Vertiv: il data center del futuro sarà flessibile e sostenibile

Riceviamo e pubblichiamo integralmente un articolo di Vertiv relativo all’evento Tomorrow’s Data Center Forum di marzo 2021

Negli ultimi anni la digitalizzazione ha assunto un ruolo centrale a livello globale, amplificando nuove capacità e opportunità di sviluppo. L’implementazione di nuove tecnologie IoT, Cloud, Big Data, 5G e l’intelligenza artificiale, richiede però competenze tecniche e infrastrutture in grado di supportarle. Per questo motivo il futuro dei data center è in continua evoluzione e richiede alle aziende italiane investimenti e tempi di implementazione rapidi.

Innanzitutto è necessario comprendere cosa si intende con CoLo e quali sono i driver, ascoltando il punto di vista dei principali CoLo provider che operano in Italia. “Un CoLo è un soggetto che, al pari di un albergatore che ospita i clienti nella propria struttura, include all’interno dei data center degli applicativi sui server e dei dati sugli stored” sottolinea Corrado Dal Po, CEO di CDLAN, organizzazione specializzata nella fornitura di soluzioni di accesso internet su fibra ottica, servizi di data center e VoIP. “Parliamo di predisporre infrastrutture con la massima affidabilità di impianti, interconnessioni di rete robuste e differenziate e garanzia di neutralità (Open-IX) cui associare un’offerta integrata di servizi eterogenei e complementari (cloud, connettività, security, consulting) e una cultura delle persone con un’informazione accurata, onesta e trasparente dove sia chiara la dipendenza del business delle infrastrutture IT e sia favorito il superamento degli ostacoli che generano delle resistenze nel processo di trasformazione digitale.”







Equinix Inc, società globale di infrastrutture digitali, offre ai propri clienti una piattaforma affidabile per riunire e interconnettere le infrastrutture fondamentali che alimentano il successo delle loro imprese. “Consentiamo ai nostri clienti di accedere a qualsiasi luogo, partner e opportunità di cui hanno bisogno per incrementare il proprio vantaggio. Con Equinix, – sottolinea Emmanuel Becker, Managing Director di Equinix Italia – le aziende possono scalare con agilità, accelerare il lancio di servizi digitali, offrire esperienze di livello mondiale e moltiplicare il proprio valore. Inoltre, sul tema industria 4.0 nel nostro ecosistema di oltre 220 data center ritroviamo clienti e partner dal mercato finance, manufacturing, fashion/retail, energia, automotive e di altri settori, così come partner che propongono soluzioni dedicate al mondo dell’industria. Sulla piattaforma Equinix i nostri clienti diventano partecipanti e contribuenti di soluzioni alle quali tutti si possono collegare direttamente, grazie alle possibilità di interconnessione diretta.” Un esempio in tal senso, è il nuovo data center “GN1” presente in Italia, a Genova, che permetterà una maggiore connettività con l’Africa, sbloccando nuove opportunità di business tra l’Europa e l’Africa. Il data center supporterà il progetto di cavi di telecomunicazione sottomarini, collegando tra loro 16 paesi.

Oltre al settore industriale, in questi giorni si parla molto dell’evoluzione digitale della pubblica amministrazione (PA) e delle aziende di telecomunicazioni. Secondo l’esperienza di Cloud Europe, azienda specializzata nella gestione e nella progettazione di data center con la principale infrastruttura collocata a Roma, la digital transformation sta invadendo anche il mondo della PA. “Ci abbiamo visto lungo in merito ai processi di trasformazione all’interno della PA. Il fatto di avere un data center di prossimità come backup a una distanza minima è un punto critico di successo, oramai facilmente conclamato – afferma Giulio Iucci, CEO di Cloud Europe. – Il nostro è un modello di business carrier free che ci posiziona nel centro Italia, con l’obiettivo di diventare anello di backup anche per altri data center.”

Secondo Sherif Rizkalla, CEO di Supernap, azienda che progetta, costruisce e gestisce ecosistemi di data center in Italia, Tenendo conto della ricerca di Infiniti Research, il mercato dei data center a livello mondiale vedrà un incremento nel prossimo triennio del 18% annuo, pari a circa $270 miliardi.” Rispetto a questa crescita, i data center edge, costituiranno sicuramente un elemento importante ma limitato a servizi come videostreaming, supporto alla guida assistita di terzo livello, smart city e altro ancora. Gli HDC (Hyperscale Data Center) assumeranno invece la funzione di custodire in modo sicuro un’enorme quantità di dati generati nel cloud, anche se posti lontano dall’utilizzatore. “I 4 pilastri di servizi di base che vengono erogati al cliente in un data center sono: energia, raffrescamento, sicurezza e connettività. I nostri clienti apprezzano il nostro approccio alla gestione di questi 4 pilastri: una sicurezza rigorosa, connettività abbondante, elevata efficienza e l’affidabilità garantita da un tempo d’attività pari al 100% di uptime” afferma Sherif Rizkalla.

Le richieste che vengono sottoposte agli studi di progettazione di data center presentano alcuni tratti comuni. “Il primo aspetto che uno studio di progettazione deve considerare nell’implementazione di un data center è la flessibilità. Quando parte il progetto non si sa sempre chi andrà ad abitare quello spazio, quindi è fondamentale mantenere la flessibilità per essere appetibili a profili di clienti diversi. In aggiunta, le ultime due richieste che ci vengono sottoposte maggiormente riguardano la richiesta di spalmare l’investimento e la realizzazione del progetto in tempi brevi” spiega Igor Collovigh, Amministratore delegato dello studio di progettazione Pro-Tech. In termini di progettazione di data center, le competenze richieste sono molteplici. “La filiera della progettazione deve dialogare con gli standard di riferimento internazionali, guidando al tempo stesso l’implementazione sul territorio locale. In tutta la filiera è richiesto un livello di competenza ed esperienza molto diffuso con una formazione specifica nel mondo del mission critical e sui temi dei data center” afferma Alberto Caccia, Direttore CAP DC Italia. Secondo Cosimo Verteramo, Amministratore Delegato di Deerns Italia agli ingegneri del futuro sono richieste: “competenze digitali (attestate da certificazioni internazionali), commitment, attitudine verso le nuove tecnologie, internazionalità per rapportarsi con clienti internazionali e attitudine al lavoro in team. Questi sono i requisiti che ricerchiamo negli ingegneri del futuro” afferma Cosimo Verteramo. Ed è proprio inserendosi sul tema delle competenze che Francesca Romana d’Ambrosio, Professoressa all’Università di Salerno, sottolinea quanto le ricerche mostrino un continuo aumento della quota femminile nei percorsi di studio STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), ma al contempo, una volta inserite nel mondo del lavoro queste giovani donne ricoprino prevalentemente ruoli subordinati.Tradizionalmente tutti quanti viviamo in un mondo in cui la parola chiave è sostenibilità. In generale si pensa agli obiettivi dello sviluppo sostenibile in termini di energia e acqua pulita, di sviluppo economico, di Smart City; i più illuminati, anche in termini di povertà energetica o cibo per tutti; pochi però pensano che l’altro obiettivo della sostenibilità è proprio la parità di genere che prevede l’inclusività per migliorare lo sviluppo della società.” A riprova di questo – conclude la professoressa – “esistono studi che dimostrano che nei contesti in cui la parità di genere è osservata si assite anche al raggiungimento di obiettivi migliorativi anche in termini di PIL”.

All’interno di questo mercato in continuo mutamento, è indispensabile adattarsi velocemente alle esigenze del cliente. Ad esempio, l’utilizzo di IoT e reti 5G comporterà un incremento dei dati generati e dunque maggiore densità di calore, richiedendo lo sviluppo di nuove tecnologie di liquid cooling per poter dissipare il calore in maniera sempre più efficiente.

Tra le diverse tecnologie che caratterizzano il portfolio di Vertiv per il Thermal Management, se ne possono identificare tre: espansione diretta, acqua refrigerata e sistemi monoblocco da esterno. La prima, destinata a data center di piccole e medie dimensioni, attraverso la sua modularità, soddisfa le crescenti esigenze di raffreddamento dei data center durante il loro intero ciclo di vita. Solitamente questa soluzione viene utilizzata in assenza di spazio esterno e sul tetto da destinare all’installazione dei refrigeratori. L’unità perimetrale che assolve a queste funzioni è il Liebert® PDX, in grado di ridurre al minimo i consumi energetici, garantire continuità di esercizio, flessibilità e controllo intelligente, adattandosi a condizioni di lavoro variabili.

La seconda tecnologia è quella destinata a data center di medie/grandi dimensioni e riguarda i sistemi ad acqua refrigerata ideali per i siti di installazione che presentano limitazioni in termini di distanza tra unità interne ed esterne. Questa tecnologia consente ai clienti di gestire il raffreddamento delle loro infrastrutture critiche tramite l’installazione di unità di raffreddamento interne insieme a chiller installati all’esterno del data center. Questi sono collegati tramite un sistema di tubazioni in cui scorre acqua o una miscela di acqua e glicole. Per migliorare l’efficienza del sistema ed in particolare la sua affidabilità e resilienza, è fondamentale assicurarsi che le unità interne ed esterne comunichino efficacemente tra loro al fine di ottimizzare il pieno coordinamento del sistema. Le unità che assolvono a questi compiti sono il Liebert OFC, che garantisce efficienza contenendo il consumo e l’inquinamento acustico, il Liebert AFC installabile in qualsiasi condizione climatica e il Liebert PCW, unità perimetrale ad acqua refrigerata, installata all’interno dei data center.

“La soluzione di raffreddamento rappresentata dai sistemi monoblocco da esterno, invece, offre la capacità di raffreddamento richiesta dal cliente attraverso un unico pacchetto, installato all’esterno del data center. La medesima tecnologia è stata sviluppata specificamente per offrire il raffreddamento richiesto a colocation, cloud o hyper-scale di medie e grandi dimensioni. I vantaggi sono molteplici: nessuna occupazione dello spazio interno, scalabilità, tempi di installazione ridotti, costi di installazione e messa in servizio ridotti” afferma Roberto Felisi, Senior Director, Thermal Global Core Offering & EMEA Business Leader di Vertiv. All’interno della gamma di sistemi monoblocco da esterno, abbiamo il Liebert EFC, la nostra unità di freecooling evaporativo e il Liebert DSE, di cui fa parte il Liebert DP400, che utilizza la tecnologia ad espansione diretta a pompa con il refrigerante liquido per ottenere freecooling.

In questo scenario, Filippo Busato, Presidente di AICARR, l’Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione che ha patrocinato l’evento di Vertiv, mostra come i fornitori di soluzioni integrate stiano progressivamente crescendo rispetto a quelli di prodotti. “Oggi non siamo più tanto dipendenti dal prodotto, ma dal servizio che il primo è in grado di darci. Rolls Royce, ad esempio, non vende più i motori degli aerei ma propone il noleggio basato sul numero di ore di funzionamento degli stessi, accompagnato da assistenza. Anche nel settore del condizionamento dell’aria, il servizio sta assumendo un ruolo centrale, al punto da determinare la progettazione degli impianti nel corso dei prossimi 20 anni”.

Il data center del futuro includerà, anche da remoto, un insieme di competenze e figure professionali altamente specializzate. “Considerando che il data center si sta trasformando in una vera e propria industria, scompariranno progressivamente le figure professionali più generaliste per lasciare spazio a quelle specializzate nel settore tecnico-informatico. È importante comprendere come stiano evolvendo le attuali funzioni per rispondere alle necessità emergenti, come ad esempio il passaggio dall’esperto di operation allo specialista di Customer Relationship Management” afferma Stefano Mozzato, Country Manager di Vertiv per l’Italia. Per questo motivo le università stanno implementando specifici corsi volti a offrire le competenze richieste da questo settore. “Hardware, software e algoritmi, cloud computing e tematiche più specifiche come il deep learning sono alcune delle materie che costituiscono i corsi del Politecnico di Milano. Al momento, l’AI e i data center rappresentano una tematica fortemente interdisciplinare e cruciale nello sviluppo delle proprie competenze” afferma Manuel Roveri, Professore del Politecnico di Milano














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