagire e collaborare attraverso lo scambio di informazioni in tempo reale.

Con l’aiuto della realtà aumentata, i soccorritori potranno condividere parametri vitali e esami diagnostici per immagini in tempo reale con i medici del pronto soccorso

Wearable in ambito sportivo, progetto realizzato da Vodafone, insieme a L.I.F.E., Politecnico di Milano e Qualcomm Technologies, è una soluzione basata su smart wearable con sensori che, connessi alla rete 5G di Vodafone, rilevano in tempo reale i parametri fisiologici e i movimenti di un atleta per guidarlo durante l’allenamento, dandogli feedback immediato sulle sue performance. Tutto questo è possibile grazie al 5G che consente di supportare la trasmissione continua e affidabile di numerosi dati fisiologici e biomeccanici provenienti da un elevato numero di sensori connessi e, grazie alla bassa latenza, di fornire feedback aptici e vocali direttamente all’atleta, aiutandolo in questo modo a migliorarsi mentre si sta allenando.

Smart wereable

La soluzione di robotica di servizio con il robot umanoide R1 di IIT, grazie alla tecnologia 5G e all’intelligenza artificiale di Ibm, sarà in grado di interagire in modalità personalizzata con gli utenti dell’ospedale e i loro accompagnatori. R1 potrà interagire in molteplici ambiti, dalle informazioni per orientarsi all’interno delle strutture a forme di intrattenimento dei degenti con la lettura di libri e giornali. Inoltre, R1 potrà dare assistenza nella definizione dei menù, raccogliendo le preferenze dei degenti. Il progetto è realizzato da Vodafone con IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, Ibm e l’Irccs Ospedale San Raffaele.

Robotica di servizio all’interno degli ospedali

Medical Cognitive Tutor, progetto realizzato da Vodafone con Ibm e Humanitas, è una soluzione che consente agli studenti di medicina di imparare e di esercitarsi sul processo diagnostico tramite una piattaforma nata dalla collaborazione fra Humanitas University, l’Ospedale Humanitas e Ibm e sviluppata con Vodafone rendendola disponibile sulla rete 5G. Grazie al 5G sarà possibile esercitarsi in mobilità, avendo tempi di latenza minimi dell’applicativo e visualizzando in alta definizione sia immagini radiologiche che video diagnostici per la formulazione della diagnosi finale.

Tutti i partner di Vodafone nella realizzazione dei progetti in 5G

La soluzione di Robotica riabilitativa interattiva, realizzata da Vodafone con Movendo Technology, consente a un medico di seguire da remoto una sessione di riabilitazione attraverso una video-chiamata in 4K. Grazie al 5G, il medico potrà controllare da remoto sia l’impostazione degli esercizi, sia l’esecuzione di ogni singolo movimento del paziente, visualizzando i dati di bio-feedback generati dal dispositivo in tempo reale.

Il futuro della sanità con il 5G

Internet of Things per la telemedicina, soluzione realizzata da Vodafone con Humanitas, L.I.F.E. e Exprivia|Italtel, consente di monitorare lo stato di pazienti con problemi cardiaci non ricoverati e di personalizzarne la cura, intervenendo in caso di anomalie. Grazie al 5G, i dati del paziente, raccolti attraverso indumenti dotati di sensori continuamente attivi, vengono inviati ad una piattaforma che sfrutta un sistema di intelligenza artificiale per monitorare lo stato di salute del paziente in tempo reale durante le sue attività quotidiane.














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